Approfondimenti

Elezioni Usa, la posta in gioco

Nell’ultimo giorno del suo ultimo tour elettorale Barack Obama ha trovato la frase che spiega quale è la posta in gioco in questo secondo martedì di Novembre: “Volete che continuano in questo nostro viaggio verso il Progresso oppure volete buttare tutto questo dalla finestra?” – ha detto in New Hampshire. E qualche ora dopo in Michigan ha aggiunto: “Potete spingere questo paese in una certa direzione, nella giusta direzione, non lasciate che questa occasione vi sfugga”.

La sfida tra Hillary Clinton vs Donald Trump può essere vista sotto molte prospettive: l’establishment contro il populismo; la navigata politica contro il sorprendente milionario; la potente esponente della (ormai) più potente dinastia politica americana ( i Clintons) contro il tycoon dal linguaggio politicamente scorretto; il meno peggio contro il peggio.

La prospettiva scelta da Obama è invece una prospettiva storica. In estrema sintesi,  per il presidente gli americani sono chiamati a decidere se il ciclo storico progressista iniziato circa dieci anni fa e che ha portato a significative conquiste sul fronte dei diritti sociali e civili deve andare avanti oppure se deve essere interrotto dalla rivincita dell’America più conservatrice, più arrabbiata e delusa dalla direzione presa dal paese in questo decennio.

E’ una lettura parziale e in fondo piena di contraddizioni, ma è condivisibile.

Economia

In questi anni l’economia statunitense è stata rilanciata dopo il crollo del 2008. E’vero che il divario tra i più ricchi e il resto del paese è notevolmente aumentato durante i due mandati di Barack Obama, ma il tasso di disoccupazione è fortemente calato e una parte dell’industria è tornata a produrre. Il ceto medio, soprattutto quello bianco ha sofferto (se si pensa agli anni’90), ma alla fine non è stato spazzato via dall’onda di piena della crisi.

Nel 2014, Barack Obama ha firmato un decreto per aumentare il salario minimo ad alcune categorie di dipendenti pubblici. Un fatto più simbolico che altro. Era un invito a seguirlo. L’industria privata non l’ha fatto, ma i giovani dei fast food che protestavano per cheidere l’aumento della paga oraria si sono sentiti meno soli. Così come si sono sentite meno sole quando Obama ha preso le loro parti, le donne che hanno lottato per avere un paga uguale a quella dei loro colleghi uomini.

Riforma Sanitaria e matrimoni gay

La riforma sanitaria di Obama è stata una conquista storica. E’vero che trenta e più milioni di americani non ne hanno beneficiato, ma almeno altrettanti lo hanno fatto. Era un traguardo che i democratici tentavano di raggiungere da almeno quarant’anni e che alla fine hanno colto grazie ai numeri di cui godevano alla Camera e al Senato al momento della sua approvazione.

L’altra grande conquista sono i matrimoni gay. Qui è stata la Corte Suprema a dire la parola definitiva, ma il Sì espresso da Barack Obama durante la campagna elettorale del 2012 è stato decisivo per sdoganare quel diritto che la comunità omosessuale statunitense reclamava da anni.

Il fronte progressista ha fatto passi in avanti in questo decennio anche su altre questioni.

Immigrazione e possesso delle armi

Alla fine del suo secondo mandato, Barack Obama ha varato un ordine esecutivo per la regolarizzazione di milioni di migranti irregolari. Il Congresso a maggioranza repubblicana, invece, blocca da tempo una riforma sull’immigrazione. Ma, ormai gli Stati Uniti stanno andando verso una nuova composizione etnica dove i bianchi saranno presto la minoranza rispetto alla somma delle altre etnie (che diventeranno quindi presto maggioranza). In questo cambiamento, saranno fondamentale gli ispanici. Quei migranti che Donald Trump vorrebbe fermare con un muro lungo il confine con il Messico.

Ci sono poi altre questioni dove i passi sono stati molto più timidi, ma ci sono stati. Pensiamo al possesso delle armi da fuoco. Dopo la strage della scuola elementare di Newtown è iniziato un dibattito vero. E’vero che non ha prodotto alcun cambiamento concreto grazie all’opera di lobby della National Rifle Association (che ha rapporti con molti esponenti del Congresso), ma per la prima volta dopo decenni una parte della società americana ha iniziato a interrogarsi veramente sulla questione.

Non è detto che questo dibattito in futuro non abbia gli stessi frutti che ha avuto quello sulla pena di morte. In questo decennio, dodici stati hanno deciso di abolirla o di varare una moratoria, aggiungendosi così altri altri dodici stati che l’avevano abolita in passato. Rimane in vigore nella maggioranza degli stati, ma l’ondata di abolizioni di questi anni è stata molto significativa.

Afroamericani

In questi anni ci sono stati (ma c’erano anche prima) gli omicidi della polizia dei ragazzi neri. Ma è nato anche Black Lives Matter.

Tutte le tensioni razziali emerse con l’elezione del primo presidente nero nella storia degli Usa si sono coagulate proprio attorno a quelle uccisioni, decine all’anno, figlie per lo più di un pregiudizio razziale dei poliziotti bianchi nei confronti dei giovani afroamericani. Tutto questo è emerso con forza e una parte della società statunitense ha risposto con un movimento d’opinione trasversale che ha ricordato ad alcuni l’iniziative degli anni delle lotte per i diritti civili.

Economia, riforma sanitaria, matrimoni gay, immigrazione, possesso delle armi, pena di morte, questione razziale.

L’America progressista in questi anni ha fatto in alcuni casi passi da gigante, in altri, passi molto più timidi. Ma li ha fatti.

Hillary Clinton è politicamente di centro, ma alcune di queste battaglie possono essere anche sue. Donald Trump è l’altra America.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  • Autore articolo
    Michele Migone
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 31/10 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 31-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 31/10 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 31-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 31/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 31-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 31/10/2025 delle 07:14

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 31-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 31/10/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 31-10-2025

  • PlayStop

    Cori fascisti a Parma: "Meloni non può far finta di niente"

    28 ottobre, anniversario della Marcia su Roma. Nella sede di Fratelli d’Italia a Parma, in pieno centro storico, si riuniscono i giovani del partito di Giorgia Meloni. E dalle finestre aperte sulla piazza si sentono cori fascisti e inni al duce. Dopo la diffusione del video sono cominciate le prime reazioni, anzitutto dalla città emiliana, medaglia d’oro della Resistenza. Il sindaco Michele Guerra ha condannato l’accaduto, il Partito Democratico regionale ha chiesto conto alla presidente del consiglio. Il coordinamento Regionale dei giovani di Fratelli d’Italia è intervenuto annunciando il commissariamento della sezione parmigiana, per quella che ha definito “incompatibilità politica”. Ricordiamo che non è la prima volta che i giovani del partito di Meloni finiscono al centro dell’attenzione: fece molto rumore l’inchiesta di Fanpage intitolata “gioventù meloniana”, da cui emergevano parole antisemite e fasciste nelle loro riunioni. Alessandro Principe ha intervistato il presidente dell'Anpi provinciale di Parma Nicola Maestri.

    Clip - 31-10-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 31/10/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 31-10-2025

  • PlayStop

    37e2 di venerdì 31/10/2025

    Una nuova delibera che rischia di aggravare la sanità lombarda. Qualità dell’aria e infanzia. Castellanza: cosa accade all'oncologia di Multimedica. Torniamo a parlare di Gaza con Yara Abushab, studentessa di medicina a Gaza ora in Italia.

    37 e 2 - 31-10-2025

  • PlayStop

    ALESSIA LOCATELLI - LA VALIGIA DELL'ATTORE

    ALESSIA LOCATELLI - LA VALIGIA DELL'ATTORE - presentato da Tiziana Ricci

    Note dell’autore - 31-10-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di venerdì 31/10/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 31-10-2025

  • PlayStop

    Il giorno delle locuste di venerdì 31/10/2025

    Le locuste arrivano come orde, mangiano tutto quello che trovano sul loro cammino e lasciano solo desertificazione e povertà. Gianmarco Bachi e Andrea Di Stefano si addentrano nei meandri della finanza cercando di svelare paradisi fiscali, truffe e giochi borsistici in Italia e all’estero. Una cronaca diversa dell’economia e della finanza nell’era della globalizzazione e del mercato come icona assoluta.

    Il giorno delle locuste - 31-10-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di venerdì 31/10/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 31-10-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di venerdì 31/10/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 31-10-2025

Adesso in diretta