
Il Segretario alla difesa Pete Hegseth non ha smentito che siano pronti dei piani militari per invadere Panama e la Groenlandia. Incalzato da Adam Smith, un deputato democratico del Comitato sulle Forze Armate della Camera, Heghseth ha detto che il Pentagono deve essere pronto a ogni evenienza.
Alle ripetute domande dirette del deputato, non ha voluto andare oltre. È rimasto nell’ambiguità, così come ha fatto qualche minuto dopo, quando un altro deputato, questa volta repubblicano, gli ha chiesto di smentire che gli USA stiano pensando a un attacco diretto ai due paesi. Hegseth ha dato la stessa risposta di prima (siamo pronti a ogni evenienza) e ha aggiunto che il Pentagono non vede l’ora di lavorare insieme alle autorità della Groenlandia per renderla sicura da qualsiasi minaccia”.
In una conferenza stampa prima del giuramento come presidente, era stato Donald Trump a non escludere l’uso della forza per assicurarsi il controllo dei due paesi. Arrivato alla Casa Bianca, aveva iniziato la sua offensiva fatta di pressioni e promesse. Hegseth e il segretario agli esteri Marco Rubio erano volati a Panama per convincere le autorità panamensi a un maggiore raccordo con gli USA sulla sicurezza del Canale.
Anche sulla Groenlandia erano iniziate subito le pressioni. C’erano state le visite del vice J.D. Vance e dei figli di Trump; lo studio a tavolino di un piano per influenzare gli abitanti dell’isola e convincerli a chiedere di diventare territorio statunitense. Poi, sia Panama sia Groenlandia sono sparite dall’agenda pubblica di Trump, per rimanere, comunque, in quella riservata. Che ci siano piani per l’invasione non dovrebbe essere una grossa notizia. Panama era stata invasa nel 1989 con Bush padre alla Casa Bianca. La Groenlandia è da sempre un interesse strategico degli Usa. La questione sarebbe diversa se si venisse a sapere che Donald Trump ha chiesto di tirare fuori dai cassetti quei piani e di aggiornarli.