Approfondimenti

Europa, il fallimento dell’intelligence

Abdelhamid Abaaoud è stato ucciso nell’operazione di polizia a Saint-Denis.

E’ suo il corpo crivellato di colpi trovato nell’appartamento dove si nascondevano i jihadisti. Inizia ora la fase delle indagini, delle risposte alle tante domande sulla gestione della sicurezza che gli attacchi di Parigi suscitano.

E’ il ministro degli interni francese, Bernard Cazeneuve, a porre i primi interrogativi. Abaaoud è sospettato di aver “giocato un ruolo decisivo” negli attentati di Parigi, ha detto Cazeneuve, e in almeno quattro dei sei attacchi sventati dai servizi francesi quest’anno. Il militante jihadista era oggetto di un mandato di arresto europeo e internazionale; eppure, come ha rilevato il ministro, “nessuno ha avvertito la Francia che l’uomo era sul suolo europeo”.

Cazeneuve ha anche fatto notare che l’informazione sul passaggio di Abaaoud in Grecia l’estate scorsa era giunta a Parigi soltanto il 16 novembre, quindi tre giorni dopo gli attentati, e da parte di un’agenzia di intelligence non-europea.

“La Francia ha chiesto nuove misure anti-terrorismo per i passati 18 mesi, c’è stato qualche progresso, ma non è abbastanza”, ha spiegato Cazeneuve. “Bisogna capire che l’Europa deve organizzarsi e difendersi contro la minaccia terrorista”.

E’ probabile che alcune delle misure più severe chieste dal governo francese vengano adottate sin da oggi. A Bruxelles si riuniscono i ministri degli interni della UE, che dovrebbero annunciare la creazione di un nuovo centro europeo di contro-terrorismo, da gennaio, e un allargamento dei poteri di Frontex. Probabile anche l’introduzione di un sistema di controlli dell’identità per chiunque viaggi dentro l’area di Schengen.

Ci sarà, con ogni probabilità, anche un aumento della vigilanza nei confronti dei 28 mila nomi raccolti nel database dell’Europol e già monitorati per possibili legami con gruppi terroristici. Rob Wainwright, il direttore di Europol, ha detto davanti al comitato per i diritti civili del Parlamento Europeo che sono circa 5000 i foreign fighters che hanno lasciato l’Europa per recarsi in Siria. Anche qui, con ogni probabilità, ci sarà l’introduzione di nuove norme. Il Belgio ha già annunciato che i combattenti che torneranno nel Paese dalla Siria verranno arrestati.

Il monito di Cazeneuve e l’adozione di misure più severe nei confronti dei sospettati di terrorismo non cancellano comunque i dubbi e gli imbarazzi sulla vicenda di Abaaoud. Per la Francia e per l’Europa.

Abdelhamid Abaaoud è scomparso da Bruxelles a fine 2013 o inizi 2014. Da tempo aveva lasciato la casa di famiglia – il padre è un agiato commerciante di origini marocchine – e si era costruito una nuova vita negli ambienti del radicalismo islamico di Molenbeek. E’ qui che era diventato amico di Salah Abdeslam, l’altro uomo ricercato per gli attacchi di Parigi.

Lasciata Bruxelles, in rotta per la Siria, Abaaoud passa per la Germania. Giovedì la polizia federale ha detto che Abaaoud era stato fermato e interrogato all’aeroporto di Colonia-Bonn il 20 gennio 2014, prima che l’uomo si imbarcasse sull’aereo per Istanbul. Abaaoud si trovava sulla watchlist delle autorità belghe; ma, come rivelato da Der Spiegel, le istruzioni erano che Abaaoud venisse segnalato, ma non arrestato.

Una volta in Siria, Abaaoud è rapidamente cresciuto di grado, sino a diventare responsabile dell’unità che si occupa di inviare jihadisti nei loro Paesi di origine per progettare e realizzare attacchi terroristici. Mehdi Nemmouche, l’uomo responsabile dell’attacco al Museo Ebraico di Bruxelles del 2014, faceva probabilmente parte del suo gruppo.

Con il nome di Abu Umar al-Baljiki, Abu Umar il belga, Abaaoud diventa uno dei jihadisti più in vista e internazionalmente noti. Rilascia interviste alla rivista della propoganda dell’ISIS, Dabiq; si fa riprendere mentre guida un pick-up che trascina nella polvere dei corpi mutilati.

Abaaoud ritorna una prima volta in Europa alla fine del 2014, in compagnia di due altri militanti. Non è chiaro come il jihadista riesca ad arrivare in Belgio dalla Siria; forse grazie a un passaporto falso, forse con il passaporto di un altro combattente europeo in Siria (chiunque arrivi a combattere per lo Stato Islamico deve consegnare i propri documenti alla centrale gestita da Abu-Muhammad al-Shimali, l’uomo responsabile dei confini delle zone controllate dall’ISIS e colui che gestisce l’arrivo dei foreign fighters).

I tre jihadisti arrivano in Europa per organizzare un attacco a un commissariato di polizia in Belgio. Abaaoud dirige le operazioni da un appartamento affittato ad Atene; i due suoi compagni prendono la strada del Belgio. Quando il complotto viene scoperto, e i due terroristi uccisi, Abaaoud si trova proprio nella capitale greca. Riesce a fuggire all’arresto e a tornare in Siria.

Da qui, continua a dirigere le operazioni in Europa. Coordina gli attacchi di Sid Ahmed Ghlam alle chiese di Villejuif, in Francia; è l’ispiratore di Ayoub al-Khazzani, che cerca di uccidere dei passeggeri sul treno Amsterdam-Parigi la scorsa estate, ed è bloccato da due soldati americani; viene citato da un altro jihadista francese, Reda H, che spiega alle autorità dell’anti-terrorismo francese che Abaaoud gli ha dato duemila euro e un obiettivo chiaro: “Colpisci una sala da concerto e fai il più alto numero di vittime possibili”.

Il quotidiano Le Parisien cita anche un’altra giovane recluta jihadista, che sempre alle autorità francesi spiega che Abaaoud lavorava nella EMNI, l’unità di sicurezza dell’ISIS con la responsabilità di inviare in Europa i jihadisti. In questa veste, Abaaoud gli avrebbe detto di aver trovato 25 kg di esplosivo in Belgio, pronti da far detonare in un attacco. Non è chiaro se questo materiale è stato poi usato per gli attentati di Parigi.

Dalla Siria, a un certo punto, Abdelhamid Abaaoud deve aver ripreso, con successo, la strada dell’Europa. Di Parigi, in particolare. Ci sono segnali che arrivano da una “agenzia di intelligence non-europea” e che lo danno in Grecia, ad Atene, durante l’estate. Abaaoud viene identificato grazie al telefono cellulare. Poi, più niente. Il jihadista scompare, per ricomparire ormai cadavere in un appartamento ai sobborghi di Parigi. E dopo aver coordinato il massacro di centinaia di persone nella capitale francese.

Abaaoud era dunque perfettamente conosciuto alle autorità dell’anti-terrorismo europeo. Era risaputo il suo ruolo nella gestione degli attacchi dell’ISIS in Europa. Un tribunale belga lo aveva anche condannato a vent’anni per le sue attività di reclutamento. Eppure, l’uomo ha potuto entrare e uscire dai confini europei per almeno due volte; ha attarversato confini con documenti forse appartenenti ad altri militanti islamici senza che nessuno se ne accorgesse; ha gestito, all’interno dei confini belgi e francesi, una rete di decine di persone necessarie a condurre gli attacchi del 13 novembre.

Sono questi i fatti che sembrano segnalare un fallimento serio nelle operazioni di gestione della sicurezza in Europa; e cui ora si cerca di dare una risposta, forse tardiva, con l’inasprimento delle misure di controllo e limitazione delle libertà.

  • Autore articolo
    Roberto Festa
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 06/09 13:01

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 06/09 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 06/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Conduzione musicale di sabato 06/09/2025 delle 14:30

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 06-09-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 06/09/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 06-09-2025

  • PlayStop

    Il Verziere di Leonardo di sabato 06/09/2025

    Il Verziere di Leonardo è un racconto del cibo a partire dal territorio fino alle situazioni globali, va in onda tutti i sabati dalle 12 alle 13. Parliamo di agricoltura e surriscaldamento della Terra, di coltivazioni di prossimità, e tendenze globali. Raccontiamo il paesaggio rurale con le sue opere idrauliche, l’agricoltura sociale e la cooperazione internazionale. Ci soffermiamo anche sulla storia delle produzioni agroalimentari. A cura di Fabio Fimiani

    Il Verziere di Leonardo - 06-09-2025

  • PlayStop

    Puntata di sabato 06/09/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 06-09-2025

  • PlayStop

    Letti e lettini di sabato 06/09/2025

    Un'estate speciale richiede uno speciale appuntamento settimanale dedicato ai suggerimenti di lettura: in ogni puntata un personaggio della cultura propone i suoi "must" da leggere in estate e un libraio o una libraia indipendenti propongono alcuni titoli tratti dal loro scaffale.

    Letti e lettini - 06-09-2025

  • PlayStop

    Itaca di sabato 06/09/2025

    Itaca, viaggio nel presente. I giornali, l'attualità, il colloquio con chi ci ascolta. Sabato e domenica dalle 8.45 alle 10.30.

    Itaca - 06-09-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 06/09/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 06-09-2025

  • PlayStop

    Guida nella Jungla di sabato 06/09/2025

    Nata da un'idea di Paolo Minella e Luca Boselli, GnJ "Guida nella Jungla" è un programma dedicato alla cultura musicale underground contemporanea. Dalla metà degli anni '90, offre chart, interviste, dubplate corner e news, con ospiti come Mr. Finger, Apparat, Hype, Phil Asher, Ian O’Brien, Dj Kool Herc, Snowgoons, Tech N9ne, Dj Gruff, Dj Skizo, Club Dogo, Looptroop Rockers, Foreign Beggars e molti altri. Evolvendosi con il panorama musicale, è ora condotta da Matteo (East Milan) in collaborazione con la crew di Loopsessions Milano e O'Red. #prestaciascolto www.facebook.com/gnjradio www.instagram.com/gnjradio

    Guida nella Jungla - 05-09-2025

  • PlayStop

    Ultima Traccia di venerdì 05/09/2025

    Un viaggio musicale tra la prima metà degli anni 90 e i primi 2000 dedicato a chi ha vissuto l’adolescenza tra compilation masterizzate, squilli su MSN, pomeriggi a giocare al Game Boy o a registrare video da MTV. Ma Ultima Traccia è anche per chi non ha vissuto nulla di tutto questo e ha voglia di scoprire un mondo che sembrava analogico ma era già profondamente connesso. Ultima Traccia è un modo per chiudere la settimana come si chiudeva un CD: con l’ultima canzone, quella che ti lasciava addosso qualcosa.

    Ultima Traccia - 05-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 05/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-09-2025

Adesso in diretta