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Un “gelato sospeso” contro la crisi

La crisi costringe a tagliare quello che non è necessario, e a farne le spese sono spesso anche i piccoli piaceri quotidiani. La tradizione napoletana del caffè sospeso, cioè quella di pagare in anticipo un caffè a chi sarebbe costretto a rinunciarci, risponde proprio a questo bisogno. Si tratta però di un bisogno “adulto”, anche se le piccole rinunce dettate dal “tirare la cinghia” pesano pure sui piccoli. La campagna Gelato sospeso 2.0 è nata proprio pensando a loro, e propone alle gelaterie di tutta Italia di invitare i propri clienti a pagare un gelato, lasciandolo “sospeso”, per chi non se lo può permettere. “L’idea è nata proprio parlando con le mamme che si rivolgono a noi tutti i giorni per avere un aiuto”, spiega Gabriella Salvatore, responsabile della campagna social del gelato sospeso, iniziativa dell’Associazione Salvamamme, alla quale si rivolgono le mamme e le famiglie in difficoltà, economica ma non solo. “La campagna funziona proprio come il caffè sospeso: ci siamo rifatte a questa tradizione napoletana, andando a plasmarla sulle necessità dei bambini. Purtroppo sappiamo che, in un periodo di crisi, come questo le famiglie non riescono ad accontentare le richieste, seppur piccole, dei figli”.

Nell’estate 2015 Salvamamme si è allora inventata la campagna “gelato sospeso”, e, considerato il buon successo dell’iniziativa, quest’anno si replica.

La campagna è iniziata il 1 giugno, e proseguirà fino al 10 settembre”, continua Gabriella “Noi lavoriamo a Roma, ma nella sua prima edizione la campagna è andata ben oltre i confini della città ed è diventata nazionale. Quest’anno per esempio abbiamo già avuto un’adesione molto forte da parte della Puglia, e anche dalla città di Milano per esempio”.

Nato per rispondere alle esigenze dei bambini, il gelato sospeso si è rivelato anche un dolce pensiero anche per gli anziani “Ci siamo resi conto già nella prima edizione che in estate anche gli anziani hanno bisogno di queste piccole dolcezze da parte di una società che spesso li trascura, e quindi abbiamo portato noi dei gelati sospesi in alcune case di riposo”, racconta ancora Gabriella.

Aderire all’iniziativa è semplice: le gelaterie devono dare la propria disponibilità all’associazione, scaricare i volantini ed esporli in bella vista nel proprio negozio, assieme ad un vaso trasparente dove i clienti potranno mettere l’offerta per il gelato sospeso. Ognuno si noi può quindi cercare la gelateria che aderisce alla campagna più vicina, e lasciare in sospeso il suo gelato. La gelateria, infine, emetterà regolarmente lo scontrino al momento della consegna del gelato. “L’estate scorsa abbiamo raggiunto 20mila bambini” conclude Gabriella “Segno che in Italia c’è ancora molta voglia di essere solidali”.

Ascolta l’intervista a Gabriella Salvatore dalla puntata di Periferie del 2 giugno
gelato sospeso

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    Sara Milanese
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