Approfondimenti

Expo, è battaglia sulle bonifiche

Le prossime settimane saranno di corsi e ricorsi alla magistratura. Nonostante gli entusiasmi per il risultato, la fine di Expo è al veleno. A far discutere, ancora una volta, i terreni. Come se il nastro della storia fosse stato riavvolto al 2008, quando ancora si discuteva sul luogo dove svolgere l’Esposizione universale. E si scelse il “pesce”, incastonato tra Rho, Bollate e Milano. I guai che furono di Expo spa, ricadono sulla sua discendente, Arexpo.

“Le bonifiche sui nostri terreni erano state valutate circa 100 mila euro. Le dirò di più: verso Arexpo noi siamo in credito”. La verità di Marco Cabassi, per la prima volta ai microfoni di Radio Popolare, riguarda un terzo dell’area Expo, quel 29% di cui è stato proprietario, tramite la società Belgioiosa srl, fino alla vendita dei terreni ad Arexpo. I terreni sono tornati a far discutere in questi giorni, dopo che Expo Spa ha rendicontato ad Arexpo la spesa finale delle bonifiche: 72 milioni di euro. Una cifra dodici volte più alta dei 6 milioni preventivati nel 2011 per tutto il milioni di metro quadrati su cui si sta svolgendo l’Esposizione universale. Il Movimento 5 stelle ha cominciato una campagna perché siano i vecchi proprietari a pagare il conto per le bonifiche. Se Arexpo lo farà, sarà automatico il ricorso alla giustizia amministrativa.

Cos’è successo ai terreni dopo la vendita? Perché il costo delle bonifiche è lievitato tanto? E chi pagherà alla fine il conto, i cittadini o i privati?Cabassi parla ai nostri microfoni, un fiume in piena.

“Per il nostro 29 per cento dell’area è tutto abbastanza chiaro. Prima di vendere i terreni abbiamo fatto una campagna di carotaggi in contraddittorio con i compratori, Arexpo, che ha delegato questo lavoro a MM, Metropolitana Milanese. Carotaggi a maglia molto fitta dove abbiamo rinvenuto tre hotspot, tre luoghi contaminati marginalmente: uno legato a una caldaia a nafta per la Cascina Triulza, uno con dell’olio vicino ai parcheggi di Fiera Milano, l’ultimo vicino a una strada comunale. Questi tre hotspot sono stati valutati in circa 100 mila euro di costo bonifica per scavo, rimozione e conferimento in discarica”.

Solo 100 mila euro?

“Esatto, noi abbiamo lasciato un deposito di circa 250 mila euro perché Arexpo voleva essere sicura che tutti i costi sarebbero stati coperti, con l’impegno a rendicontare esattamente il costo di queste bonifiche e renderci eventualmente la cifra eccedente. Questo doveva essere fatto entro trenta giorni dalla fine dei lavori. Chiediamo da anni questa documentazione ma ad oggi non ci è mai stata consegnata: né la rendicontazione, né l’eventuale differenza di costo”.

Pochi giorni fa, il 10 ottobre, Expo Spa ha rendicontato questa maxi-spesa ad Arexpo, quindi a breve dovrebbe arrivarvi…

“Io lo spero, così potrò capire cosa è successo. Qui si tratta di un errore di dodici volte sul preventivo. Non riusciamo a capire come dei professionisti seri abbiano potuto sbagliare di dodici volte”.

Come si arriva allora a questa cifra?

“Forse sono state considerate altre lavorazioni che non riguardano le bonifiche, anche perché 72 milioni significa bonificare una raffineria, non dei terreni in gran parte ex-agricoli”.

E quindi? Potrebbero aver inserito altre voci di spesa?

“Ripeto, non ho ci è ancora stata consegnata la rendicontazione, ma mi sembra improbabile che dei tecnici si sbaglino di dodici volte. Saremo contenti di ricevere la documentazione e verificare. Quello che è certo, per quanto ci riguarda, è che noi oggi siamo in credito”.

Cioè?

“Guardi che non lo dico io, lo dice il bilancio di Arexpo. C’è una somma a debito nei nostri confronti di 250 mila euro, una trattenuta di garanzia sul prezzo. Quindi fino a quando non ci danno il rendiconto di quanto è stato speso noi siamo in credito verso Arexpo”.

Altra cosa certa è l’accordo di agosto 2012 tra Arexpo ed Expo Spa, dove si diceva che il costo delle bonifiche sarebbe stato pagato da Expo, che poi avrebbe portato la spesa ad Arexpo che si sarebbe potuta rivalere sui proprietari precedenti delle aree fino a 6 milioni… Chi pagherà quindi?

“Io non lo so. Se hanno valutato in 6 milioni i costi di bonifica totali l’avranno fatto su campagne di carotaggio simili alle nostre. In genere gli spostamenti sono intorno al 10-20% massimo, non è pensabile che dei tecnici abbiano sbagliato di dodici volte. Evidentemente qui ci sono delle operazioni, delle lavorazioni che non erano state comprese in quei preventivi. Mi sembra ci sia tanto da chiarire”.

Ora cosa farete?

“Noi abbiamo aspettato pazientemente in questi anni la documentazione, ora speriamo di riceverla. Tra l’altro ci risulta sia documentazione del 2013/2014, non capiamo questo ritardo nella consegna. Poi, a seconda dei casi, o ci pagheranno la differenza o ci dimostreranno che il costo è stato superiore e a quel punto decideremo cosa fare”.

E se verrà dimostrato che anche la vostra parte di terreni era più inquinata di quanto preventivato?

“Noi siamo disposti a vedere qualsiasi documento, ma dovranno dimostrare come una campagna di carotaggi così fitta non si sia accorta di tale inquinamento”.

Sembra tanto una di quelle storie che finiscono per vie legali…

“E’ possibile. Se saremo costretti faremo causa ad Arexpo”.

 

L’intervista a Marco Cabassi

  • Autore articolo
    Roberto Maggioni
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    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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