Approfondimenti

Domani si vota, il “barone nero” spazza via la difesa di Giorgia Meloni e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di sabato 2 ottobre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Si è conclusa oggi a Milano con un lungo e colorato corteo la settimana dedicata alla giustizia climatica: per dare un futuro al pianeta bisogna cambiare la produzione. Quello dei politici resterà soltanto un “bla bla bla”? “Non facciano finta di non conoscermi, i voti neofascisti fanno gola” ha detto Roberto Jonghi Lavarini, il ‘barone nero’ protagonista dell’inchiesta di Fanpage sui legami della destra milanese con gruppi neofascisti ed estremisti. E il commento spazza via tutti i tentativi di Giorgia Meloni di prendere le distanze. Domani si vota. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

L’ultimo corteo per la giustizia climatica

Si chiude con un lungo corteo colorato per le vie di Milano la settimana che ha reso il capoluogo lombardo la capitale del clima. La città ha ospitato prima il summit dei giovani, e poi la Precop che si è conclusa oggi. Agli eventi ufficiali si sono aggiunte decine di iniziative organizzate da associazioni e movimenti in rete, fino alla marcia globale di oggi pomeriggio, quando in migliaia hanno risposto all’appello di scendere in piazza lanciato ieri nel venerdì di sciopero per il clima dai movimenti degli attivisti. Tra i manifestanti infatti non c’erano solo studenti, ma anche molte realtà della società civile, famiglie e persone di tutte le età. Sentiamo alcune delle voci raccolti dai nostri inviati.

Proprio mentre era in corso la manifestazione, sempre a Milano si teneva la conferenza stampa di chiusura della Precop, tra le dichiarazioni conclusive si avverte un grande attivismo, spinto anche dai movimenti dei giovani e dalle manifestazioni degli ultimi giorni. “I cambiamenti climatici rappresentano la più grande minaccia per l’umanità” e occorre quindi “cambiare radicalmente e velocemente” ha detto per esempio il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans. Sullo stesso tono anche l’inviato Usa per il clima John Kerry: “Glasgow è la sfida del secolo” ha detto, aggiungendo che “stare entro il grado e mezzo di aumento del clima è un obiettivo raggiungibile, ma tutti i Paesi devono fare di più”. La Precop è stata l’evento preparatorio per la Cop26 di Glasgow, considerato un summit cruciale per la verifica degli accordi di parigi e per gli impegni che i singoli paesi dovranno prendersi proprio per fermare la corsa al riscaldamento globale. Oltre ai 50 ministri per l’ambiente e ai delegati dei governo, alla precop hanno partecipato anche alcuni gruppi come i giovani di italian Climate network, di cui Giulia Persico è membro e rappresentante.

Si vota!

Ci siamo, domani si vota. Urne aperte dalle 7 di mattina e fino alle 23, e poi anche lunedì fino alle 15.1.157 i Comuni, due supplettive, e le regionali in Calabria. L’attenzione ovviamente è sui sei capoluoghi di Regione, I risultati di Roma sono i più attesi e forse più incerti, e poi Milano, Torino, Bologna, Trieste e Napoli. A Roma tutto più aperto, i candidati sono quattro – Michetti Gualtieri Raggi Calenda – e la battaglia è per arrivare al ballottaggio. a politica guarda con attenzione alla sfida nella capitale, ma è così sentita tra i cittadini? A Milano , dopo una campagna elettorale piuttosto moscia, le incognite riguardano l’affluenza e la possibile vittoria di Sala al primo turno. Il politologo dell’università Bicocca Roberto Biorcio.

La galassia di Fratelli d’Italia a Milano

(di Alessandro Braga)

Msi, An, Fratelli d’Italia. A Milano, se si parla di destra postfascista, con mille virgolette e un grosso punto di domanda sul post, si parla della famiglia La Russa. Romano e, ancor di più, Ignazio. Ora si affaccia una nuova generazione, la terza, se si considera che il padre di Ignazio e Romano, Antonino, è stato senatore dell’Msi. In questa tornata elettorale, a livello di municipio, ci prova uno dei figli di Ignazio, Cochis, dopo che Geronimo, un altro figlio, si è bruciato la carriera per alcuni guai giudiziari in cui è incappato. Una dinastia al servizio della destra. Con atteggiamento spavaldo, senza mai nascondere la propria nostalgia per il ventennio. Attorno a loro, negli anni, varie figure hanno provato a ritagliarsi il proprio spazio. Riccardo Decorato, ad esempio. Vicesindaco sceriffo di Milano, consigliere comunale per lungo tempo. O Paola Frassinetti, altra big dei fratelli milanesi. O ancora, Roberta Capotosti, che qualche anno fa nei manifesti della sua campagna elettorale sfoggiava al collo una bella croce celtica. E Carlo Fidanza, ora autosospeso. È lui che negli ultimi venti anni, sempre vicino alla leader Giorgia Meloni, ha tessuto rapporti con la più becera destra neofascista sul territorio, dalle curve sportive ai convegni in cui negazionismo e apologia di fascismo la facevano da padrona. Infine Jonghi Lavarini, il barone nero, anche lui coinvolto nell’ultimo scandalo. Ufficialmente tutti lo tenevano a distanza, informalmente tutti trattavano con lui, per la forza attrattiva che ha sempre esercitato sulla galassia neofascista milanese. In questa tornata elettorale vorrebbero fare il botto, superando la Lega, che negli ultimi anni ha portato via a Fratelli d’Italia molti voti dell’estrema destra. Un derby a destra, con implicazioni giudiziarie da entrambe le parti.

Viaggio nella periferia romana che ha perso la fiducia

(di Luigi Ambrosio)

Il barista parla con l’amico che gli dice ‘stanotte non ho dormito’: “è perché stai da tanto senza lavorare. Si perde la spinta ad alzarsi per fare cose”. L’amico annuisce, la testa bassa. Sul bancone i santini di un candidato di Forza Italia. CONTINUA A LEGGERE

A Nardò botte e insulti ai candidati Cinque Stelle

E’ diventata un caso politico l’aggressione contro un esponente dei 5stelle ad opera di neofascisti ieri sera a Nardò, comune di 30mila abitanti in provincia di Lecce. Il capo politico del Movimento Giuseppe Conte ha chiesto al mondo politico di condannare questa ed altre due aggressioni che hanno colpito il Movimento in campagna elettorale. I fatti di Nardò si sono svolti al termine del comizio del sindaco uscente di destra, Pippi Mellone, che aveva definito i suoi avversari “il male da asfaltare”. Alcuni suoi sostenitori, identificati come vicini a Casa Pound, hanno aggredito fisicamente e con insulti omofobi i sostenitori del suo sfidante, Carlo Falangone sostenuto da PD e 5 Stelle. Ad avere la peggio è stato Tiziano De Pirro dei 5 stelle, con una mano rotta e altre ferite per cui è ancora ricoverato in ospedale e sottoposto ad accertamenti. Nel PD si è aperta una polemica: Mellone infatti ha avuto anche l’appoggio del presidente della regione del PD Emiliano, che per le regionali a sua volta era stato sostenuto da Mellone. “Mi aspetto parole chiare, forte e decisioni conseguenti dai vertici del partito”, ha dichiarato il senatore pugliese del Pd Dario Stefano. Mellone si è difeso parlando di un diverbio per “motivi calcistici”.

Altro che untori, gli adolescenti e la corsa al vaccino

(di Alessandro Principe)

Sono stati additati come gli untori: la movida, le spiagge, le feste abusive.
Gli adolescenti, le ragazze e ragazzi tra i 14 e 18 anni, oggi sono quelli che più credono nell’importanza dei vaccini e sono pronti ad affrontare contrasti in famiglia, pur di poter essere immunizzati. Affermano con forza la loro fiducia nella scienza e pensano che ci salverà dalla pandemia. Sono i risultati della ricerca Ipsos per Save the Children. Gli adolescenti italiani si sono informati di più sulle questioni scientifiche in questi mesi di pandemia e hanno le idee chiare: nonostante più della metà degli intervistati (59%) affermi che sia comprensibile che le persone siano spaventate dal vaccino, quasi due adolescenti su tre (64%) sono favorevoli all’introduzione dell’obbligo vaccinale. Una scelta – quella del vaccino – sulla quale sono coerenti anche nelle proprie scelte personali: solo uno su 10 afferma di non avere alcuna intenzione di vaccinarsi, gli altri o lo hanno già fatto (60%) o dichiarano di volerlo fare (30%) nel momento della rilevazione, ad agosto di quest’anno. La famiglia, molto più della scuola o degli amici, è il luogo in cui si è discusso di vaccini e di ricerca scientifica nell’ultimo anno. I contrasti sull’utilità dei vaccini sono scoppiati in 4 famiglie su 10, “almeno qualche volta”. Tra chi lo dichiara, ben 6 giovani su 10 sostengono che la principale ragione di contrasto è stata il loro essere a favore dei vaccini. Tuttavia, solo in pochi casi il contrasto si è tramutato in divieto al vaccino. I giovani che volevano vaccinarsi sono stati liberi di farlo nella maggioranza dei casi (7 su 10) anche se non tutto è filato sempre liscio. 3 su 10, infatti, sono i minori che hanno avuto contrasti in famiglia perché volevano vaccinarsi e hanno dovuto insistere per farlo o si sono trovati in una situazione di impedimento effettivo.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

In Italia si registrano, il 2 ottobre, altri 3.312 casi e 25 vittime di coronavirus. Lo riportano i dati del ministero della Salute. Effettuati 355.896 tamponi, per un tasso di positività che si attesta allo 0,9%. Le terapie intensive aumentano di 3 unità, per un totale di 432, mentre i ricoveri nei reparti ordinari sono in negativo di 61 unità nelle ultime 24 ore.

Foto | L’iniziativa ‘Viva Vittoria’ con l’esposizione di cinquemila coperte multicolore per sostenere le donne che hanno subito violenza in piazzatta Reale Milano

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    L’undicesimo episodio del podcast dell’Alleanza Clima Lavoro, a cura di Massimo Alberti, è dedicato a un tema centrale del dibattito pubblico: la Legge di Bilancio, ovvero lo strumento chiave per orientare la nostra spesa pubblica. Da sempre l’Alleanza Clima Lavoro richiama la necessità di sostenere il percorso di transizione verso un’economia a zero emissioni, integrando politiche climatiche, industriali e del lavoro, e rafforzando al contempo il welfare e la qualità della vita delle persone. La manovra economico-finanziaria del Governo per il 2026 procede purtroppo in direzione opposta: è una “manovra pericolosa” che, oltre a non offrire una prospettiva di decarbonizzazione, prevede un aumento delle spese militari cui si accompagnano tagli o mancati investimenti in sanità, istruzione, ambiente e politiche industriali. Nel corso della puntata emergono tutte le criticità di una Legge di Bilancio che rinuncia a svolgere un ruolo di indirizzo strategico per il futuro del Paese. Il confronto tra l’analisi della manovra e le proposte alternative per migliorarla rilancia una domanda di fondo: quale modello di sviluppo intendiamo davvero perseguire?

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