Approfondimenti

Licenza di uccidere

In Israele è cominciato il processo a un soldato israeliano accusato di aver ucciso a sangue freddo un assalitore palestinese quando la vittima era già a terra ferita e non poteva più fare alcun danno. L’imputato è Elor Azaria, 19 anni; il ragazzo che ucciso, Abdul Fatah al-Sharif, aveva 21 anni. L’omicidio è avvenuto a Hebron lo scorso 24 marzo.

Il caso è andato a processo solo perché un testimone palestinese è riuscito a filmare un video in cui si vede che Abdul era ancora vivo e immobile a terra quando Elor gli ha sparato alla testa. Il video è stato reso pubblico da un’organizzazione per i diritti umani israeliana, B’Ttselem.

[youtube id=”S8WK2TgruMo”]

L’accaduto ha diviso l’opinione pubblica israeliana. Per le organizzazioni per i diritti umani si è trattato di un’esecuzione extragiudiziale, ma migliaia di israeliani hanno manifestato in favore del soldato perché non venga perseguito.

Il militare si è giustificato dicendo che pensava che il palestinese avesse una cintura esplosiva; che il “terrorista” stava allungando una mano per prendere un coltello. Ma le immagini mostrano il coltello a oltre un metro di distanza dal corpo della vittima, dunque troppo lontano.

Inoltre, secondo l’accusa, Elor Azaria – prima di sparare – avrebbe detto a un commilitone “Merita di morire”. Il palestinese, poco prima, aveva ferito con un coltello un loro compagno d’armi.

Dallo scorso ottobre 29 israeliani sono stati uccisi da palestinesi: accoltellati o investiti con veicoli. Nello stesso periodo di tempo almeno 200 palestinesi sono stati uccisi da israeliani con l’accusa di essere gli assalitori. Ma c’è il sospetto che molte di queste siano esecuzioni extragiudiziali. Solo quando erano disponibili immagini dell’accaduto, sono state aperte indagini.

In questo caso è lo stesso esercito che ha portato in tribunale Elor Azaria. E del resto cosa poteva fare, in presenza di immagini così chiare? Lo scorso gennaio l’editorialista israeliano Gideon Levy ha scritto un’accorata denuncia sul quotidiano israeliano Haaretz: “Israele effettua esecuzioni senza processo quasi ogni giorno. Un tempo si discuteva sull’eventualità di prevedere la pena di morte per i terroristi. Oggi vengono uccisi senza neppure un processo e senza che neanche si discuta sull’accaduto”

“Se un tempo c’era un dibattito sulle regole d’ingaggio – continua Gideon Levy – ora sono chiare: spariamo e uccidiamo ogni palestinese sospetto. Il ministro della Sicurezza Gilad Erdan ha chiarito la situazione quando ha affermato: ‘Ogni terrorista dovrebbe sapere che non sopravviverà all’attacco che sta per commettere’. E quasi ogni politico si è accodato a lui all’unisono, da Yair Lapid in giù. Non abbiamo mai avuto così tanti assassini con licenza di uccidere qui attorno. E mai il dito ha premuto il grilletto con più facilità”.

Elor Azaria portato in trionfo dai suoi sostenitori

“Nel 2016 non devi essere Adolf Eichman per essere messo a morte in Israele. Basta essere un adolescente palestinese con in mano delle forbici. Gli squadre di tiratori sono attive ogni giorno. Soldati, poliziotti e civili israeliani sparano a tutti quelli che accoltellano israeliani, o che hanno tentato di accoltellarli, o che erano sospettati di volerlo fare. E sparano a chi investe israeliani con la propria auto o che sembra averlo voluto fare” scrive Levy.

“Nella maggior parte dei casi, non era necessario sparare e sicuramente non era necessario uccidere. In molti di questi casi, la vita di chi ha sparato non era in pericolo. Si spara a morte a persone che impugnano un coltello o magari delle forbici, o mettono le mani in tasca o perdono il controllo della loro auto”.

Tornando al caso di Hebron, la difesa del soldato Elor Azaria sembra molto debole. Nel video si vedono tanti militari e coloni che camminano vicino al corpo ferito di Abdul per molti minuti, senza il minimo timore che indossi una cintura esplosiva. Abdul sembra quasi incosciente e viene ucciso 10 minuti dopo l’attacco, quando muove la testa. Nessuno dei militari o dei coloni presenti reagisce all’esecuzione, come se fosse un fatto normale, per nulla straordinario.

"Uccideteli tutti" dice il cartello. Manifestazione in favore di Elor Azaria a Tel Aviv
“Uccideteli tutti” dice il cartello. Manifestazione in favore di Elor Azaria a Tel Aviv

Sul profilo Facebook di Elor Azaria sono stati trovati post di apprezzamento per diversi politici di estrema destra, fra cui Baruch Marzel, che prometteva di offrire una pizza gratis a qualsiasi soldato che avesse ucciso un assalitore palestinese sul posto dell’attacco. Il suo slogan: “eliminate un terrorista, avrete una pizza”. Marzel – uno dei leader dei coloni di Hebron – arrivò sul luogo in cui il palestinese fu ucciso e strinse la mano a Elor Azaria: lo si vede in un secondo video pubblicato sempre da B’Ttselem.

L’esercito israeliano ora viene criticato non per aver coperto molti di questi casi, ma perché continua a insistere nell’inchiesta contro Elor Azaria. Una petizione che chiede che il soldato sia decorato ha raccolto 42 mila firme in Israele.

“Questo soldato, un eroe israeliano, ha sparato a un terrorista per prevenire ogni minaccia alla sua vita e a quella dei suoi compagni. Dovrebbe ricevere un premio e non venire arrestato” si legge nel testo. “Se non lo farete, noi cittadini di Israele gli daremo una medaglia al valore, una medaglia al coraggio e una medaglia per lo straordinario servizio reso al paese”.

Il soldato ha persino ricevuto il permesso di trascorrere la Pasqua a casa, con i suoi familiari, prima di ritornare agli arresti nella sua base. Intanto, i comandi militari si devono difendere dalle accuse di eccessiva severità contro il soldato. Tanto che il ministro della difesa Yaalon  si è scagliato contro i ministri e i deputati che stanno conducendo “una campagna senza precedenti contro l’esercito, il capo dell’esercito e la gerarchia militare”.

  • Autore articolo
    Michela Sechi
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 08/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 08-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 08/11 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 08-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 08/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 08-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 07/11/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 07-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Radio Romance di sabato 08/11/2025

    Canzoni d'amore, di desiderio, di malinconia, di emozioni, di batticuore. Il sabato dalle 21.30 con Elisa Graci

    Radio Romance - 08-11-2025

  • PlayStop

    Snippet di sabato 08/11/2025

    Un viaggio musicale, a cura di missinred, attraverso remix, campioni, sample, cover, edit, mash up. Sabato dalle 22:45 alle 23.45 (tranne il primo sabato di ogni mese)

    Snippet - 08-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di sabato 08/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 08-11-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 08/11/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 08-11-2025

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 08/11/2025

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 08-11-2025

  • PlayStop

    Senti un po’ di sabato 08/11/2025

    Senti un po’ è un programma della redazione musicale di Radio Popolare, curata e condotta da Niccolò Vecchia, che da vent’anni si occupa di novità musicali su queste frequenze. Ospiti, interviste, minilive, ma anche tanta tanta musica nuova. 50 minuti (circa…) con cui orientarsi tra le ultime uscite italiane e internazionali. Da ascoltare anche in Podcast (e su Spotify con le playlist della settimana). Senti un po’. Una trasmissione di Niccolò Vecchia In onda il sabato dalle 18.30 alle 19.30.

    Senti un po’ - 08-11-2025

  • PlayStop

    Stay human di sabato 08/11/2025

    Ogni sabato, dalle 17.35 alle 18.30, musica, libri e spettacoli che ci aiutano a 'restare umani'. Guida spirituale della trasmissione: Fela.

    Stay human - 08-11-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di sabato 08/11/2025 - ore 17:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-11-2025

  • PlayStop

    Radiografia Nera di sabato 08/11/2025

    Radiografia Nera è il programma che racconta le storie di cronaca e banditi che, dal dopoguerra in poi, hanno reso Milano la Chicago d'Italia. Condotto da Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli per la regia di Francesco Tragni.

    Radiografia Nera - 08-11-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di sabato 08/11/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 08-11-2025

  • PlayStop

    Highlights di sabato 08/11/2025

    Zohran Mamdani è il nuovo sindaco di New York e il calcio ha avuto un ruolo importante nella sua campagna elettorale. È stato uno degli strumenti che gli hanno permesso di rendere più chiara la sua posizione su diverse questioni, a pochi mesi dai Mondiali che nel 2026 si disputeranno anche negli Stati Uniti. Ospite: Valerio Moggia, ideatore e curatore di Pallonate in faccia.

    Highlights - 08-11-2025

  • PlayStop

    Rotoclassica di sabato 08/11/2025

    Benvenuti a Rotoclassica, programma di attualità e di informazione dedicato alla musica classica, che nasce nel 1983 alla fine di una storia della musica iniziata nel lontano 1976, subito dopo la nascita della Radio. Notizie, personaggi, concerti, anniversari, eventi, dischi, libri, film ed altro ancora che danno vita all’universo musicale classico e contemporaneo, dal centro della galassia sino alle sue estreme periferie, con una rinnovata attenzione anche per il dietro le quinte. Ideata da Claudio Ricordi, impaginata e condotta dallo stesso Ricordi e da Carlo Centemeri, si avvale del prezioso contributo di Carlo Lanfossi, Francesca Mulas, Luca Chierici, Margherita Colombo e Emanuele Ferrari che formano attualmente la redazione di musica classica di Radio Popolare. Della storica redazione hanno fatto parte anche Ettore Napoli, Marco Ravasini, Pierfranco Vitale, Luca Gorla, Giulia Calenda, Sebastiano Cognolato, Vittorio Bianchi, Giovanni Chiodi, Michele Coralli, Roberto Festa, Francesco Rossi, Antonio Polignano. Siamo da sempre felici di accogliere qualsiasi tipo di critica, contributo o suggerimento dagli ascoltatori della radio, incluse segnalazioni di notizie, concerti e iniziative.

    Rotoclassica - 08-11-2025

  • PlayStop

    Chassis di sabato 08/11/2025

    con Anna Negri sul documentario “Toni mio padre”; Francesco Fei su “Piero Pelù rumore dentro”; Alessandro Genovesi e Valentina Lodovini regista e interprete di “Una famiglia sottosopra”; Lino Guanciale parla di “Il Commissario Ricciardi”. Estratto dall’incontro con Soahil Dahdal e Rehab Nazzal, vincitori del Nazra Palestine Short Film Festival, nell’auditorium di Radio Popolare (2). Tra le uscite: “Un semplice incidente” di Jafar Panahi; “Siamo in un film di Alberto Sordi?” di Steve Della Casa e Caterina Taricano; “Anemone” di Ronan Day-Lewis.

    Chassis - 08-11-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 08/11/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 08-11-2025

Adesso in diretta