Approfondimenti

EUROPAMENTE – Al voto con l’Europa in testa

EUROPAMENTE

Europamente, ovvero: in modo europeo. Proviamo a ragionare così: con l’Europa in testa. Perché l’Europarlamento lo eleggono i cittadini e le cittadine. Lo eleggiamo noi. Un podcast di Alessandro Principe.

Episodio 1
A cosa serve votare per il Parlamento europeo? L’Europa è dei cittadini o dei poteri forti? Abbiamo davvero la possibilità di dire la nostra per cambiare questa Europa? E intanto i sondaggi prevedono un balzo delle destre sovraniste. Ne abbiamo discusso con Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento Europeo in Italia.

Episodio 2
La povertà e le disuguaglianze: può l’Europa essere più giusta? Perché la povertà e l’esclusione sociale sembrano non essere mai le vere priorità? Eppure qualcosa è stato fatto. E, soprattutto, può essere fatto adesso. Alessandro Principe ne ha parlato con Elena Granaglia del Forum Disuguaglianze e Diversità, docente di Scienza delle finanze all’Università di RomaTre.

Episodio 3
Che fine ha fatto il Green Deal? La lobby del fossile all’assalto della transizione verde, mentre l’Europa subisce già i disastri dei cambiamenti climatici – con Monica Frassoni, presidente European Alliance to Save Energy.

Episodio 4
L’uguaglianza di genere, tra passi avanti e pericolo di tornare indietro: una battaglia che si gioca in Europa. Ospite: Carola Carazzone, avvocata e segretaria generale di Assifero.

Episodio 5
L’Europa e il mondo. Gigante economico e nano politico? Quale peso ha oggi l’Unione europea, tra Stati Uniti, Cine e potenze emergenti? Con Alfredo Somoza, giornalista e scrittore, presidente dell’Istituto internazionale per la cooperazione economica (Icei).

Episodio 6
Migranti, l’ Europa che respinge. Quali sono le regole, chi le vuole e perché. Un’inversione di tendenza è molto difficile. Ospite della puntata: Gianfranco Schiavone, studioso delle migrazioni internazionali, Presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà.

Episodio 7
“Il racconto dell’Europa: temi e toni della campagna elettorale”. Ospite: Edoardo Novelli, docente di Comunicazione Politica e Sociologia dei Media.

Episodio 8
PNRR, economia, sviluppo: come arriva l’Unione Europea alle elezioni. E cosa potrebbe cambiare. Ospite: l’economista Paolo Manasse.

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    A cura di Marco Piccardi - Ospite in studio Claudio Sessa 1) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) 2) Area, Hommage a Violette Nozieres 3) Patrizio Fariselli, Canzone di Seikilos 4) Duke Ellington, Doin’ the Voom Voom 5) Amadeus Wings/dir. C. Hogwood, Serenata Gran partita (Adagio) di W.A.Mozart 6) Chico Buarque De Hollanda, O que sera’ 7) Eric Dolphy, Miss Ann 8) Quicksilver, Maiden of the Cancer Moon/Happy Trails 9) Roberto Cacciapaglia, Tema celeste 10) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla)

    Di palo in frasca - 27-11-2025

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    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

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    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

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    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 27-11-2025

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    La Scala condannata per il licenziamento della lavoratrice che gridò Palestina libera

    Il Teatro Alla Scala di Milano dovrà pagare tutte le mensilità dal licenziamento alla scadenza naturale del contratto a termine alla Maschera che era stata licenziata dopo aver urlato - mentre era in servizio - “Palestina libera” lo scorso 4 maggio prima del concerto alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo rende noto il sindacato di base Cub che ha seguito la vicenda. La sentenza è del tribunale del Lavoro. Per la Cub si è trattato di un “licenziamento politico”. Spiega il sindacato: “Lo abbiamo sostenuto fin dall'inizio che gridare ‘Palestina libera’ non è reato e che i lavoratori non possono essere sanzionati per le loro opinioni politiche”. La Cub ora chiede anche il rinnovo del contratto della lavoratrice, nel frattempo scaduto. “Ora il teatro glielo rinnovi per evitare altre cause” ci dice Roberto D’Ambrosio, rappresentante sindacale della Cub.

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