Approfondimenti

Europa, quanti piani B esistono?

L’Europa dell’austerità e dei controlli ai confini.

E’ l’Europa che abbiamo conosciuto in questi anni, fino ad oggi. Ma esiste un piano B, un piano alternativo all’austerità e ai nuovi muri? In realtà di piani B ce n’è di differenti versioni: alcune autenticamente critiche verso l’esistente, altre che appaiono invece ispirate dalle convenienze del momento, in attesa che passino la verifica dei fatti. Esiste poi anche un piano A, rivisitato: è il piano dei “cinque presidenti”. E’ stato presentato qualche mese fa dalle massime cariche istituzionali europee: il presidente della Commissione, del Parlamento, del Consiglio, dell’Eurogruppo e della Bce. Un piano sostanzialmente fedele all’Europa vista fin qui, accompagnato dal classico menu: più austerità, meno welfare, più flessibilità, meno garanzie.

A Memos ne abbiamo parlato con Giovanni Dosi, economista alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, e Pier Virgilio Dastoli che insegna politiche ed istituzioni dell’Unione europea all’Università Roma-Tre.

Dastoli

«Il piano B è quello di cambiare rotta all’Europa nel senso che indicava anche Altiero Spinelli, cioè un’Europa federale, democratica, solidale. Sono convinto che esistono in Europa aree della società civile, ma anche movimenti politici che sono pronti a lanciarsi in un’azione forte per sostenere questo piano B».

Dosi

«Sono d’accordo sul fatto che esistano diversi piani B e che ci siano falsi piani B. Per esempio: il documento dei “cinque presidenti” è un falso piano B, è un approfondimento dei meccanismi di integrazione europea soprattutto a livello economico. Si tratta essenzialmente di ciò che non vogliamo. Vogliamo, invece, una maggiore integrazione politica con una radicale democratizzazione delle istituzioni europee. E questo è un autentico piano B. C’è un piano B alternativo che chiede il riguadagnare sovranità da parte degli stati nazionali per attuare politiche di domanda, di tipo sociale. Credo che nella sinistra ci siano queste due anime. Personalmente sono abbastanza dubbioso, non ho credenze ferree. La sinistra francese tende a dire, ad esempio: “riguadagniamo sovranità perché solo così si possono fare politiche inclusive”.

L’Europa delle frontiere. Germania e Austria hanno chiesto, nell’ultimo vertice dei ministri dell’interno europei ad Amsterdam, di poter derogare al trattato di Schengen ripristinando i controlli alle frontiere per un periodo di due anni. “C’e’ un rischio molto forte, un rischio di sopravvivenza per l’Europa”, ha detto il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Vi chiedo: l’Europa fallisce a causa della fine di Schengen oppure il crack dell’Europa si deve misurare soprattutto con il fallimento delle poltiche di austerità di questi ultimi anni?

Dosi

«Il fatto che si metta in discussione la mobilità degli immigrati è un segno che l’Europa non c’è. A nessuno verrebbe mai in mente negli Stati Uniti di discutere se è il Texas o il Massachussetts a dover accogliere gli immigrati messicani. Se c’è un minimo di unione, di entità collettiva, la stessa questione non si porrebbe. Penso che sia vero che siamo giunti a questo punto perché c’è stata una tendenza alla profonda disgregazione indotta proprio dalle politiche di austerità. Sono politiche che essenzialmente hanno dimostrato che non c’è una “super-nazione” come l’Europa con una politica fiscale unitaria, con scelte di politica economica condivise. Essenzialmente c’è una specie di direttorio non eletto e poi c’è una Grande Germania che dà i compiti a casa al resto degli stati. E ciò – aggiunge l’economista Giovanni Dosi – è assolutamente insostenibile. Abbiamo visto che Renzi protesta: meglio tardi che mai! Ma ciò che non è risolto nella posizione del governo italiano, e anche di quello francese, è la valutazione sull’austerità: fa bene o fa male? Se fa bene, allora è una medicina che bisogna prendere, come sostengono i “Bocconi boys”, i “Chicago boys”. Per loro c’è un problema dal lato dell’offerta che viene risolto tirando la cinghia sui conti e flessibilizzando il mercato del lavoro. Ma la storia ha dimostrato che tale diagnosi è assolutamente sbagliata. Il problema non è l’offerta, ma è principalmente la domanda. L’austerità non solo aumenta le divergenze, ma non fa bene a nessuno. Spesso ricordo, quando partecipo ai dibattiti pubblici, il caso della Finlandia. E’ un paese i cui governi hanno applicato integralmente le ricette dell’austerità e che sono in recessione da tre anni! E’ questo ciò che ha distrutto l’Europa: politiche recessive che hanno bloccato l’economia europea ed hanno aumentato i divari all’interno dell’Unione».

Professor Dastoli, cosa contiene il documento dei “cinque presidenti”, sicuramente non è un piano B?

«La proposta dei “cinque presidenti” – risponde Dastoli – parte dal concetto secondo il quale bisognerebbe cominciare dall’Unione bancaria europea e poi arrivare progressivamente all’Unione economica e – in una prospettiva molto lontana, indeterminata e vaga – all’Unione politica. Questa prospettiva ha sempre fallito. L’unione bancaria è soltanto in parte realizzata, l’unione economica è di là da venire, di unione politica non se ne parla. Sono convinto che se bisogna andare in un’altra strada bisogna muoversi ben oltre il documento dei “cinque presidenti”. Questa proposta è quella di un elite che in maniera conservatrice, immobilista, ha voluto mettersi ancora nella stessa lunghezza di azione di questa Europa che ha fallito».

Per saperne di più ascolta tutta la puntata di Memos

  • Autore articolo
    Raffaele Liguori
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 08/12 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 08-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 08/12 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 08-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 08/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 08-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Sudedoss di lunedì 08/12/2025

    Sudedoss è il programma di infotainment che ogni domenica sera dalle 19.45 alle 21.30 accompagna le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare con leggerezza, ironia e uno sguardo semiserio sull’attualità. Conducono Matteo Villaci e Gaia Grassi, tra chiacchiere, musica, racconti e condivisione. Un momento per fare il punto sul weekend che sta per finire e prepararsi, insieme, alla settimana in arrivo, creando uno spazio di ascolto e partecipazione. Perché la domenica sera… ci dovete mollare.

    Sudedoss - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 19:01

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 18:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 16:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 15:37

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 14:29

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di lunedì 08/12/2025 delle 13:59

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 12:30

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di lunedì 08/12/2025 - ore 12:01

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 08-12-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di lunedì 08/12/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 08-12-2025

Adesso in diretta