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I nazisti tifano per Donald Trump

Il Partito Nazista Americano ha fatto il suo endorsement per Donald Trump. I suoi membri voteranno per lui nella corsa alla presidenza degli Stati Uniti.

C’è poco da essere sorpresi. Già il Ku Klux Klan aveva reso pubbliche le sue simpatie per il rivale di Hillary Clinton. La destra radicale si mobilita per il miliardario.

Perché? Risposta semplice: usano lo stesso linguaggio, hanno la stessa visione delle cose. Affermazione forte? No, basta leggere la homepage del sito dell‘American Nazi Party e confrontarlo con quello che ha dichiarato Donald Trump sull’immigrazione negli Usa.

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COSA SCRIVONO I NAZISTI

“Oggi, secondo l’ultimo censimento, solo il 23 per cento della popolazione americana sotto i 18 anni è bianco. Almeno quattro Stati degli Usa sono a maggioranza non bianca e il 10 per cento delle contee in America sono a maggioranza non bianca…

In questo momento, negli Stati Uniti ci sono circa 20 milioni di neri e di meticci che sono stranieri illegali e che hanno invaso la nostra nazione. Questo malvagio e corrotto sistema Giudeo e Capitalista – dove circa il 3 per cento della popolazione controlla l’85 per cento della ricchezza nazionale – vuole una grande sanatoria per questi milioni. Perché?

Perché vogliono manodopera a basso prezzo… Ogni anno, l’aspettativa di benessere dei nostri bambini bianchi declina sempre di più se la compariamo con le generazioni precedenti. Una volta che questi alieni verranno regolarizzati saranno autorizzati a portare con loro tutti i propri famigliari. Questo non significa solo fare entrare in America i loro figli, ma anche mamma, papà, nonna, nonno e chi vogliono loro…

Entro il 2025 – con questo trend di crescita della popolazione – l’America Bianca sarà una minoranza in una nazione che una volta era il suo luogo di nascita. Ti piace? Come pensi che verrà trattata la minoranza bianca?

Se sei stanco di essere trattato male semplicemente perché sei un bianco, se sei stanco di questo governo che fa di tutto per aiutare tutti a parte chi ha fondato e costruito questo Paese… unisciti a noi!”

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COSA HA DETTO DONALD TRUMP

Dobbiamo fermare l’immigrazione illegale. Ci danneggia dal punto di vista economico

“Lui (Obama ndr) firma ordini esecutivi. Nessuno vuole starlo a sentire, compreso i democratici, e lui firma ordini esecutivi. Dobbiamo fermare l’immigrazione illegale. E’ un danno economico. E’ un danno da ogni punto di vista.”

Gli immigrati illegali vanno ad alimentare le gang criminali

“Io voglio costruire un muro.  Troppa gente cattiva entra in questo paese. Se verrò eletto, se ne andranno. Gruppi criminali di tutte le specie. Da noi esiste la legge, loro se ne andranno. In questo momento, non abbiamo un paese peché non abbiamo un confine. Faremo qualche cosa per tornare a una situazione normale.”

Questo è un Paese dove si parla inglese

“Siamo un paese dove, se vuoi essere assimilato, devi parlare inglese. Se vogliamo l’assimilazione, dobbiamo avere alcune cose. Non sono il primo a dirlo. Questo è un paese dove si parla inglese e non spagnolo”.

Metà degli immigrati irregolari sono dei criminali

“In che cosa crede Donald Trump? Immigrazione: non c’è la possibilità di avere la cittadinanza per i lavoratori illegali. Nel suo discorso di gennaio all’ Iowa Freedom Summit, Donald Trump ha chiesto la messa in sicurezza del confine meridionale degli Usa e ha affermato di ritenere che la metà dei lavoratori illegali negli Stati Uniti siano dei criminali”. (Fonte PBS News Hour)

Tocca a voi ora valutare le differenze.

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    Redazione
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    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

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    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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