Approfondimenti

Gli anni più belli. Intervista al regista Gabriele Muccino

gli anni più belli muccino

Dopo il grande successo di “A casa tutti bene” nel 2018, Gabriele Muccino torna al cinema con un nuovo film corale, “Gli anni più belli” che segue un gruppo di amici nell’arco di quarant’anni, dagli anni ’80 ad oggi.

I protagonisti sono Pierfrancesco Favino, Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria e nella colonna sonora del film figura un brano inedito di Claudio Baglioni, intitolato proprio “Gli anni più belli“. Ne abbiamo parlato col regista Gabriele Muccino.

L’intervista di Barbara Sorrentini a Chassis.

“Gli anni più belli” inizia nel 1980 e racconta di un gruppo di amici fino ad oggi. A cosa ti sei ispirato?

Questo film riassume innegabilmente moltissimo della mia vita. Quando ho iniziato a tracciare le linee guida dei personaggi sono caduto nel tracciare gli archi di persone che ho conosciuto e ho frequentato. Nell’arco delle nostre vite abbiamo tutti una personalità in crescita ed evoluzione. Non siamo così nitidi, non siamo o buoni o cattivi. Siamo pieni di tumulto e di ragione. Tutte le nostre curve comportamentali diventano di fatto dei personaggi. C’è quello contemplativo, quello naïf o o l’ambizioso rampante. È come se mi facessi in qualche modo trio con l’aggiunta di una parte femminile che si va a raccontare attraverso la protagonista principale.
Quando racconto un film non riesco a mantenerlo lontano da me. In qualche modo entro come un guanto e abbraccio questa materia come creta. E questo forse è anche il motivo per cui faccio cinema: raccontarmi.

Il personaggio interpretato da Kim Rossi Stuart è quello dipinto in modo più buono e che si realizza seguendo una etica e senza perderla mai di vista. Tu in che percentuale di identifichi in quel personaggio?

È una percentuale che è stata corrotta nel tempo, che è un grande burattinaio. Alcune nostre parti vengono erose e quella parte più contemplativa e romantica viene poi disincantata dalla vita che pian piano di riserve sorprese anche deludenti. In me c’è anche quella parte, così come c’è la paura di essere mediocre che invece tratteggia il personaggio di Claudio Santamaria. E in me c’è anche una parte che si palesa nel personaggio di Pierfrancesco Favino, che anche se molto negativo è uno che fa dei compromessi come la vita ti costringe spesso a fare senza alternative.

La ricostruzione delle varie epoche è molto precisa.

Io avevo paura degli stereotipi, di quello che a volta vediamo nelle fiction in cui le auto sono sempre lucidate e gli abiti urlano gli anni in cui ci si trova. Ho cercato invece di rendere tutto più autentico senza strillarlo. È vero che le poche passano, ma lo fanno in un modo molto sottile. Il tempo passa e si trasforma, ma alla fine i comportamenti umani rimangono sempre gli stessi. Abbiamo delle regole non scritte alle quali ubbidiamo senza saperlo perché il nostro DNA ci porta ad avere quel tipo di atteggiamento di fronte alle sorprese e anche alle avversità, agli innamoramenti e alle delusioni o allo smarrimento, al lutto, alle nascite e ai grandi eventi.
I grandi eventi della vita ci colgono impreparati, ma in qualche modo c’è una formula di comportamento che si ripete sempre al di là del tempo in cui ci trova.

Hai sentito l’esigenza di inserire anche degli eventi storici particolari?

È un tipo di racconto che parte con “Una vita difficile di Dino Risi nel 1961 e che ha fatto scuola nella commedia italiana negli anni ’70, quella di utilizzare stralci di cinegiornale per contestualizzare un’opera. Questo lo faceva anche Ettore Scola. La contestualizzazione storica serve per poter inserire i personaggi e capire perfettamente in qualche momento storico si trovano. La politica e la condizione socio-economica caratterizzano fortemente l’individuo e quello in cui crede e quali sono le sue ideologie o l’assenza di ideologie.
Negli anni che io racconto c’è stato anche il crollo delle grandi ideologie post-belliche o sessantottine o degli anni di piombo. Ci fu un crollo perché i nati alla fine degli anni ’70 si sentirono inferiori rispetto a quelli che avevano già fatto la storia e le grandi rivelazioni. La nostra è una generazione che ha scimmiottato politicamente i fratelli maggiori, ma senza essere realmente consapevoli di cosa fosse la politica e l’ideologia come era stata vissuta prima di noi.

Foto dalla pagina Facebook del film “Gli Anni Più Belli”

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 18/11 12:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 18/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 18/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 18/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di martedì 18/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 18-11-2025

  • PlayStop

    Cult di martedì 18/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 18-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di martedì 18/11/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 18-11-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 18/11/2025

    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

    A come America - 18-11-2025

  • PlayStop

    A come America di martedì 18/11/2025

    a cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonelli

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 18-11-2025

  • PlayStop

    MASSIMO FAGIOLI - DA DIO A TRUMP

    MASSIMO FAGIOLI - DA DIO A TRUMP - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 18-11-2025

  • PlayStop

    Triplicati i “baby killer”? Era una bufala del ministero

    “Triplicati gli omicidi di minorenni” aveva detto a febbraio il ministero degli interni che annunciava il passaggio da 13 omicidi commessi da minori nel 2023 a 35 nel 2024. Così partiva una campagna mediatica (soprattutto di destra) sull’allarme “baby-killer” che arrivava dopo i provvedimenti contro i rave, contro le occupazioni nelle scuole, contro i giovani in generale, soprattutto se figli di stranieri. I dati però, come rivela uno studio pubblicato da Sistema Penale, erano sbagliati perché oggi il Ministero ci dice che gli omicidi commessi da minori erano 25 nel 2023 e 26 nel 2024. “Stiamo perdendo la lucidità necessaria per affrontare il tema e il discorso pubblico sulla sicurezza”, commenta Roberto Cornelli, docente di criminologia dell’Università degli Studi di Milano, che analizza la campagna mediatica: “è particolarmente grave che questi dati errati vengano divulgati da fonti ministeriali e se si parte da qua ovviamente si pensano politiche di emergenza, forme di controllo straordinario e anche un irrigidimento del sistema penale minorile che perde la sua valenza educativa”. In sostanza, ci dice il docente, stiamo rifacendo gli stessi errori di Stati Uniti e Francia: non si affronta il problema dai dati ma sulla base del discorso politico sul tema: “Siamo passati dalla narrativa dei giovani danneggiati dal Covid a una criminalizzazione soprattutto quando si tratta di giovani di seconda generazione, incrociando la dimensione giovanile e quella migratoria sotto il segno della sicurezza, è questo il tema di un certo modo di far politica oggi”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli a Roberto Cornelli.

    Clip - 18-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di martedì 18/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 18-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 18/11/2025

    Cop30 in Brasile: la "cupola dei popoli" ha finito i suoi lavori e lancia il suo manifesto come ci racconta Antonio Pacor, documentarista e membro del percorso dei Forum sociali mondiali; dall'altra parte i governi serrano le trattative per portare a casa il risultato di obiettivi più chiari e stringenti per non raggiungere subito il limite di 1.5° di aumento del riscaldamento globale, come ci spiega Mariagrazia Midulla, responsabile del reparto Clima ed Energia del WWF Italia. Vi ricordate l'allarme "baby-killer" e tutta la campagna sulla violenza fuori controllo dei minori (ancora di più se figli di stranieri), ecco i dati usati sono sbagliati se non proprio falsi e che il tema sicurezza è proprio male rappresentato e affrontato: l'analisi di Roberto Cornelli docente di Criminologia all’Università degli Studi di Milano. Oggi è il primo giorno dell'anno in cui le donne europee lavorano gratis rispetto ai loro colleghi maschi che invece continuano a essere pagati, a pari mansione, anzianità ecc. colpa del divario salariale che è cresciuto in questi anni (non diminuito) l'analisi di Nicole Boccardini Operation Manager di IDEM Mind the GAP.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 18-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 18/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 18-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di martedì 18/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 18-11-2025

Adesso in diretta