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Francesco, il Papa dell’impegno sociale

Papa Francesco

Bergoglio è stato il Papa dei primati, il primo a essere nato nelle Americhe, il primo gesuita e il primo a scegliere il nome di Francesco, il santo più lontano dalla Chiesa diventata Stato. La sua carriera ecclesiastica era cominciata relativamente tardi, ma a 37 anni è stato il più giovane Superiore Provinciale dei Gesuiti del Rio de la Plata. Durante la Dittatura argentina non brillò per le critiche al regime, ma riuscì a salvare diversi perseguitati politici da morte sicura.

Sarà lui da vescovo di Buenos Aires a firmare il mea culpa della Chiesa per le connivenze con il regime di Videla. La sua visione politica, spesso mal interpretata, è stata quella dell’impegno sociale, ma senza cedere in materia di dottrina cattolica. Nella sua Enciclica Laudato Si’ del 2015, per la prima volta la Chiesa affrontò il tema dell’ambiente, della terra, dei diritti dei migranti. Argomenti ulteriormente declinati nell’Enciclica Fratelli tutti del 2020.

La Chiesa che lascia Bergoglio ha vissuto un grande rinnovamento nelle gerarchie, con la cooptazione di decine di sacerdoti impegnati nel sociale e nella lotta per la legalità. Nulla sarà uguale dopo Francesco, soprattutto nella scelta dei poveri, nella tutela della natura e nella fede nel dialogo tra le persone e tra gli stati perché regni la pace. Bergoglio è stato un ponte tra le fedi e tra le diverse visioni politiche del mondo, sempre pronto ad offrire una sponda per la mediazione, ma senza dimenticare mai la limitatezza della condizione umana.

“Chi sono io per giudicare” resta una sua frase celebre, ed è stata questa ammissione di fallibilità, lasciando spazio al dubbio, dove è risieduta la sua grandezza come Pontefice.

Alfredo Somoza

È morto papa Bergoglio

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Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire a Gerusalemme:

Cinzia Sciuto, direttrice di MicroMega:

Francesco Lepore, vaticanista e esperto di temi LGBTQ+:

Ida Dominijanni, giornalista e filosofa:

Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire e attuale eurodeputato eletto come indipendente nelle liste del PD:

Mao Valpiana, direttore della rivista Azione Nonviolenta:

Vito Mancuso, teologo ed editorialista de La Stampa:

 

 

 

 

 

 

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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