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Fonti Usa: “Probabile una bomba a bordo”

Aggiornamento delle 11.28

Le autorità egiziane hanno pubblicato un video che mostra navi e aerei impegnati nella ricerca del relitto. Il Cairo conferma: “Pezzi di rottami dell’aereo e oggetti di passeggeri sono stati individuati 290 km a nord di Alessandria”. Lo scrive in sovrimpressione la tv di Stato egiziana attribuendo l’informazione all’esercito.

https://www.youtube.com/watch?v=–fJzkHitRg

Aggiornamento delle 9.00 di venerdì 20 maggio

Gli oggetti trovati in mare a largo dell’isola greca di Karpathos non appartengono al volo MS84. La notizia è stata diffusa dalle autorità greche che hanno smentito le ricostruzioni della EgyptAir.

 

Aggiornamento delle 18.30

Il relitto dell’aereo Egyptair precipitato nel Sud del Mediterraneo è stato localizzato in mare dalle autorità egiziane, “vicino all’isola di Scarpanto”, in Grecia. Lo ha detto il presidente della compagnia aerea.

Aggiornamento delle 17.40

“Le prime indicazioni sono quelle di una bomba”: così si sono espresse fonti dell’amministrazione Obama, citate dai media statunitensi, sulle cause dell’inabissamento dell’Airbus 320 della compagnia EgyptAir partito da Parigi e diretto al Cairo.

Aggiornamento delle 17.00

Rottami dell’aereo egiziano precipitato nel Sud del Mediterraneo sono stati localizzati in mare al largo dell’isola greca di Creta. Un canale televisivo greco parla del ritrovamento di “due oggetti arancioni”. I due frammenti galleggiavano vicino alla zona in cui era stato captato un segnale del trasponder dell’aereo. Su Twitter alcune foto mostrano oggetti gialli in mare.

Non si sa ancora nulla sulle cause che hanno determinato la caduta dell’Airbus 320, che era partito da Parigi ed era diretto al Cairo con 66 passeggeri a bordo. I radar greci hanno accompagnato il volo dell’aereo fino all’uscita dello spazio aereo greco. Il pilota era di buon umore e ha salutato l’operatore greco.

Poi – a una successiva richiesta di contatto – il pilota non ha più risposto, neppure sulla frequenza di emergenza. Alle 3.39 di stamattina l’aereo era scomparso dai radar greci. Da Atene arrivano anche altre informazioni: secondo il ministro della Difesa greco, l’aereo avrebbe fatto “brusche virate” a mezz’aria e ha perso quota prima di scomparire dai radar. “La virata era di 90 gradi a sinistra e 360 gradi a destra”, ha spiegato il ministro. L’aereo sarebbe precipitato da 37mila piedi a 15mila.

L’Airbus 320 di EgyptAir in volo da Parigi al Cairo è precipitato in mare, a circa 130 miglia dall’isola greca di Karpathos, situata nell’Egeo, tra Rodi e Creta. Lo ha reso noto fonti dell’aviazione civile, secondo cui l’aereo si trovava nello spazio aereo egiziano. Navi egiziane si starebbero dirigendosi sul luogo.

Fonti del ministero greco della Difesa citate dal britannico ‘Mirror’ hanno riferito che le autorità di Atene stanno indagando sul racconto del comandante di un mercantile, che sostiene di aver visto “fiamme nel cielo” nel punto dove sarebbe stato ritrovato il relitto.

L’aereo  è caduto nel Mar Mediterraneo alle 2.45 di questa mattina. Lo ha annuncito la stessa compagnia aerea, che spiega che a bordo del volo MS804 da Parigi al Cairo c’erano 66 persone: 56 passeggeri – tra questi un bambino e due neonati – tre membri della sicurezza e sette dell’equipaggio.

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Nell’annunciare la caduta dell’aereo, le autorità egiziane non hanno offerto alcuna possibile causa.

L’aereo è scomparso dai radar quando si trovava a circa 300 km dalla costa egiziana, e dentro lo spazio aereo egiziano.

L’aereo, partito alle 11.09 dall’aeroporto parigino Charles De Gaulle, doveva arrivare al Cairo alle 3.05. Al momento della scomparsa, le condizioni meteorologiche nella zona erano favorevoli, con cielo sereno e nessuna turbolenza rilevata.

L’ultimo contatto dell’aereo con la torre di controllo è avvenuto dieci minuti prima della sua scomparsa dai radar.

“Dall’aereo non hanno inviato alcun messaggio di aiuto o di perdita di altitudine. Sono semplicemente svaniti”, ha detto Ehab Mohy el-Deen, a capo dell’Ente dell’aviazione egiziana.

Egyptair ha reso pubblica la lista delle nazionalità dei passeggeri. A bordo del volo c’erano 30 cittadini egiziani, 15 francesi, 2 iracheni, un britannico, un belga, un saudita, un cittadino del Kuwait, uno del Ciad, un portoghese, un sudanese, un algerino e un canadese.

Sempre Egyptair rende noto che il pilota aveva 6275 ore di volo alle spalle, il co-pilota ne aveva 2766. La data di costruzione dell’aereo è il 2003. Si tratta di un Airbus A320, comunemente usato da molte compagnie nel mondo – ce ne sono circa 5600 in dotazione – entrato in servizio nel 1988. Questo tipo di aereo, fino a oggi, ha avuto 12 incidenti fatali.

Non ci sono al momento ipotesi o conferme ufficiali che spieghino la scomparsa dell’aereo.

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    L'abbiamo scoperto con l'EP "Somewhere only we go" e oggi a Volume abbiamo avuto modo di conoscere meglio la storia di questo cantautore nigeriano, che si è poi formato musicalmente in Ghana: "Nel corso degli anni le nostre musiche si sono fuse: l'highlife ghanese, il palm-wine, il folk di Kumasi, il suono contemporaneo della chitarra. Ho potuto unire questi due mondi, mescolandoli con le radio occidentali che ascoltavo da ragazzo". Il risultato è un folk pop pieno di anima e di profondità: "Il mio obiettivo non è solo una carriera internazionale, ma costruire qualcosa in Africa. Voglio creare una struttura che funzioni per artisti come me, gente con una chitarra o un tamburo, artisti contemporanei che non hanno modo di raggiungere il loro pubblico". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Tommy WA.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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