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Hansel e Gretel. Armati

Biancaneve e i sette nani potrebbero abbattere la matrigna cattiva con fucili automatici; Cenerentola potrebbe affrontare le sorellastre con una Smith & Wesson; Alice potrebbe entrare nel Paese delle Meraviglie con in mano un bazooka. Molte favole potrebbero essere riscritte, diventando a mano armata. Questa è la nuova frontiera scelta della National Rifle Association (NRA) , la potente lobby americana delle armi, che ha incaricato, per la riscrittura delle fiabe , la blogger Amelia Hamilton.

Per ora sono stati rivisitati due classici: Cappuccetto Rosso e Hansel e Gretel. Cambiano immagini e racconti. In Cappuccetto Rosso la nonna, armata di fucile, affronta il lupo e gli spara dicendo : “Ora non solo non mi mangerai, ma non mangerai più nessuno”.

NRA NONNA ARMATA PB

Poi è arrivata la riscrittura di Hansel e Gretel, la fiaba dei Fratelli Grimm,con i due fratellini che vengono rappresentati armati. Entrambi hanno un fucile. Gretel anche un pistola nella fondina. Uccideranno la strega.

Il tentativo della National Rifle Association (NRA), dietro queste favole armate, è alimentare l’immaginazione e rendere positiva l’immagine delle armi per i bambini.

“Una campagna di marketing (quella delle favole armate,ndr) disgustosa e moralmente depravata”. Così l’ha definita Dan Gross, presidente della Brady Campaign to Prevent Gun Violence, organizzazione no-profit che si batte per il controllo delle armi da fuoco.

“La NRA tocca il fondo con fiabe rivedute e corrette”, ha scritto la Brady Campaign. Secondo Gross, l’approccio, mostra a che livello la NRA sia arrivata per vendere più pistole: “Ora deve pubblicizzare ai bambini armi mortali traviando i classici per l’infanzia, senza alcun riguardo per la carneficina che avviene ogni giorno nella vita reale”. Nella quale ogni giorno, dice la Brady Campaign, “ quasi 50 bambini e adolescenti vengono colpiti da armi da fuoco”.

La Brady Campaign ha recentemente lanciato una propria controcampagna, utilizzando personaggi delle fiabe – Alice nel Paese delle Meraviglie e Peter Pan – per mostrare quanto sia pericoloso avere armi in casa.

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La National Rifle Association (NRA) è la potente lobby dei produttori e possessori di armi da fuoco che condiziona pesantemente da decenni la politica americana. La NRA dà addirittura i voti e un’etichetta di affidabilità a ogni politico, con una valutazione, indicata con una scala decrescente dalla A alla F, in base al loro impegno per sostenere la causa dell’NRA in Parlamento. Una lobby così potente da stabilire il merito, o meglio il valore di un politico in base ai propri interessi.

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Spiega Fabrizio Tonello, docente di Economia e Scienze politiche : “La National Rifle Association ha avuto un successo strepitoso negli ultimi 40 anni e ha fortemente contribuito a spostare a destra la politica americana, aiutando il partito repubblicano a conquistare la presidenza e il Congresso in varie occasioni. Oggi, il clima sembra mutato e l’NRA cerca di presentare un’immagine pubblica meno estremista e più amichevole. Non saranno però queste favole ad assicurare il successo dell’operazione”.

L’attenzione verso i bambini è sempre più nelle strategie delle aziende delle armi. La NRA ha finanziato campagne apposite, a suon di milioni di dollari, per indurre i bambini, visti come futuri clienti, a partecipare a corsi di esercitazione al poligono, presentandoli come un divertimento.

NRA MADRE E FIGLIA PB

Due anni fa fece scalpore il tweet con cui la NRA suggeriva alle mamme come far divertire i bambini con pistole e fucili. Su Twitter indicava i “sette modi in cui i bambini possono divertirsi al poligono di tiro”, allegando un link con un articolo sul tema.

“My first rifle” (Il mio primo fucile, ndr), è lo slogan che la Crickett, la casa produttrice del fucile specializzata in armi per bambini, utilizzò sul suo sito web. Il fucile calibro 22, oltre ad avere le dimensioni adatte per essere imbracciato dai più piccoli, è prodotto in vari colori, tra cui il rosa per le bambine. Le foto della Crickett ritraggono giovanissimi intenti a prendere la mira e sparare, alcuni sotto gli occhi fieri dei genitori e il sito si presenta così:

NRA MY FIRST RIFLE PB

In questo contesto si inserisce ora la nuova campagna delle favole armate che Fabrizio Tonello commenta così: “Le favole riscritte sul sito della National Rifle Association mostrano quale sia l’importanza che la destra americana attribuisce alle battaglie culturali. Cappuccetto rosso” e “Hansel e Gretel” riscritte da una blogger di modesti talenti, Amelia Hamilton, non convinceranno nessuno, non faranno iscrivere nessun bambino di sei anni all’associazione, il loro scopo è un altro: rafforzare l’immagine “familiare” e rispettabile della NRA, che vuole presentarsi come un’organizzazione di pacifici amanti della natura mentre difende il diritto di ciascuno a tenere in casa un bazooka.”

Secondo il rapporto della VPC – Violence Policy Center, organizzazione nazionale che ha come obiettivo fermare morti e lesioni dovute ad armi da fuoco – l’industria delle armi negli ultimi anni ha intensificato gli sforzi verso le fasce d’età più giovani. Lo studio, oltre 50 pagine corredate da fotografie, analizza diversi aspetti del marketing messo in campo dalle aziende per intercettare anche questo tipo di pubblico: fucili e pistole con parti in plastica (così da essere più leggeri) e dipinti a colori vivaci, pistole rosa per bambine, pubblicazioni ad hoc, videogames…

L’industria delle armi si rivolge ora ai bambini per cercare nuove fette di mercato, a causa dell’invecchiamento o del declino dei loro utenti tradizionali (famiglie, maschi bianchi). Ma non solo: “Assieme alla speranza di aumentare le vendite di armi – scrive il VPC – lo scopo accessorio dei loro sforzi è creare una nuova generazione di sostenitori delle armi da fuoco, per futuri benefici, vantaggi politici”.

  • Autore articolo
    Flavia Mosca Goretta
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    L'abbiamo scoperto con l'EP "Somewhere only we go" e oggi a Volume abbiamo avuto modo di conoscere meglio la storia di questo cantautore nigeriano, che si è poi formato musicalmente in Ghana: "Nel corso degli anni le nostre musiche si sono fuse: l'highlife ghanese, il palm-wine, il folk di Kumasi, il suono contemporaneo della chitarra. Ho potuto unire questi due mondi, mescolandoli con le radio occidentali che ascoltavo da ragazzo". Il risultato è un folk pop pieno di anima e di profondità: "Il mio obiettivo non è solo una carriera internazionale, ma costruire qualcosa in Africa. Voglio creare una struttura che funzioni per artisti come me, gente con una chitarra o un tamburo, artisti contemporanei che non hanno modo di raggiungere il loro pubblico". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Tommy WA.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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