Approfondimenti

Il Mondiale secondo Bruno Pizzul

Bruno Pizzul

L’ex calciatore e decano dei commentatori e giornalisti sportivi italiani, Bruno Pizzul, racconta il suo Mondiale 2018, i successi, il piano tattico, un nuovo ciclo per tanti giovani emergenti, il fallimento delle superstar e forse il ritorno “al calcio all’italiana“.

Comincia l’attesa per il prossimo mondiale, quello 2019 del calcio donne con l’Italia di Milena Bartolini tra le possibili favorite. L’intervista di Claudio Jampaglia a Giorni Migliori.

È stata un’edizione abbastanza interessante dei Mondiali, non tanto e non solo sotto il profilo tecnico/tattico, quanto per il fatto che l’organizzazione è stata pienamente all’altezza, la risposta popolare straordinaria – stadi tutti pieni – e semifinali un po’ in contrasto con quelle che erano le previsioni della vigilia, basta pensare che in semifinale non è approdata nessuna delle quattro squadre che prima dell’inizio dei Mondiali erano considerate cavalle favorite, vale a dire la Spagna, la Germania e le due grandi sudamericane, Brasile e Argentina. L’esito è stato determinato da tutta una serie di partite spettacolarmente non sempre all’altezza delle attese, ma caratterizzate da una certa incertezza sul piano dell’esito finale, con un recupero di quello che è interesse legato alle sorti del calcio quando gli equilibri sono molto evidenti. Per il resto direi che è stata anche un’edizione dei Mondiali in cui sono venuti clamorosamente a mancare quelli che erano considerati i primi attori sicuri, Cristiano Ronaldo che poi ha recuperato sul piano personale con questa storia dell’acquisizione della Juventus, ma anche Messi e lo stesso Neymar non sono stati all’altezza delle situazioni. In compenso sono balzate agli occhi di tutti le ottime prestazioni di alcuni giovani che testimoniano come sul piano internazionale ci siano ancora delle buone prospettive di vedere all’opera nei prossimi anni grandi campioni, in particolare la Francia ha grandi e ottimi giocatori e la Croazia ha confermato di essere una patria del calcio, ma anche dello sport in generale. In un Paese di ridotte dimensioni, con quattro milioni di abitanti, non solo il calcio ha sempre espresso grandi talenti, ma anche in altre discipline, dalla pallamano alla pallanuoto e gli sport individuali

Anche la pallavolo

Sì, certo, anche la pallavolo. Un popolo di grandissimi sportivi.

Le Monde titolava, non a caso, “l’incoronazione della giovinezza e la disciplina e dell’aggressività” festeggiando la vittoria. L’impressione che ho avuto è che la Francia fosse davvero la più forte, da un lato ha avuto il cammino più difficile rispetto alla Croazia e non aveva un grandissimo gioco, ma riusciva sempre a uscire. E su tutti sono rimasto molto impressionato da Griezmann più che dal fenomeno Mbappé che ha tempo di crescere.

Indubbiamente è un direttore straordinario. Hai fatto riferimento a Mbappé che in effetti ha delle accelerazioni con delle vertiginose capacità di dinamica personale. Sul piano della completezza del gioco e dell’espressione che riesce a dare alle sue prestazioni sul campo, Griezmann effettivamente è l’uomo squadra. Al di là di questi due che balzano agli occhi come le stelle più lucenti di questa Francia che ha vinto il suo secondo Mondiale, direi che altri giovani sono pienamente all’altezza della situazione, tanto che per la Francia si prospetta la possibilità di diventare veramente una squadra molto forte anche per quanto riguarda l’esito delle prossime competizioni internazionali. Bisogna dire, però, che sul piano della qualità del gioco in sé e per sé, la Francia si basa molto sulle cosiddette ripartenze. Anche nella partita finale, vedi il possesso palla che non è un dato di fondamentale importanza, c’è stato uno sbilanciamento notevole per quanto riguarda la qualità della manovra come tentativo di approccio all’esito finale che è quello di fare gol. Per un’ora abbondante, come squadra, ha giocato nettamente meglio la Croazia rispetto alla Francia, che però sa mettere a frutto queste sue capacità straordinarie. E bisogna dire che, al di là del fatto che è vincere è stata proprio la Francia, in linea generale molto spesso in questo Mondiale si sono viste delle squadre che hanno giocato “all’Italiana”, perchè molte sono state le squadre che hanno tenuto dieci uomini dietro alla linea della palla e che hanno badato soprattutto a difendersi e poi a ripartire in contropiede. In questo la Francia è stata maestra, anche perchè ha dei giocatori adattissimi a questo tipo di gioco. Abbiamo fatto riferimento a Mbappé e a Griezmann, ma devo dire che ha fatto un ottimo campionato anche quel Pogba che veniva da una stagione tutt’altro che lusinghiera a livello personale, tanto che si mormora di suoi possibili rientri a Torino.

E aveva di fianco anche un Kanté che, a parte ieri che non ha brillato, ha fatto un campionato impressionante. Tu che di calcio ne hai masticato come giocatore prima e poi come giornalista, sei contento che arrivata la fine del Tiki Taka, perchè anche questo è un po’ il dato del gioco. Tutte le squadre forti hanno giocato in un altro modo, con grandissime accelerazioni e il Tiki Taka un po’ ha perso.

Il Tiki Taka ha un po’ perso, ma ha perso soprattutto perchè quella che è la massima rappresentante del Tiki Taka in campo internazionale, cioè l’Australia, è clamorosamente mancata perchè, nel Tiki Taka, gli mancano quei due o tre giocatori che nell’uno contro uno fanno saltare gli schermi avversari. Fin quando hai degli elementi che, dotati di una tecnica individuale di grande velocità e di quella spregiudicatezza tipica dei giovani che li fa andare all’uno contro uno e tentare delle giocate anche apparentemente impossibili, è chiaro che il Tiki Taka si risolve in una specie di melenso avanti e indietro con possesso palla prolungatissimo e con pochissime occasioni da gol. Il Tiki Taka sembra essere arrivato un po’ al capolinea, a meno che poi in una squadra che lo pratica non ci siano due o tre elementi talmente forti.

E l’Italia che cosa deve guardare? Mancini può uscire consolato?

È chiaro che anche a posteriori non è del tutto rimarginata la ferita che i tifosi italiani hanno avuto con questa mancata qualificazione. È anche vero che alla luce di quello che si è visto, anche se non c’è riprova, che probabilmente anche la nostra nazionale non dico che sarebbe arrivata fino in fondo, ma avrebbe potuto benissimo giocare contro avversari di questo livello e di questo tipo, magari superando il primo turno e via dicendo. Adesso però bisogna andare avanti, Mancini lo sta facendo con grande entusiasmo e soprattutto credo che si possa guardare con una certa fiducia al fatto che volgendo lo sguardo all’indietro verso i giovani sembra che ci sia una buona generazione che ci faccia superare con minori tormenti quel ricambio generazionale che ci è costato così caro.

Un altro Mondiale, lo ricordiamo, lo seguiremo l’anno prossimo in Francia con la Nazionale di Calcio femminile italiana che si è qualificato col miglior risultato di quasi tutte le nazionali. Sono loro in questo momento le prossime per cui noi tiferemo.

Io lo seguo con molta simpatia e devo dire che la qualità delle nostre giocatrici è nettamente salita e che è consolante il fatto che anche la partecipazione popolare e l’interesse della gente siano crescendo, perchè fortunatamente negli ultimi tempi quando giocano le donne non c’è questo deserto imbarazzante che caratterizzava le loro prestazioni in passato. Ricordiamo che all’estero, in tanti Paesi anche calcisticamente evoluti, quando giocano le donne gli stadi sono pieni. Pian piano anche da noi cresce l’interesse per le ragazze e naturalmente saranno accompagnate da tutta la nostra simpatia in questa avventura mondiale.

Bruno Pizzul

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 03/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 03-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 03/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 03-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 03/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 03-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 03/12/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Il giusto clima di mercoledì 03/12/2025

    Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta. Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica. In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30. In studio, Elena Mordiglia e Marianna Usuelli, in redazione Lorenzo Tecleme e Gianluca Ruggieri.

    Il giusto clima - 03-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di mercoledì 03/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 03-12-2025

  • PlayStop

    Caso Ramy, nuove accuse per i carabinieri

    Un fascicolo d’indagine complessivo sulla morte di Ramy Elgaml. La procura di Milano ha chiuso l’atto d’inchiesta sul caso del 19enne del Corvetto, morto poco più di un anno fa al termine di un inseguimento con i carabinieri, che riunisce i diversi filoni di cui si è parlato negli ultimi mesi. Sono confermati i reati che venivano già contestati a 7 militari e a Fares Bouzidi, il ragazzo che era alla guida dello scooter su cui si trovava Ramy. E ci sono nuove accuse ai carabinieri. In particolare all’agente che era già indagato per omicidio stradale ora vengono contestate anche le lesioni ai danni di Fares Bouzidi e di aver riportato il falso sul verbale d’arresto per resistenza a pubblico ufficiale a carico di Bouzidi. Secondo la procura il carabiniere, insieme ad altri tre colleghi, ha omesso di menzionare l’urto tra l’auto dei militari e lo scooter, dichiarando che il mezzo era “scivolato”. Barbara Indovina è l’avvocata della famiglia di Ramy Elgaml: il suo commento ai nostri microfoni su questa chiusura delle indagini.

    Clip - 03-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di mercoledì 03/12/2025

    1) Lo stallo ucraino. Cinque ore di colloquio tra Witkoff e Putin non hanno portato ad una svolta, e Trump si accorge che le cose sono più complicate del previsto. (Roberto Festa) 2) Tracciare e deportare. Come l’intelligenza artificiale sta aiutando la campagna anti immigrazione dell’amministrazione Trump. (Marco Schiaffino) 3) Le isole della discordia. Al centro della crisi tra Cina e Giappone c’è il piccolo arcipelago delle Senkaku, fondamentali per un controllo strategico del pacifico. (Gabriele Battaglia) 4) Regno Unito, l’alleanza possibile. Un articolo del Financial Times solleva l’ipotesi di una coalizione tra i Conservatori e l’estrema destra di Farage in vista delle prossime elezioni. (Elena Siniscalco) 5) Dalla steppa della Mongolia al lusso europeo. La filiera del cashmere che sta desertificando il suolo delle campagne mongole. (Sara Manisera - Irpi Media) 6) Progetti sostenibili. A Londra, in Canada, l’agricoltura urbana si inserisce nella pianificazione territoriale. (Fabio Fimiani)

    Esteri - 03-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di mercoledì 03/12 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 03-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 03/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 03-12-2025

  • PlayStop

    “Abbiamo sempre preferito la take imperfetta ma magica”: i Satantango raccontano il nuovo album

    Un debutto interessante quello dei Satantango, nuovo progetto shoegaze proveniente dalla provincia cremonese. Il duo, composto da Valentina e Gianmarco, è oggi passato a Volume per raccontare e suonare in acustico alcuni brani del nuovo album “Satantango”. Il titolo è lo stesso di un film ungherese del 1994 della durata di oltre sette ore: “l’ambientazione e le atmosfere sono molto simili a quelle che ci sono nei nostri posti”, spiega il duo. Tra shoegaze, dream pop e slowcore, l’album dipinge un immaginario bianco e nero tra malinconie di provincia e nebbia, cinema chiusi e un senso di innocenza perduta, ed è ricco di riferimenti a pellicole vintage come “Gioventù Amore e Rabbia”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive dei Satantango.

    Clip - 03-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 03/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 03-12-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 03/12/2025

    Il nuovo singolo di Flea dei Red Hot Chilli Peppers a lanciare un nuovo progetto jazz previsto per il 2026 e il 60esimo di Rubber Soul dei Beatles. La rubrica sulle serie tv con Alice Cucchetti oggi dedicata all'ultima stagione di Stranger Things e il mini live dei Satantango che ci presentano il nuovo album omonimo. Concludiamo con il quiz sul cinema e l'annuncio di Cure + Mogwai al Firenze Rocks il 14 giugno 2026.

    Volume - 03-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 03/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 03-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 03/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 03-12-2025

Adesso in diretta