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Grosso guaio per Salvini: arrestati tre commercialisti della Lega

Matteo Salvini - Amici Recovery Fund

L’arresto dei tre commercialisti della Lega è per Salvini un guaio peggiore della vicenda del Metropol, quella dei soldi russi e di Savoini inviato all’hotel di Mosca per trattare una partita di idrocarburi. Ed è un guaio peggiore persino del processo per sequestro di persona che inizierà a Catania il 3 ottobre per la nave piena di migranti a cui veniva vietato di attraccare sulle coste italiane. Perché lì Salvini potrà drammatizzare e spettacolarizzare, giocando la carta del martire e dell’eroe. Qui, no.

Qui, rischia di essere travolto, senza poter far finta di nulla come nella storia dei 49 milioni. Qui ci sono tre uomini chiave della gestione finanziaria leghista agli arresti. Di Rubba e Manzoni hanno come socio, nel loro studio a Bergamo, il tesoriere della Lega, Centemero e i due sono stati in passato revisori dei conti dei gruppi parlamentari della Lega. E la “Lega Salvini Premier” che, ricordiamolo, è un partito nuovo e diverso rispetto alla vecchia Lega Nord, è stata domiciliata nello studio di Scilieri.

I tre commercialisti arrestati sono dunque nel cuore del potere e dei segreti finanziari della Lega. Il segreto dei segreti dei soldi della Lega è: dove sono finiti i 49 milioni.

La macchina della propaganda leghista venderà due prodotti nei prossimi giorni: la tranquillità del capo e l’argomento della giustizia a orologeria a pochi giorni dal voto delle amministrative con Salvini che punta a espugnare la rossa Toscana per sognare di ribaltare il governo che nasceva proprio l’anno scorso, dopo la folle estate del Papeete. Si diceva, allora, che Salvini puntasse al colpo grosso, diventare Premier, perché sapeva che sarebbero arrivate le inchieste e i processi.

Un anno dopo, l’arresto dei tre commercialisti della Lega è un fatto che rischia di avere sviluppi politici devastanti per lui e il suo partito.

Foto dalla pagina Facebook di Matteo Salvini

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    “Abbiamo sempre preferito la take imperfetta ma magica”: i Satantango raccontano il nuovo album

    Un debutto interessante quello dei Satantango, nuovo progetto shoegaze proveniente dalla provincia cremonese. Il duo, composto da Valentina e Gianmarco, è oggi passato a Volume per raccontare e suonare in acustico alcuni brani del nuovo album “Satantango”. Il titolo è lo stesso di un film ungherese del 1994 della durata di oltre sette ore: “l’ambientazione e le atmosfere sono molto simili a quelle che ci sono nei nostri posti”, spiega il duo. Tra shoegaze, dream pop e slowcore, l’album dipinge un immaginario bianco e nero tra malinconie di provincia e nebbia, cinema chiusi e un senso di innocenza perduta, ed è ricco di riferimenti a pellicole vintage come “Gioventù Amore e Rabbia”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive dei Satantango.

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