Approfondimenti

Guido Viale “I rifiuti sono la nostra vita ieri”

guido viale

Il Book Pride 2019 ha visto diversi ospiti che, oltre a presentare i propri libri, hanno tenuto dibattiti su diverse tematiche. Radio Popolare ha seguito l’evento e Ira Rubini ha intervistato Guido Viale, saggista e sociologo, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro La parola ai rifiuti. Scrittori e letture sull’aldilà delle merci, edito da Interno 4.

Nel tuo nuovo libro si parla di come scrittori e anche possibili letture affrontano il tema “dell’aldilà delle merci”, tema quanto mai centrale per noi. Come è nata l’idea del libro?

Il libro non fa che raccogliere una cinquantina di pezzi che io scritto nel corso di 20 anni per il supplemento socio culturale di una rivista che si occupa di gestione dei rifiuti. Questa per me è stata un’esperienza molto importante perché io mi sono occupato per ragioni professionali di gestione dei rifiuti da un punto di vista sia tecnico che organizzativo: cercando di vedere i riflessi che i modi di gestione dei rifiuti hanno sulla popolazione. Devo dire che in molte delle cose che ho capito, anche dal punto di vista tecnico, sono stato aiutato da quello che gli autori hanno scritto sui rifiuti perché c’è una dimensione profonda del nostro rapporto con i rifiuti che spesso rimane sommersa. A volte non ne siamo perfettamente consapevoli però è molto importante comprendere, per poi riuscire a convincere i cittadini e gli utenti che si trovano di fronte a un problema molto importante come fare la raccolta differenziata. Ci sono anche altri aspetti in cui i cittadini devono essere coinvolti nella gestione dei rifiuti. Innanzitutto la raccolta differenziata non è una cosa da poco ma è una cosa che li tocca nell’intimo.

Ci sono delle effettivamente delle scoperte inattese, una delle cose che mi ha più divertito è la sezione dei “rifiuti come destino” che raggruppa alcuni maggiori scrittori del Novecento tra cui Beckett e Kafka ma anche Buzzati. Specialmente nella parte “via ai vecchi”, come è stato definito il capitolo del suo libro Viaggio agli inferni del secolo, comprendiamo meglio il concetto che ci stavi sottolineando adesso: non c’è solo la raccolta differenziata ma anche noi alla fine siamo destinati a diventare rifiuto e forse siamo incapaci di comprendere che è una strada naturale.

Il punto di vista di Buzzati è il più esplicito di tutti: l’uomo quando diventa vecchio è un rifiuto da buttar via. Si tratta di un brevissimo romanzo nel quale, facendo lavori di manutenzione della metropolitana, si è aperto un pertugio che porta verso un mondo apparentemente differente dal nostro, per poi scoprire che invece è esattamente la copia del nostro tranne che lì le cose avvengono tutte in maniera esplicita. La cosa più esplicita del libro è che quando una persona non produce più, non consuma più, non fa più neanche l’amore, va buttato assolutamente via vivo. Arrivano degli spazzini e lo caricano, lo mettono dentro un sacco e lo portano via insieme alla spazzatura perché i parenti chiamano la nettezza urbana per disfarsene. Purtroppo non c’è più bisogno di scendere agli inferi perché le cose che ha raccontato Buzzati quaranta anni fa oggi succedono alla luce del sole.

Invece nella sezione “vita quotidiana” la cosa interessante è l’incontro con alcuni aspetti dell’argomento  che forse abbiamo già incontrato nella nostra vita, ma ovviamente il bello del libro sta proprio nel fatto che qui sono scelti e attraversati. Per esempio Calvino appare più volte in questo libro. 

È l’unico che appare due volte perché si era occupato anzitempo di questo argomento. Il testo più celebre è il racconto Leonia che sta all’interno de Le città invisibili  ed è semplicemente la rappresentazione di una città consumista dove più si compra più si producono rifiuti, fino a che la città ne viene sommersa. C’è invece questo testo La poubelle agréée, che si trova ne La strada di San Giovanni in cui fa delle considerazioni di carattere generale ma sempre legate alla vita quotidiana. Ad esempio il fatto che allora, per raccogliere rifiuti e poterli scaricare più facilmente dentro i camion, le pattumiere che andavano esposte tutte le mattine al di fuori degli stabilimenti dovevano avere una certa dimensione. Calvino si sofferma soprattutto sul guardare i rifiuti e vedere che cosa rappresentano: rappresentano la nostra vita di ieri. Questo tema ricorda molto i testi che io ho analizzato. Tutto quello che noi facciamo a un certo punto si concretizza in qualcosa di cui ci dobbiamo disfare perché sennò la nostra casa diverrebbe invivibile. Se ci riflettiamo, vediamo che nell’accumularsi ora dopo ora, giorno dopo giorno, dei rifiuti dentro tante pattumiere c’è la nostra vita che se ne va. Questo è un tema che ricordo molto spesso perché il rapporto un po’ morboso che lega molti di noi ai rifiuti è proprio la constatazione di questo fatto: nel fumo di un inceneritore se ne va un pezzo della nostra vita, nella discarica viene sotterrata la nostra vita sociale, molto spesso anche un pezzo dei nostri affetti e delle cose che abbiamo fatto insieme ad altri, si chiude una fase della vita e se ne apre un’altra.

Ultima domanda sullo sporco, parliamo di Louise Rafkin e del suo primo libro Lo sporco degli altri che è uscito per Feltrinelli. È interessante la storia di Louise e il motivo per cui è arrivata parlare di sporco, no? 

Fin da piccola aveva la passione per i noir, ha scoperto che il modo migliore per conoscere la vita degli altri, per entrarci negli aspetti più intimi è quello di andare a fare pulizia nelle loro case. È un tema ricorrente anche in molti studi di carattere scientifico che sono stati fatti sui rifiuti. Addirittura ci sono delle università che vanno a prendere i sacchi dell’immondizia, li riaprono per riscoprire qualcosa della composizione sociale del quartiere a partire da quello che viene buttato. Poi ci sono storie di spionaggio che hanno colpito personaggi famosi, ad esempio Kissinger e Bob Dylan, perché per fare scoop sulle loro vite qualche giornalista ha pensato bene di andare a frugare nelle loro pattumiere. E devo dire che si scoprono molte cose, dai cosmetici agli anticoncezionali o ai biglietti del cinema, grazie alle quali si può ricostruire giorno per giorno la vita delle persone. C’è anche un romanzo di Cinzia Leone che sta andando molto bene, Ti rubo la vita che parla di una signora giovane con una passione sfrenata fin da piccola per fugare nei rifiuti degli altri e addirittura le interessa soprattutto il rifiuto organico. Gli esempi del rapporto tra letteratura e rifiuti insomma non mancano certo.

Per ascoltare il podcast dell’intervista clicca qui.

  • Autore articolo
    Ira Rubini
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 17/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 17/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 17/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 17/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 17/11 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 17-11-2025

  • PlayStop

    A COP 30 debutta la Dichiarazione per l’integrità dell’informazione Climatica

    Un nuovo impegno globale contro la disinformazione sul clima. Il giornalista ambientale Lorenzo Tecleme, intervistato da Alice Franchi, spiega perché verità e fake news giocano un ruolo cruciale nella Conferenza sul clima di Belèm.

    Clip - 17-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 17/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 17-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 17/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 17-11-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 17/11/2025

    Le novità della settimana, il brano "muto" di Paul McCartney in segno di protesta contro l'AI e il nuovo disco della settimana "Compass Rosa" di Mina Tindle. Nella seconda parte, il mini speciale di Marcello Lorrai sull'artista sudanese Amira Kheir e quello di Alfredo Somoza su Bad Bunny che ha recentemente vinto 5 premi ai Latin Grammy Award. Concludiamo con il quiz sul cinema oggi dedicato a "Giovani Carini e Disoccupati" del 1994.

    Volume - 17-11-2025

  • PlayStop

    Jean Baptiste Del Amo nella notte horror di Tolosa

    Il genere horror governato con maestria, una suspense contagiosa, un ritmo sapiente che coinvolge lettori e lettrici di varia provenienza, ma non solo… “La notte devastata”, romanzo del celebre scrittore francese Jean Baptiste Del Amo, uscito da poco per Feltrinelli Gramma, si addentra nella mente e nelle fragilità di un gruppo di adolescenti di provincia, che vivono negli anni ‘90 in un sobborgo poco entusiasmante di Tolosa, e che cercano la sfida come strumento di auto autoaffermazione. Fino a esplorare una casa maledetta, un classico dell’horror, e ad assistere alla morte violenta di uno di loro. Sul sottofondo dei Nirvana e dei Metallica, Del Amo ci rivela un tempo e un luogo della Francia ancora poco esplorati dalla letteratura. Jean Paul Del Amo è stato ospite di Ira Rubini durante una delle dirette dal Castello Sforzesco di Radio Popolare a Bookcity 2025.

    Clip - 17-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 17/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 17-11-2025

  • PlayStop

    Eurallumina, operai in protesta sul silo a 40 metri

    In Sardegna quattro operai sono saliti per protesta su un silo a circa 40 metri di altezza, nel contesto della lunghissima vertenza che riguarda la Eurallumina di Portovesme, nel Sulcis. Cgil, Cisl e Uil di categoria sostengono l’iniziativa e spiegano che c’è stata un’assemblea ai cancelli dello stabilimento, dove è stato proclamato uno “stato di mobilitazione generale”. I sindacati chiedono lo sblocco di fondi pubblici che sarebbero necessari per far proseguire l’attività dell’azienda, controllata da una società russa e colpita dalle sanzioni legate all’invasione dell’Ucraina. Enrico Pulisci è uno dei lavoratori che si trovano a 40 metri di altezza.

    Clip - 17-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 17/11/2025

    Considera l'armadillo di lunedì 17 novembre 2025 con Simone Montuschi, presidente di @essere Animali si è parlato dell'ultima indagine sul White Striping sulla carne dei polli nella grande distribuzione, ma anche di Carabinieri Forestali e di Operazione Pettirosso contro il bracconaggio. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 17-11-2025

  • PlayStop

    Cult di lunedì 17/11/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Barbara Sorrentini intervista Valerio Finessi sul doc "Un milanese a Milano"; Paola Bocci introduce la giornata "Sipari aperti" promossa dal PD Regionale presso Regione Lombardia; un progetto di tour urbani alla scoperta dei murales sulla Resistenza a Niguarda a Milano; la rubrica GialloCrovi a cura di Luca Crovi...

    Cult - 17-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di lunedì 17/11/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 17-11-2025

  • PlayStop

    A come America Latina di lunedì 17/11/2025

    A cura di Chawki Senouci con Alfredo Somoza

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 17-11-2025

Adesso in diretta