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Il Pd, dal grande sogno al partito in franchising

Il caso Marino negli ultimi mesi ha raccontato molto della storia di un intero partito, il partito democratico. Ci sono state divisioni, spaccature, riposizionamenti tra i vari esponenti del Pd proprio sulla figura del sindaco della capitale. Ma non è stata solo la vicenda Marino a dividere il Pd: su jobs act e “riforme” costituzionali lo scontro è stato duro.

Le tensioni nel partito di Renzi non hanno mai messo in discussione la leadership  del segretario, hanno provocato solo qualche abbandono, da sinistra (ieri Mineo e in precedenza Fassina). Nei giorni scorsi, però, segni di insofferenza sono arrivati anche da altri settori del Pd, gli ex della Margherita: il prodiano Franco Monaco ha evocato lo spettro di una scissione.

Come sta, allora, il Pd? In che condizioni si trova il partito nato otto anni fa, il 14 ottobre del 2007 con l’elezione alle primarie di Walter Veltroni primo segretario? Memos ne ha parlato oggi con Walter Tocci, senatore della minoranza pd, romano, ex vicesindaco della capitale negli anni ’90 con le giunte Rutelli. «Il Pd – dice – è stato un grande sogno, un partito mai visto in Italia. Purtroppo, nessuno dei leader si è mai curato di organizzare un partito moderno, fuori dagli schemi dei partiti novecenteschi. Mancando un progetto di partito sono venuti avanti fenomeni spontanei che hanno creato una forma curiosa di partito, il partito in franchising. Da un lato – spiega il senatore pd – c’è un leader che si occupa del brand, del marchio, e dall’altro i notabili locali che gestiscono il potere. I notabili non disturbano le scelte del leader e il leader non mette in discussione le manovre di potere a livello locale».

Walter Tocci
Walter Tocci, senatore Pd

A Memos Walter Tocci racconta anche della situazione del Pd a Roma. «Il Pd – dice – si deve occupare del progetto della città e non delle minutaglie su cui purtroppo siamo tutti occupati nel dibattito quotidiano. La politica deve riuscire a tirare fuori il meglio che c’è nella società, mentre negli anni passati ha tirato fuori il peggio. Invertire la tendenza dipende dalla nostra volontà». E il sindaco Marino? «Mi sembra ormai conclusa la vicenda di Marino – risponde Tocci -. Si andrà a votare e forse sarebbe anche utile per il Pd saltare un giro, non presentare il simbolo alle elezioni, promuovere una lista civica, di sinistra con tutte le forze interessate, associazioni, cittadini. Il Pd dovrebbe prendersi un po’ di tempo per occuparsi della propria riorganizzazione e per elaborare un progetto della città, non nel chiuso delle stanze ma nel vivo della partecipazione dei cittadini».

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    Raffaele Liguori
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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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    quando le piante dei nostri balconi tirano un sospiro di sollievo, perché finalmente qualcuno che la sa lunga ci spiega come e quando bagnarle, come trattarle, reinvasarle, esporle al sole. Ospite della puntata Ambra Pagliari (pianteinveranda su Instagram). A seguire microfono aperto con tutti gli scempi da pollice nero di cui siete e siamo capaci. Con Vittoria Davalli e Alessandro Diegoli

    Poveri ma belli - 01-07-2025

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    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

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    E’ morto l’architetto Francesco Borella, per tanti il papà del Parco Nord Milano. Lo ha diretto per venti anni dagli inizi degli anni ‘80, quando lo ha progettato insieme al paesaggista Adreas Kipar. Cava dopo cava, orto spontaneo dopo orto spontaneo, aziende agricole in dismissione dopo aziende agricole a fine ciclo, ha rigenerato e riconesso con percorsi ciclopedonali l’ampia area che tra Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo si estende a Cusano Milanino, Cormano e ai quartieri milanesi di Affori, Bruzzano, Niguarda e Bicocca. Un parco che negli anni ‘70, quando è stato voluto con le mobilitazioni popolari, sembrava impensabile che potesse avere le presenze che ha il più noto e storico Parco di Monza. Fabio Fimiani ha chiesto un ricordo dell’attuale presidente del Parco Nord di Milano, Marzio Marzorati. Radio Popolare si stringe affettuosamente con un abbraccio ai figli Joanna, Cristiana, Giacomo e Sebastiano Borella.

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    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi. Enrico Gabrielli è stato il secondo ospite che ha raccontato quali sono i suoi vinili di riferimento: polistrumentista, compositore e arrangiatore, ha collaborato con artisti come Muse e PJ Harvey, e fa parte dei gruppi Calibro 35, Winstons e Mariposa (in passato anche negli Afterhours). Complessivamente compare in oltre 200 dischi. Ha anche suonato il flauto traverso nella sigla di Dodici Pollici.

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