Approfondimenti

Doping, stop di 4 anni alla Russia: “Sanzione che colpisce anche gli atleti puliti”

Atletica leggere Russia

L’Agenzia mondiale anti-doping (WADA) ha deciso di escludere la Russia dalle principali competizioni sportive per i prossimi 4 anni, dalle Olimpiadi di Tokyo del 2020 ai Mondiali di Calcio del Qatar nel 2022, passando i Giochi Invernali di Pechino 2022 e tutti gli altri eventi che hanno sempre visto la partecipazione della Federazione Russa.

Il motivo è legato allo scandalo del doping emerso nel 2015, con decine di atleti in diverse discipline risultati positivi a sostanze dopanti e importanti falsificazioni dei risultati delle analisi per occultare il più possibile quello che aveva tutta l’aria di essere un vero e proprio sistema di stato ormai collaudato e che ha visto coinvolti non solo gli atleti, ma anche tecnici, dirigenti, commissari e presidenti.

Ne abbiamo parlato con Andrea Gullotta, docente di letteratura russa all’università di Glasgow. L’intervista di Matteo Serra a Barrilete Cosmico.

La reazione della Russia è stata molto dura. Putin ha definito assurda questa punizione collettiva e ha accusato la Wada di aver violato i valori dello sport. Insomma, la Russia è sul piede di guerra?

Un po’ vengono i dubbi sulla legittimità di questa scelta. È chiaro che un’infrazione ripetuta c’è stata e anche in Russia ci sono state delle reazioni critiche nei confronti del modo in cui la Russia ha affrontato la questione. Questa, però, è una sanzione che va inevitabilmente a colpire gli atleti e va inevitabilmente a sparare un po’ alla cieca e a prendere anche quelli che dopati non sono né lo sono stati.
Sicuramente la reazione della Russia è forte, ma non parlerei di piede di guerra. Rispetto al passato, quando le sanzioni fatte dall’Occidente sono state prese anche con una certa ironia, stavolta mi sembra non sia così. Chiaramente la Russia è stata colpita in quello che è uno dei campi privilegiati da quando Putin è al potere per dimostrare prestigio e forza a livello internazionale. C’è del nervosismo e questo si vede dal tono delle reazioni e dal tipo di discorsi che vengono fatti.

Agli atleti russi che riusciranno a dimostrare in tribunale di essere puliti verrà permesso di partecipare alle Olimpiadi, ma come atleti apolidi senza uno Stato. E anche in caso di vittoria sarà vietato suonare l’inno russo o sventolare bandiere. Tra le varie atlete più critiche nei confronti della decisione della Wada c’è stata la campionessa olimpica Elena Isinbaeva, che ha parlato di una sanzione estremamente crudele, ingiusta e omicida verso lo sport russo. Secondo lei gli atleti che potranno farlo decideranno di partecipare agli eventi o diserteranno le Olimpiadi?

Una parte dell’opinione pubblica, spinta da un certo tipo di partiti nazionalisti, esorta a disertare questi eventi, ma molti atleti sembrano voler partecipare comunque. Io credo che la partecipazione ci sarà. Va ricordato che questo è un primo grado, c’è un appello in atto, e va detto anche che la situazione del 2018 è un po’ paradossale. La Russia non c’era, l’inno russo non c’era, ma gli atleti che erano lì erano considerati atleti olimpici della Russia e sono tornati in patria con tutti gli onori del Cremlino.
Le domande sono tante. Cosa fare della Formula 1 o del tennis? O ancora del Mondiale di Calcio? La Fifa organizza il Mondiale di Calcio in Qatar, ma le qualificazioni sono gestite dalla UEFA, che non rientra nella sanzione.

E infatti la Russia potrà giocare agli Europei e ospitare le tre gare che sono previste a San Pietroburgo. Se la Russia dovesse qualificarsi ai Mondiali di Calcio del Qatar, dovrebbe giocare senza essere ufficialmente la Russia.

Sì, esatto. Alla fine è una sanzione formale, tutti sapranno comunque che quelli sono russi e ci saranno sicuramente dei modi per aggirare le questione. Mi sembra abbastanza ridicolo che una nazionale possa partecipare alle qualificazioni come Russia e poi no. È una cosa che va certamente chiarita.

Il sistema della Russia non è sembrato particolarmente ingegnoso. Anche il fatto di manomettere e occultare alcuni dati nei rapporti dati alla WADA è sembrato tutto sommato goffo. Come pensava di farla franca?

È una bella domanda, ma per rispondere bisognerebbe rivolgerla ai diretti interessati. La storia dello sport è piena di storie simili, è chiaro che lo sport è una grossa vetrina internazionale in cui si può fare propaganda o avanzare pretese di prestigio partendo da un livello pari. C’è anche una grossa ipocrisia di fondo di cui nessuno parla: la WADA è un organismo del Comitato Olimpico Internazionale e il CIO è lo stesso organismo che cinque anni fa ha permesso alla Russia di fare le Olimpiadi Invernali a Sochi, permettendo così a Putin di diffondere a livello mondiale la propaganda di Stato.
Lo stesso organismo che in qualche modo ha dato questo palcoscenico a Putin adesso prova a toglierlo.

Per quanto la Russia sia colpevole non si può non parlare di una scelta politica, una punizione così grossa senza precedenti.

Come già detto, la punizione va a punire tutti gli atleti, anche quelli non coinvolti dallo scandalo. È innegabile che ci sia un accanimento sorprendente quando sono ancora in atto le inchieste sul doping in Cina o il caso Fuentes in Spagna. Non mi sembra che la reazione sia stata la stessa. È vero che la Russia si è comportata in maniera poco pulita, ma ci sono sport in cui la Russia è leader da 30-40 anni e andare a provare che tutti quegli atleti sono stati dopati è assurdo e impossibile.

Secondo lei c’è la possibilità che qualche atleta possa prendere l’iniziativa per dare un segnale positivo contro il doping?

Io credo che tra gli atleti ce ne siano molti che si stanno già distinguendo per il fatto di avere posizioni critiche non soltanto nei confronti del CIO, ma anche della stessa Russia. Io credo comunque che a Tokyo e nelle altre manifestazioni la Russia ci sarà sotto mentite spoglie.

Foto della campionessa russa Anželika Sidorova dalla pagina FB della nazionale di atletica leggera della Russia.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio lunedì 15/09 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 15-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve lunedì 15/09 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 15-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di lunedì 15/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 15-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di lunedì 15/09/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 15-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di lunedì 15/09/2025

    1) Israele prepara l’invasione di Gaza City. Centinaia di carri armati ammassati alle porte della città. Centinaia di migliaia di persone in fuga. In esteri la testimonianza dalla striscia: “questa volta è diverso, sentono che non torneranno più”. (Esperanza Santos, MSF) 2) Washigton conferma il suo sostegno a Tel Aviv, mentre i paesi arabi riuniti in Qatar condannano a parole, ma continuano a mancare azioni concrete. (Emanuele Valenti) 3)Spagna, il premier Sanchez chiede che Israele venga espulsa dalle gare sportive internazionali dopo che i manifestanti pro Palestina sono riusciti a bloccare la Vuelta. (Giulio Maria Piantadosi) 4) Elezioni in Siria rinviate a data da destinarsi. Il paese continua a fare i conti con instabilità regionali e divisioni interne. (Valeria Schroter, Francesco Petronella - ISPI) 5) Dopo 5 anni, Stati Uniti e Cina trovano un accordo su TikTok. La divisione americana della piattaforma sarà statunitense. (Marco Schiaffino) 6) Serie Tv. Agli Emmy Awards Adolescence domina, ma sono Gaza e la Politica a rubare la scena. (Alice Cucchetti)

    Esteri - 15-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di lunedì 15/09 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 15-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di lunedì 15/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 15-09-2025

  • PlayStop

    Non si può vivere senza farsi spezzare il cuore: Jehnny Beth racconta il suo nuovo album

    “Siamo ancora molto primordiali con le nostre emozioni, e l’amore è spesso connesso alla violenza”, racconta Jehnny Beth ai microfoni di Radio Popolare. È questo il tema centrale di You Heartbreaker You, il nuovo disco dell’ex cantante dei Savages: canzoni d’amore tese tra grida e sussurri, parole che si rompono, suoni noise e industrial. “Viviamo tempi bui” ma se vogliamo cambiare le cose, dobbiamo “imparare a respirare con una costola rotta”. L'intervista di Dario Grande.

    Volume - 15-09-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di lunedì 15/09/2025

    HeyMan! il primo festival per ripensare il maschile arriva a Milano, per avere un luogo fisico dove ripensare la mascolinità e cosa significa essere uomini oggi. Ce lo racconta Francesco Ferreri (@antropoche) di MicaMacho. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 15-09-2025

  • PlayStop

    Volume di lunedì 15/09/2025

    Dopo uno slalom tra le novità musicali della settimana, approfondiamo il disco della settimana Essex Honey di Blood Orange, con Niccolò Vecchia che ce lo racconta in studio. Proseguiamo con l'intervista di Dario Grande a Jehnny Beth, ex cantante dei Savages, in occasione del nuovo disco appena uscito, You Heratbreaker You. Nella seconda parte l'intervento di Marta Fantin di TicketOne, intervistata da Elisa Graci in merito alle discusse modalità di vendita dei biglietti dei Radiohead. Concludiamo con l'intervento telefonico di Nur Al Habash, una delle organizzatrici di Nessun Dorma, che ci racconta il concerto di raccolta fondi per la Palestina tenutosi ieri a Roma.

    Volume - 15-09-2025

  • PlayStop

    “L'abbiamo vista arrivare”. La tecnica dell’odio secondo chi la studia da anni

    L'uccisione negli Usa di Charlie Kirk rischia di innescare un incendio che travalica i confini americani. Da subito la destra “globale” ha lanciato in quasi in tutto l’occidente una campagna contro la sinistra – a tutte le latitudini e senza distinzioni - accusandola di essere complice se non responsabile di quella morte. È un passo in più, nel paradosso in cui siamo immersi: chi ha alimentato campagne di odio ora accusa gli altri di fomentarlo. Una confusione da cui sarebbe necessario uscire rimettendo in fila i fatti, le cause, gli effetti e il loro intreccio. L'intervista di Massimo Bacchetta a Federico Faloppa, docente di “linguaggio e discriminazione” all’Università di Reading (UK), prova a farlo. Federico Faloppa è anche referente scientifico per la “Rete per il contrasto ai discorsi e fenomeni d’odio”.

    Clip - 15-09-2025

  • PlayStop

    Le dita mozzate: un “very cold case” preistorico che indaga la sottomissione femminile

    Edizioni le Assassine pubblica e continuerà a pubblicare letteratura gialla nei suoi molteplici sottogeneri, proponendo e riscoprendo autrici del presente e del passato. L'obiettivo è quello di mettere in luce la capacità dello sguardo femminile di descrivere, decifrare e interpretare vari contesti sociali, senza mai sacrificare la suspense che è tipica di questo genere. Con gli stessi obiettivi, nasce ora la nuova collana Sisters, che apre a voci inedite in grado di creare storie appassionanti e memorabili, portando il lettore su sentieri narrativi inaspettati. Il primo titolo di Sisters è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, un noir atipico in cui il nostro passato remoto diventa lo sfondo perfetto per indagare la nascita della sottomissione femminile e le sue origini, ambientato nella preistoria ispirandosi alla scoperta, avvenuta in Francia esattamente quarant'anni fa, della famosa Grotta Chauvet, con le sue pareti ricoperte di misteriose impronte di mani femminili mutilate. Ne ha parlato a Cult la traduttrice Simonetta Badioli.

    Clip - 15-09-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di lunedì 15/09/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 15-09-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di lunedì 15/09/2025

    Prima puntata di Considera l'armadillo, noi e altri animali. In studio @Rosario Balestrieri, ornitologo della @Stazione Zoologica Anton Dohrn. Si è parlato di voci di uccelli estinti, di rondini, storni, bianconi e delle loro migrazioni. In studio Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 15-09-2025

Adesso in diretta