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Cuba, diritti LGBT e maggiori libertà

Cuba

Cuba, referendum Costituzionale a ferragosto sulla riforma della Costituzione del 1976 varata domenica notte dall’Assemblea Nazionale: riconoscimento delle coppie omosessuali, presunzione di innocenza nei processi, proprietà privata e nessuna menzione per la parola comunista.

Il presidente dell’Assemblea Nazionale Esteban Lazo Hernàndez ha dichiarato:

“È importante ricordare che molte cose nell’anno 1976 erano differenti. Il sesto e il settimo consiglio di partito hanno preso atto del mutamento, non menzionando più la parola comunista. Ma questo non vuol dire che rinunciamo alle nostre idee, ma soltanto che nella nostra visione pensiamo ad un Paese socialista, sovrano, indipendente, prospero e sostenibile”.

L’analisi di Alfredo Somoza a Giorni Migliori.

Domenica notte l’assemblea nazionale del potere popolare ha approvato la riforma della Costituzione del 1976. Adesso si va al referendum previsto tra il 13 e il 15 agosto. Di referendum ha Cuba io non ho ricordi.

Onestamente neanche io ricordo di referendum fatti a Cuba. Riforme importanti come queste non si fanno da moltissimo tempo e il referendum è uno strumento confermativo di atti parlamentari, come nel caso di questa riforma che è passata dall’Assemblea Nazionale, che sarebbe l’equivalente del Parlamento. Ci sarà ora una fase di consultazione popolare prima del referendum, una sorta di confronto con le varie categorie, sindacati e gruppi organizzati e solo alla fine si arriverà a questo referendum che dovrebbe confermare o bocciare. Non ci sono dubbi sul risultato perchè anche a chi non sta simpatico il governo cubano dovrebbe andare bene questa riforma costituzionale perchè è comunque un passo in avanti che sancisce sulla carta le riforme fatte in questi anni.

Ti chiedo una valutazione su questa riforma.

È molto difficile dare giudizi, in realtà questa riforma costituzionale non introduce nessuna novità sul fronte dell’economia, ma va a sanare delle riforme fatte in questi anni da Raúl Castro che non esistevano sulla Carta Costituzionale. È una grande sanatoria per delle riforme già fatte, che ovviamente diventa propedeutica per delle eventuali nuove riforme. La parte più da interpretare e da capire è cosa si intende per stato socialista di diritto, così come viene definita Cuba nella nuova Costituzione, dove sono tutelate la libertà di stampa, di opinione etc. pur restando un Paese socialista, non più comunista, nel quale c’è un partito guida e non quindi non si apre ad un multipartitismo. Alcune cose sono molto concrete, altre andranno declinate ulteriormente.

Il multipartitismo arriverà prima o poi?

In questa Costituzione non è previsto e sicuramente se dovesse arrivare arriverà dopo un ulteriore cambio di Costituzione, perchè vorrà dire che sarà cambiato il sistema. Un Paese che continua a definirsi socialista e che continua ad avere un partito che detiene il monopolio della politica e della rappresentanza ovviamente non può aprirsi al multipartitismo, ma questo dovrebbe avvenire all’interno di un processo di transizione politica. A Cuba stiamo vivendo una piccola transizione economica, è stata sancito anche costituzionalmente il diritto alla proprietà privata entro certi limiti, ma è la prima volta che viene introdotto. Ci sono diversi tipi di proprietà previsti dall’economia cubana, ma per quanto riguarda il piano politico non c’è la possibilità di una riforma di questo sistema se non all’interno di un cambiamento piuttosto radicale. Al momento quell’apertura non c’è, quello che potrebbe essere ipotizzabile è che ci sia maggiore possibilità di pubblicare e fare informazione a Cuba. Potrebbero esserci più aperture in quel senso, ma non sul piano politico perchè andrebbe a toccare la natura stessa del governo.

Il grosso avanzamento sono i diritti civili. Finisce il fatto che il matrimonio sia una cosa tra un uomo e una donna e si sostituisce a questa definizione un matrimonio tra persone.

Questo apre le porte all’istituzione del matrimonio tra persone dello stesso sesso dal momento in cui non c’è più un vincolo costituzionale. E c’è un’altra cosa che potrebbe essere addirittura più importante: è stata introdotta nel sistema giudiziario cubano la presunzione di innocenza, che è qualcosa che noi diamo per scontato. Fino a che non si dimostra che sei colpevole, sei innocente. Questo principio non c’era a Cuba e viene introdotto. È qualcosa che riguarda non soltanto la popolazione cubana, ma anche le persone che in questi anni sono finite in galera per motivi di dissidenza politica. È un avanzamento non da poco e molto interessante sul piano dei diritti per tutta la popolazione.

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    Dall’11 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026, Pirelli HangarBicocca presenta “This Will Not End Well“, la prima retrospettiva dedicata al lavoro di Nan Goldin come filmmaker. La mostra include una installazione sonora appositamente commissionata e propone per la prima volta in Europa in un contesto museale i suoi due più recenti slideshow. La mostra è allestita in diverse strutture architettoniche progettate da Hala Wardé, che ha già collaborato con Goldin. L’esposizione include il celebre The Ballad of Sexual Dependency (1981-2022); The Other Side (1992-2021) omaggio agli amici trans attraverso scatti realizzati tra il 1972 e il 2010; Sisters, Saints, Sibyls (2004-2022), sul trauma familiare e sul suicidio; Fire Leap (2010-2022), una incursione nell’infanzia; Memory Lost (2019-2021), trip nell’astinenza da stupefacenti; e infine Sirens (2019-2020). In occasione della mostra in Pirelli HangarBicocca, saranno inclusi due slideshow aggiuntivi: You Never Did Anything Wrong (2024), primo lavoro astratto di Goldin, e Stendhal Syndrome (2024), ispirato alle “Metamorfosi” di Ovidio. L’esposizione si aprirà con una installazione sonora del collettivo Soundwalk Collective, concepita in collaborazione con l’artista. Ascolta il servizio e l'intervista di Tiziana Ricci.

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