Fra gli eventi da ricordare di questo 2015 c’è sicuramente l’Expo. Un successo come partecipazione ma con molte incognite sui benefici sui costi del mega evento. E soprattutto sul futuro dell’area dove si è svolto.
I 21 milioni e mezzo di partecipanti – anche se non è possibile certificarli- sono l’elemento che con una certa sicurezza si può dire positivo. Per il resto, a cominciare dalle inchieste e gli arresti per corruzione, per finire con la clandestinità del’operato della società Expo 2015 spa, la positività è tutta da dimostrare.
In questo momento sono in corso le opere di smantellamento del sito. Opere avviate per il momento solo dai Paesi ospiti (una decina circa, stando al gruppo facebook Smantellamento Expo). Come è possibile verificare dalle foto (vedi a fine articolo) che gli operai hanno postato in questi giorni sui social network, il trasferimento dei padiglioni per altro utilizzo è di molto limitato e la maggior parte dei materiali sono finiti in discarica e si spera in maniera differenziata.
Restano tutti i padiglioni dui servizio e quelli che dovrebbero essere smantellati. Anche questa una scelta illogica: i costi di smantellamento ricadranno sulla società Arexpo proprietaria dell’aerea e non su Expo spa.
Il risultato finale (oltre ad un elevato costo di base dell’area, 160 milioni di euro) sarà di un costo di 170 milioni di euro di infrastrutture costruite per lo svolgimento della manifestazione. Ora bisognerà aggiungere anche i costi di smantellamento delle strutture. Cifre che ricadranno su qualunque progetto futuro si insedierà nell’area. C’è poi il bilancio economico di Expo: i 14 milioni di atttivo annunciati con un comunicato di sette righe della società Expo sono cifre a vanvera e soprattutto senza una specificazione.
Quello che non è ancora chiaro sono gli extracosti e chi li pagherà, perché ancora si litiga per decidere se si tratta di bonifiche che competerebbero alla società Arexpo oppure se si tratta di extracosti effettivi che invece competerebbero alla società Expo 2015 spa. Insomma, un bilancio reale di Expo è di là da venire.
La galleria di foto pubbligate sul gruppo Facebook Smantellamento Expo (dismantling Expo)
Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.
La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.
Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare.
Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini.
Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.
1) La linea della morte. A Gaza nonostante il cessate il fuoco ogni giorno i palestinesi vengono uccisi per aver oltrepassato la linea gialla. Ma nessuno sa davvero dove si trova. (Giulio Cocchini - CESVI)
2) Netanyahu chiede la grazia al presidente Herzog. Se concessa, il premier israeliano porterebbe definitivamente a termine lo smantellamento dello stato di diritto. (Meron Rapoport - +972)
3) Guerra in Ucraina, Zelensky a Parigi cerca l’appoggio europeo nel pieno dello scandalo corruzione e delle pressioni statunitensi. (Francesco Giorgini)
4) La concretezza del cambiamento climatico. I morti per le inondazioni che hanno colpito il sud est asiatico sono più di mille e la popolazione chiede ai governi azioni più efficaci. (Alice Franchi)
5) Nessun accordo in vista. Trump parla al telefono con il leader venezuelano Maduro e gli offre un ultimatum, ma intanto chiude lo spazio aereo sopra il paese. (Alfredo Somoza)
6) Germania, migliaia di persone hanno manifestato contro la fondazione della nuova formazione giovanile di Afd. (Alessandro Ricci)
7) 70 anni fa il “no” più famoso di sempre. Il primo dicembre 1955 Rosa Parks si rifiutò di cedere il posto sul bus a un bianco, gesto simbolo della lotta degli afroamericani. (Roberto Festa)
“Regole a Milano” sempre più spietate: i Delta V raccontano il nuovo album
E’ da poco uscito “In Fatti Ostili”, nuovo album della storica formazione milanese Delta V. Durante il tour promozionale del disco, Martina e Carlo sono passati a Volume per raccontarcelo e suonarci alcuni pezzi dal vivo. A legare le nuove tracce, raccontano, “è stato il senso di spaesamento” ma anche “la sensazione di vivere in un mondo sempre più ostile e rivolto unicamente a se stesso”.
Nella forma di un elegante cantautorato elettronico, l’album offre una lucida fotografia della società di oggi, in cui concetti di fiducia, altruismo e speranza paiono sempre più lontani. La metafora che la band utilizza per affrontare questi temi è spesso quella della città da cui proviene: “Milano ricorda molto Dorian Grey, si specchia e si vede sempre bella e giovane ma manca sempre più di sostanza”. Ascolta l’intervista e il MiniLive dei Delta V, a cura di Dario Grande.
L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.
Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza.
Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo.
A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza
Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita.
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Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00
Conduzione, Giulia Strippoli
Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni
La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba
Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!
In Cisgiordania situazione sempre più pericolosa, anche per gli attivisti
Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano.
“Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.
La Fura dels Baus a Milano con un Amleto contemporaneo che lotta per l'ambiente
La Fura dels Baus, celebre compagnia catalana, torna a Milano, alla Fabbrica del Vapore con la sua nuova creazione immersiva “SONS: SER O NO SER”, ispirata all’Amleto di William Shakespeare.
L’opera sarà in scena fino al 14 dicembre 2025 in un allestimento site-specific che trasformerà completamente gli spazi della Fabbrica del Vapore, offrendo al pubblico un’esperienza sensoriale e coinvolgente fuori dagli schemi, che attraversa temi contemporanei, dall'ambiente ai conflitti. Lo ha spiegato Carlus Padrissa, direttore artistico della Fura dels Baus.
Noi e altri animali
È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia.
Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando.
In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15.
A cura di Cecilia Di Lieto.
Considera l’armadillo - 01-12-2025
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