
L’Unione Europea si mobilita per fare pressione su Israele di fronte a una situazione “catastrofica” a Gaza. Come reso noto dall’alta rappresentante Kaja Kallas al termine del Consiglio Affari esteri, tra i 27 ministri UE si è riscontrata “una forte maggioranza a favore” della revisione dell’accordo di associazione Ue-Israele, secondo la proposta avanzata dai Paesi Bassi.
Si tratta dell’accordo del 1995 che costituisce la base giuridica delle relazioni tra Bruxelles e Tel Aviv, incluso commercio e diplomazia. Nello specifico l’articolo 2 afferma che “le relazioni tra le parti, nonché tutte le disposizioni dell’accordo stesso, devono essere basate sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici”.
Un elemento che Israele avrebbe violato in modo palese, come dimostra la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, il blocco degli aiuti e i continui bombardamenti dell’esercito israeliano. “Bisogna fare passare migliaia di camion”, ha ricordato Kallas, annunciando che ora avvierà la procedura di revisione.
Le nuove offensive del governo Netanyahu su Gaza hanno mobilitato tutta una serie di capitali – 17 fanno sapere fonti diplomatiche, mentre l’Italia avrebbe votato contro. Svezia e Spagna hanno chiesto sanzioni mirate contro i ministri israeliani. Ma le stesse fonti fanno sapere che questa proposta si è scontrata contro il veto dell’Ungheria.
di Federico Baccini