Approfondimenti

L’usuraio della porta accanto

La piovra dell’usura ha allungato i suoi tentacoli, favorita dalla crisi economica, dalle conseguenti difficoltà soprattutto delle piccole imprese e dei commercianti, e dalle restrizioni nel credito del sistema bancario. Il tutto aggravato dai limiti della legislazione vigente contro l’usura e dalla burocrazia che spesso non aiuta rapidamente ed efficacemente chi denuncia gli usurai.

In questo contesto le mafie e le organizzazioni criminali, che dispongono di una montagna di liquidità, hanno avuto buon gioco per allargare il credito in nero, a tassi di interesse che vanno oltre il 120% all’anno. Nel 2015 ci sono stati diversi arresti, tra cui otto componenti del clan dei Casamonica. Una delle vittime del clan, a fronte di un prestito ricevuto di 20.000 euro, in 6 anni avrebbe dovuto restituire quasi 1 milione di euro. Dopo due anni di indagine si è proceduto all’arresto dei criminali ed al sequestro di beni come una Ferrari, gioielli ed altri oggetti preziosi.

Ma non ci sono solo le mafie. E’ diffuso anche il fenomeno ‘dell’usuraio della porta accanto’, cosi lo ha definito l’Eurispes in un rapporto appena pubblicato.

“Oggi sappiamo che la figura dell’usuraio non è rintracciabile solo tra criminali e mafiosi, ma è presente anche tra gli ‘insospettabili’: negozianti, commercialisti, avvocati, dipendenti pubblici, che hanno sfruttato il lungo periodo di crisi economica e l’indebitamento delle famiglie per arricchirsi”

L’Eurispes ha provato a quantificare la dimensione dell’usura. Le stime, riferite al 2015, sono impressionanti : 37,2 miliardi di euro il capitale prestato ad usura a famiglie e imprese che sommato ad almeno 44,7 miliardi di capitale restituito come interesse arriva ad un business totale annuo di quasi 82 miliardi di euro.

Negli ultimi due anni – spiega il rapporto – circa 3 milioni di famiglie, il 12% del totale ( 24,6 milioni di famiglie) si sono rivolte a usurai per ottenere un prestito, non potendo averlo dal sistema bancario. Si è quindi ipotizzato che il prestito ammonti, in media, a 10.000 euro a famiglia (richiesti anche in più occasioni), per una cifra totale di 30 miliardi di euro annui.

Dal lato delle imprese, per il settore agricolo si è stimato che il 10% delle circa 750.000 aziende agricole attive in Italia nel 2015 abbia avuto la necessità di richiedere denaro a usurai. E che la somma media richiesta per azienda ammonti a 30.000 euro. Per le imprese del commercio e dei servizi (3,3 milioni attive) Eurispes stima che una su 10 si sia rivolta agli usurai, con una cifra media a testa di 15.000 euro.

Sommando tutte queste richieste di denaro a usura, e aggiungendo un interesse medio mensile sui prestiti del 10% (anche se è noto che generalmente i tassi sono ben più elevati), si arriva al totale di circa 82 miliardi di euro. Si tratta in ogni caso- sostiene Eurispes- di un calcolo approssimativo per difetto a causa della significativa quota di “sommerso” che caratterizza un fenomeno criminale ben radicato come quello dell’usura.

Dietro questi numeri del credito in nero ci sono le storie delle persone, i ricatti, le violenze, le paure di chi chiede soldi agli usura , ma anche le connivenze e le convenienze.

In prima fila contro l’usura c’è Libera, l’associazione guidata da Don Luigi Ciotti. Don Marcello Cozzi, è vice presidente di Libera e si occupa del fenomeno dell’usura e dell’estorsione.

L’usura grande affare di mafia..

“Sì, l’usura in tempi di crisi è un’autostrada per la mafia,la migliore modalità per far entrare soldi sporchi nell’economia pulita, soprattutto nelle regioni che noi non consideriamo terra di aggressione mafiosa”.

“Vi racconto due casi recenti di persone che si sono rivolte a noi. Due commercianti, uno in Calabria, l’altro in Basilicata. Nel primo caso come garanzia del prestito non  avevano chiesto alla vittima assegni post datati, ma di consegnare le chiavi di casa. Nel secondo caso al commerciante era stato chiesto di consegnare una foto dei suoi familiari, della moglie e dei figli. Quindi noi comprendiamo la loro paura, e il non volere denunciare..in altri casi invece la paura è solo un alibi. Non voglio generalizzare, ma quando l’usura viene gestita da privati anzichè da organizzazioni criminali e tu non la denunci, non lo fai perchè hai paura, ma perchè ti senti responsabile di questo rapporto usuraio, ti senti in colpa, e spesso la tua famiglia non è al corrente di ciò che stai facendo”.

Ma se questo avviene è anche perchè il sistema bancario non favorisce le famiglie nè le piccole e medie imprese, e ci sono anche diverse banche che sono state condannate per tassi da usura.

“Certo, in particolare in questo periodo di crisi le banche hanno delle responsabilità e voglio aggiungere una considerazione generale , ma di sostanza: l’usura è l’effetto di un sistema malato. Voglio ricordare cosa ha detto il Papa nell’enciclica Laudato Si’, quando ha spiegato che questa crisi è un’occasione per mettere al centro più le persone che il profitto. Invece, per esempio, l’ enorme quantità di denaro, di liquidità che è arrivata dalle banche centrali a quelle nazionali non è andata principalmente a sostenere la vita delle persone, l’economia reale, ma spesso ad alimentare le speculazioni finanziarie delle stesse banche. E questo vale anche per l’Italia. Oggi resta purtroppo il dominio assoluto della finanza”.

Quanto pesano in questo contesto gli accordi europei per le banche, come ‘Basilea 2’, quello sullo standard per la gestione del credito delle banche?

“Le imprese piccole e medie si scontrano con la difficoltà di accesso al credito, dovuta in parte all’entrata in vigore dell’accordo di Basilea 2. Un accordo che impone regole molto più dure nell’erogazione del credito da parte delle banche: gli operatori del mercato non valutano più ogni singolo caso in maniera soggettiva, ma il prestito viene concesso in base ad un rating assegnato alle aziende. Essendo queste considerate a rischio di tenuta economica, i prestiti vengono concessi con il contagocce e a condizioni tutt’altro che convenienti”.

Veniamo al ruolo del Governo contro l’usura. Che cosa chiedete?

“La legge anti usura compie 20 anni. È una buona legge, ma datata, nata in un contesto economico e sociale diverso. Vanno superati i suoi limiti, vanno aiutate di più e meglio le persone e gli imprenditori. Se uno di loro denuncia un usuraio deve essere poi sostenuto subito e in modo efficace, altrimenti chiude l’attività. Siamo davanti a una burocrazia spesso elefantiaca. Oggi chi denuncia un usuraio avrebbe diritto ad aiuti economici entro sei mesi, invece abbiamo persone che da due-tre anni non vedono ancora un euro. E’ assurdo. Noi associazioni stiamo facendo una battaglia perchè le cose cambino. Quella contro l’usura è una guerra”.

Come vincerla?

“Sulla velocità delle risposte che noi, lo Stato, riusciamo a dare contro gli usurai. Per questo oggi dobbiamo superare i limiti della legge anti usura, snellire la burocrazia. Un usuraio, mafioso o meno che sia, in tre ore presta i soldi che servono. Contro l’usuraio la battaglia si vince con la velocità della risposta, dando certezze, protezione, aiuti economici immediati a chi denuncia. Oggi invece se io denuncio, se tutto va bene aspetto almeno un anno per avere il sostegno economico. Accanto a questo il sistema bancario deve fare la sua parte agevolando i finanziamenti a condizioni accettabili alle imprese e alle famiglie”.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 23/10 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 23/10 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 23/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 23/10/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 23-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 24/10/2025

    A cura di Marco Piccardi - Ospite in studio Pino Ninfa 1) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) 2) Genesis, The Knife 3) Jimmy Giuffrè, Pony Express (da Western Suite) 4) Triology, The Man with the Armonica (di Ennio Morricone) 5) Caetano Veloso, Terra 6) Michel Portal, Mozambic 7) Fabrizio De Andrè & PFM, Amico Fragile 8) Czech Film Orchestra, Game of Thrones (tema principale) di Ramin Djawadi

    Di palo in frasca - 23-10-2025

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 24/10/2025

    A cura di Marco Piccardi - Ospite in studio Pino Ninfa 1) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) 2) Genesis, The Knife 3) Jimmy Giuffrè, Pony Express (da Western Suite) 4) Triology, The Man with the Armonica (di Ennio Morricone) 5) Caetano Veloso, Terra 6) Michel Portal, Mozambic 7) Fabrizio De Andrè & PFM, Amico Fragile 8) Czech Film Orchestra, Game of Thrones (tema principale) di Ramin Djawadi

    Di palo in frasca - 23-10-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 23/10/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 23-10-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 23/10/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 23-10-2025

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 23/10/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 23-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di giovedì 23/10/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 23-10-2025

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 23/10/2025

    1) L’Unione Europea approva il 19esimo pacchetto di sanzioni alla Russia, mentre tutto tace su Israele. A Gaza, però, nonostante il cessate il fuoco gli aiuti continuano a non entrare. (Chawki Senouci, Valeria Schroter) 2) Stati Uniti, anche San Francisco nel mirino di Trump. Il presidente Usa invia gli agenti dell’immigrazione e il governatore Newsom risponde: “Ti denunceremo”. (Roberto Festa) 3) “Cedere non sarà mai più consenso”. L’assemblea generale francese approva l'inclusione del consenso nella definizione di stupro e violenza sessuale. (Veronica Gennari) 4) Ungheria 1956 – 2026. Nell’anniversario della rivoluzione contro l’Unione Sovietica a Budapest marciano da un lato gli orbanisti e dall’altro l’opposizione, dando il via alla campagna elettorale. (Stefano Bottini - Uni. Firenze) 5) Il mondo in periferia. E’ iniziato oggi il festival del giornalismo esteri dell'Associazione Gli Asini. (Giuliano Battiston) 6) World Music. Venerata dal popolo e temuta dal regime: per il centenario dell’artista cubana Celia Cruz, nessuna commemorazione. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 23-10-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di giovedì 23/10 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 23-10-2025

  • PlayStop

    La rapper Ele A: "Per Pixel mi sono presa la massima libertà"

    Ele A, rapper svizzera di 22 anni, ha presentato ai microfoni di Radio Popolare il suo disco di debutto, uno dei più attesi della nuova scena rap italiana. Dopo essersi fatta notare con due Ep e alcune importanti collaborazioni, spiega le difficoltà legate alla sfida del primo album: “ho cercato di fare il disco in modo spontaneo, senza pensare troppo a che ruolo dovesse avere e prendendomi la massima libertà”. Dalle sonorità europee (e non solo) che hanno influenzato i nuovi brani fino agli ospiti del disco: l’intervista di Matteo Villaci.

    Clip - 23-10-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 23/10/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 23-10-2025

  • PlayStop

    Giorgio Felicetti: a teatro il corpus e il corpo di Pasolini

    Al Teatro della Cooperativa arriva "Pezzi di Corpus Pasolini - Cinquant'anni senza un poeta civile", di e con Giorgio Felicetti. Un percorso feroce, senza sconti nel corpus pasoliniano, soprattutto degli ultimi anni, quelli della persecuzione mediatica e giudiziaria. Ma anche un percorso a partire dal corpo scempiato, martirizzato con violenza del poeta, in un rito che Felicetti definisce quasi "tribale" e che lui stesso, in scena, rievoca con disarmante evidenza. Giorgio Felicetti è stato ospite a Cult per parlarne. Ascolta l'intervista di Ira Rubini.

    Clip - 23-10-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 23/10/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 23-10-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 23/10/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 23-10-2025

Adesso in diretta