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“Ecco i piani antismog di Milano”

Livelli di polveri sottili ancora sotto le soglie di legge, ma già vicinissimi ai limiti: dopo solo un giorno di tregua a Milano, la città al momento più inquinata della Lombardia, siamo già a 48 microgrammi di Pm10 a metrocubo e la soglia è 50.

Legambiente Lombardia ha chiesto che – di fronte a piani regionali e interregionali troppo deboli per abbattere davvero l’inquinamento – Milano faccia da capofila a politiche più coraggiose. Visto tra l’altro che il sindaco Sala, solo pochi giorni fa a Parigi, ha firmato un progetto molto ambizioso: quello di far diventare Milano una città senza combustibili fossili entro il 2030. La prima richiesta di Legambiente: mantenere i divieti di secondo livello, quelli più stringenti, anche se le leggi permetterebbero di toglierli.

Ecco la risposta dell’assessore Marco Granelli, intervistato da Silvia Giacomini.

“Noi abbiamo fatto questa scelta di applicare in maniera molto rigida il protocollo, abbiamo mantenuto i livelli, non siamo mai tornati indietro come invece ha fatto Torino, che da lunedì ha annullato l’intervento emergenziale. Noi abbiamo tenuto il secondo livello aperto. Probabilmente da venerdì, con i dati, dovremo revocare, anche perché siamo in presenza dello sciopero, per poi riprenderli la settimana prossima”.

Oltre a questo che cosa può fare un Comune capofila come Milano?

“Noi, come ha detto anche il sindaco a Parigi, riteniamo che non siano tanto le misure emergenziali quelle che fanno la differenza ma servono misure strutturali. Quindi vogliamo proseguire sulla scelta di chiudere il centro a Euro 3 diesel ed Euro 4 diesel. Siamo la prima città europea con un centro così vasto chiuso anche agli Euro 4 diesel.
E poi stiamo lavorando perché il divieto ai diesel Euro 3 in tutta la città entri in vigore a partire dall’ottobre 2018. Vogliamo fare in modo che questo avvenga non solo con un richiamo ma con controlli fatti con cartellonistica stradale, con interventi della polizia locale che permettono di rilevare con uno strumento portatile targa e classe del veicolo e con telecamere fisse. Abbiamo in programma di installare 170 telecamere in tutta la città entro il prossimo autunno. Poi progressivamente a partire dall’autunno 2020 contiamo di estendere il divieto di circolazione in tutta la città ai diesel Euro 4”.

Tutto questo diventerà strutturale e non misura d’emergenza?

“Esatto. E questo è un dato certo, un’indicazione precisa di ricambio dei mezzi. Noi abbiamo riaperto un bando sui filtri antiparticolato cui possono accedere attività commerciali che possiedono dei mezzi diesel per ricevere un contributo. E poi è ancora aperto il bando per le caldaie, altro strumento importante, con cui condomìni e privati cittadini possono ricevere un contributo economico a fondo perduto per cambiare la caldaia a gasolio o a metano e migliorare la propria efficienza energetica. Questi sono interventi immediati ma strutturali, perché da subito si ottiene una riduzione permanente delle emissioni del veicolo o della caldaia e si abbassa il livello di particolato nell’aria”.

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    La legge sul consenso si ferma al Senato perché la presidente della Commissione Giustizia Giulia Buongiorno vuole correggerla, ma la Lega esprime anche dubbi generali sulla necessità di una legge che definisca il consenso. Secondo Alessandra Maiorino, vice-capogruppo M5S Senato e Coordinatrice Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili: “Da noi al Senato il provvedimento è arrivato tardi, da una parte c’è una questione strumentale per cui la Lega vuole più tempo, dall’altra parte c’è una questione reale, vogliamo leggere e approfondire il testo, quindi non trovo lunare la richiesta di prendere più tempo”. Insomma l’accordo c’è per approvare la legge. “L’importante è che il 609 bis che punisce la violenza sessuale agita finora con violenza, minaccia o abuso di potere, sia adegui a quello che dice la giurisprudenza: non servono il sangue, i lividi, le botte o le minacce perché ci sia violenza sessuale, basta che quell’atto sia stato compiuto senza il consenso della donna”. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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