Approfondimenti

Il Pd alla ricerca delle sue radici, il regalo ai balneari, la guerra in Ucraina e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 20 gennaio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. In Ucraina ancora nessun accordo sui carro armati tedeschi Leopard 2. Il summit della Nato a Ramstein si è concluso, ma nonostante le pressioni di Zelensky e di diversi Paesi alleati la Germania non ha ancora sciolto le sue riserve sull’invio dei tank, ma annuncia altri aiuti per 1 miliardi di euro. Filo rosso, così dovrebbe chiamarsi la bozza del Manifesto dei valori di un rinnovato partito di sinistra, perché anche il nome, Partito Democratico, è in discussione. Alphabet – la società che controlla Google – annuncia un taglio di migliaia di posti di lavoro.Il partito di Meloni ha presentato un emendamento al decreto “Milleproroghe” che cancella la scadenza della concessioni balneari.

Non c’è un accordo sui Leopard 2 da inviare in Ucraina

Il vertice della nato di Ramstein si è concluso senza un accordo sui carro armati tedeschi Leopard 2. Berlino non ha ancora sciolto la riserva sui tank, che permetterebbe non solo alla Germania di inviarli a Kiev, ma anche a tutti i paesi alleati che li possiedono. “Ci sono buone ragioni a favore e ci sono buone ragioni contro” ha detto il neoministro della difesa tedesca Boris Pistorius.
Il segretario della difesa statunitense Lloyd Austin, durante la conferenza stampa ha detto che lo stallo sui tank non è un buon motivo per non considerare la Germania un partner affidabile e il segretario generale della nato Stoltenberg ha detto che il dibattito sull’invio di tank continuerà nei prossimi giorni.
Il presidente ucraino Zelensky ha commentato dicendo “dovremo ancora lottare per la fornitura di carri armati moderni, ma ogni giorno rendiamo più evidente che non c’è alternativa al fatto che deve essere presa una decisione sui carri armati”.
Durante l’incontro sono comunque sono state annunciate alcune grandi donazioni di sistemi di difesa aerea Patriots – come quelle di Regno Unito, Francia, Olanda e della stessa Germania – oltre al nuovo consistente pacchetto di aiuti statunitensi già annunciato ieri dal presidente Biden e Berlino ha detto che fornirà anche altre armi e attrezzature per il valore di 1 miliardo di euro in primavera.
Ma perché la Germania tentenna sull’invio di tank?
L’abbiamo chiesto a Guido Olimpio, analista militare del Corriere della Sera

Filo rosso, la bozza del Manifesto dei valori del nuovo Pd

(di Anna Bredice)

Filo rosso, così dovrebbe chiamarsi la bozza del Manifesto dei valori di un rinnovato partito di sinistra, perché anche il nome, Partito Democratico, è in discussione e naturalmente c’è chi è favorevole a cambiarlo in Partito del Lavoro e chi invece è contrario. La Bussola invece è il nome che racchiude le migliaia di questionari mandati agli iscritti e tornati al Nazareno pochi giorni fa, un contributo importante per il Manifesto. Termini quindi che rimandano a qualcosa da cui rinascere, da cui ripartire con nuovi riferimenti, una “nuova bussola” quindi. Ma non tutto è facile, perché sulla necessità di ripartire sono d’accordo tutti nel Pd, ma in quale direzione e come le opinioni sono diverse. Da quello che si sa al momento, in questo testo, a cui hanno lavorato i due garanti Letta e Speranza e poi un comitato costituito anche da un gruppo di saggi, c’è una virata del partito verso valori più di sinistra, una battaglia per sconfiggere le diseguaglianze, la povertà le discriminazioni, mettendo al primo posto la Costituzione e l’antifascismo. Ritrovare quindi radici a sinistra, rinnegando magari il Jobs Act, che per Articolo uno, che vuole tornare in un partito magari con un nuovo nome per dimenticare i tempi renziani e la scissione, è un ottimo risultato. Lo è anche per una larga parte del Pd, ma per altri è un impegno che ci si vuole prendere già domani, legandosi ad una Assemblea costituente che tra un mese sarà diversa nelle sue componenti, perché frutto del risultato delle primarie che devono ancora svolgersi. Per questo ad esempio Stefano Bonaccini frena, si augura certo di evitare spaccature, ma spera anche che il contributo dell’assemblea di domani potrà rispettare la volontà di chi verrà a scegliere la guida del nuovo partito. Vorrebbe tenersi le mani libere rispetto a scelte così vincolanti. Domani i 4 candidati diranno la loro opinione su valori così importanti per un partito progressista e di sinistra, da qui ad un mese ci saranno poi i congressi di sezione e poi le primarie.

Alphabet licenzierà 12mila persone in tutto il mondo

Dopo Amazon, Facebook, Microsoft e Twitter, oggi è stata Alphabet – la società che controlla Google – ad annunciare un taglio di migliaia di posti di lavoro: più precisamente 12mila, circa il 6% del suo personale a livello globale. “Negli ultimi due anni abbiamo visto periodi di crescita enormi e abbiamo assunto per una realtà economica diversa da quella di oggi”, si legge nella mail con cui l’amministratore delegato ha dato notizia dei licenziamenti. Il nostro collaboratore ed editorialista Andrea Di Stefano

Per i balneari la destra cancella la legge sulla concorrenza

(di Luigi Ambrosio)

Fratelli d’Italia ha deciso di fare un enorme favore ai gestori di stabilimenti balneari.
Il partito di Meloni ha presentato un emendamento al decreto “Milleproroghe” che cancella la scadenza della concessioni balneari fissata dalla legge attualmente in vigore al 31 dicembre 2023.
Se l’emendamento, come probabile, verrà approvato, le concessioni balneari saranno valide fino a quando non verrà approvata una nuova legge di settore. Che è in capo a questa maggioranza e quindi chissà se e quando arriverà. Di fatto, in questo modo, la destra cancella la legge sulla concorrenza. Nonostante un pronunciamento a favore della concorrenza da parte del Consiglio di Stato. Se consideriamo tutti gli stabilimenti balneari, il fatturato si aggira sui 7miliardi di Euro l’anno e il totale dei versamenti che finiscono nelle casse dello Stato sotto forma di pagamento delle concessioni è di circa 100 milioni l’anno. Si potrebbe chiedere un po’ di più, si potrebbero mettere a gara le concessioni. Ma in nome della lotta alle multinazionali, il governo della destra si dimostra perfettamente coerente con la propria ideologia: l’ideologia dei privilegi delle corporazioni. Dio, Patria e Battigia.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 19/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 19-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 19/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 19-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 19/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 20/12/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 19-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 19/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 19-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 19/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 19-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 19/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 19-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 19/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 19-12-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 19/12/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 19-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 19/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 19-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 19/12/2025

    1) Dagli assett russi congelati al mercosur. Tra accordi al ribasso e rinvii, l’europa cerca di salvare la faccia e di occultare le divisioni. (Francesco Giorgini) 2) Nel suo discorso di fine anno Putin non fa passi indietro sull’Ucraina, ma per la prima volta sembra riconoscere un rallentamento dell’economia russa. (Giovanni Savino - Univ. Napoli) 3) Londra, da 50 giorni in sciopero della fame nelle carceri britanniche. Ora gli attivisti di Palestine Action rischiano di morire. Il governo laburista, però, non fa niente. (Elena Siniscalco) 4) Bangladesh, migliaia di persone in piazza dopo l’uccisione del leader delle proteste studentesche del 2024 a poche settimane dalle elezioni. (Giuliano Battiston - Lettera22) 5) Francia, la cattedrale di Notre Dame avrà le sue nuove vetrate. Ma la decisione di Macron di sostituire quelle originali continua ad attirare polemiche. (Veronica Gennari) 6) Mondialità. Il 2025 non è stato un bell’anno. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 19-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di venerdì 19/12 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 19-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 19/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 19-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 19/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 19-12-2025

  • PlayStop

    Il caso dell'Askatasuna e la repressione del Governo Meloni

    Domani a Torino ci sarà una nuova mobilitazione contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. Il giurista Livio Pepino, uno dei garanti del processo di regolarizzazione tra il Comune e Askatasuna, intervistato da Mattia Guastafierro, sostiene che lo sgombero fa parte di un progetto più ampio di repressione da parte del Governo Meloni. Di fronte ai conflitti sociali, dice Pepino, si possono intraprendere due opzioni: “Una è quella del dialogo, la ricerca del confronto, anche difficile e delicato, che a volte si spezza, però che va avanti, che cerca di fare dei passi in avanti. L’altra è quello della contrapposizione muscolare del muro contro muro, della repressione cieca”. Ascolta l’intervista.

    Clip - 19-12-2025

  • PlayStop

    Volume di venerdì 19/12/2025

    Ultima puntata prima delle feste con un po' di novità musicali, le parole di Max Casacci dei Subsonica sullo sgombero del centro sociale Askatasuna a Torino, ben due quiz sul cinema e i brani "natalizi non natalizi" scelti da noi e dagli ascoltatori

    Volume - 19-12-2025

Adesso in diretta