Approfondimenti

COVID-19 e test sierologici: a cosa servono e come funzionano

coronavirus nell'aria

In questi giorni in cui anche in Italia si iniziano a vedere i primi effetti positivi dalle misure restrittive per il contenimento e il rallentamento dell’epidemia di coronavirus COVID-19, con la cosiddetta Fase 2 ormai alle porte, si sta molto parlando dei test sierologici per la ricerca degli anticorpi, test che ci permetteranno di capire chi è entrato in contatto col nuovo virus e, quindi, di pianificare al meglio la lunga fase di convivenza con questa pandemia.

La Regione Lombardia ha annunciato il via libera alla fase di test sierologici dal 21 aprile al ritmo di 20mila test al giorno. Abbiamo deciso di fare un po’ di chiarezza e abbiamo parlato dell’argomento col professor Cesare Perotti, direttore del Servizio Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Policlinico San Matteo di Pavia.

L’intervista di Lorenza Ghidini e Roberto Maggioni a Prisma.

Il Policlinico San Matteo di Pavia, ospedale pubblico, è stato il primo, il più veloce e il più acuto nello sviluppare questo test, ma ci sono delle differenze da chiarire. Abbiamo un test in sierologia che verrà licenziato tra non molto per rilevare la presenza degli anticorpi IgG e IgM‎ e dirci se abbiamo sviluppato una capacità di difesa o meno al COVID-19, se siamo venuti in contatto col virus da poco o da un tempo maggiore. Questo è il test sierologico che il professor Fausto Baldanti sta finendo di mettere a punto.
L’altro è un test di neutralizzazione virale che usiamo soltanto noi al Mondo e ci viene chiesto da molti Paesi che hanno aderito al protocollo del plasma iperimmune. Questo è un test che al momento si fa soltanto da noi e serve a verificare che nel plasma dei soggetti convalescenti che noi raccogliamo ci sia l’anticorpo capace di uccidere il virus.
Dovremo poi trasferire il plasma raccolto a quei pazienti che non ce la stanno facendo a difendersi e quindi sono abbastanza gravi, se non molto gravi, nei reparti di terapia intensiva.

Questo secondo test serve anche a far guarire chi è malato, non solo per vedere chi è immune?

Certo, ha centrato perfettamente il problema. Questo test, ci tengo molto a dirlo, è utilissimo perché serve a capire che cosa abbiamo raccolto, intendo il plasma, e se questo plasma raccolto è di qualità per poter essere utilizzato a favore di quei pazienti che sono gravi e non riescono a difendersi da soli.

Come funziona il primo test, quello che spesso viene definito rapido?

Dobbiamo diffidare dei test che sono in giro attualmente e che vengono definiti “test rapidi” che ci mostrano una strisciolina, come i test di gravidanza, per dirci se siamo positivi o negativi. Sono test non altamente specifici e da prendere molto con le molle. Invito tutti a non spendere soldi in questo momento per questi test in laboratori privati: non sono test ancora affidabili e il rischio è quello di dare false informazioni all’utente e false illusioni.
I test seri saranno quelli in sierologia, non i test rapidi, che verranno licenziati tra poco tempo. Quelli sono i test a cui rivolgersi per capire cosa ci è successo e per capire se possiamo ritornare al lavoro con una certa sicurezza.

Quindi bisognerà andare a fare un prelievo per questi test sierologici?

Direi di sì. Adesso ci sono almeno tre o quattro multinazionali o grosse aziende che stanno sviluppando questa cosa. Una di queste è un’azienda italiana molto seria che si trova a Pavia e che sta ultimando insieme ai nostri virologi tutti i test preliminari per dare sia specificità che sensibilità al test che verrà licenziato. È molto importante avere entrambe le cose.

Cosa dobbiamo aspettarci il 21 aprile per questi test sierologici?

Io spero che questa data fatidica sia davvero il 21 aprile. Io mi occupo della parte terapeutica con il plasma, credo che per questo l’interlocutore migliore sia il professor Baldanti. Non so da dove salti fuori questa data. Sicuramente dobbiamo aspettarci, quando sarà, un test preciso che ci dirà esattamente cosa ci è successo, se siamo venuti in contatto col virus o se abbiamo o meno gli anticorpi. Questo è importantissimo per la ripresa lavorativa e per la sicurezza nella vita quotidiana.

Oggi si può dire per quanto tempo si resta immuni?

È una buona domanda. Ci troviamo davanti a un virus che circola da ancora poco tempo e per questo abbiamo avuto poco tempo di osservazione. Io ho parlato con i colleghi cinesi che sono venuti a Pavia a presentare la loro esperienza. Loro avevano un’esperienza sulla durata della protezione intorno a due mesi e mezzo, perché questo è il tempo che è passato. Lo capiremo nel tempo. Dire che la nostra difesa antivirale se ne andrà e quindi prenderemo ancora la malattia è una stupidaggine. Grazie a questo test capiremo quanto durerà la nostra capacità di difesa e potremo guadagnare tempo per imparare.
Per arrivare ad un vaccino sicuro ci vorrà molto tempo. Io mi auguro che ci si arrivi prima della fine dell’anno, ma io sono un ottimista di natura.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 27/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 27-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 27/11 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 27-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 27/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 27/11/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 27-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 27/11/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 27-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di giovedì 27/11 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 27-11-2025

  • PlayStop

    A Gaza il genocidio non è finito

    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 27/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 27-11-2025

  • PlayStop

    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 27/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 27-11-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 27/11/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 27-11-2025

  • PlayStop

    Il 7 dicembre la Scala apre la stagione con l’opera censurata da Stalin

    Nel cinquantenario della morte di Šostakovič il Teatro alla Scala inaugura la Stagione con il suo capolavoro Una lady Macbeth del distretto di Mcensk, tratto dal racconto di Nikolaj Leskov in cui una giovane sposa con la complicità dell’amante uccide il marito e il tirannico suocero, ma viene scoperta e finisce per suicidarsi in Siberia, tradita da tutti. Dopo il debutto a San Pietroburgo, l’opera, che avrebbe dovuto essere il primo capitolo di una trilogia sulla condizione della donna in Russia, ebbe enorme successo in patria e all’estero. Stalin assistette a una rappresentazione a Mosca nel 1936; due giorni dopo apparve sulla Pravda la celebre stroncatura dal titolo “Caos invece di musica” con cui il regime metteva all’indice l’opera e il compositore. Anni dopo Šostakovič preparò una nuova versione che andò in scena a Mosca nel 1963 con il titolo Katarina Izmajlova, dopo che il sovrintendente Ghiringhelli aveva invano cercato di ottenerne la prima per la Scala. Oggi il Teatro presenta la versione del 1934 con la direzione del M° Chailly e il debutto del regista Vasily Barkhatov. Ascolta Riccardo Chailly nella presentazione dell’opera.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 27/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 27-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 27/11/2025

    Considera l'armadillo di giovedì 27 novembre 2025 ospite Filippo Bamberghi, coordinatore delle @Guardie WWF Italia - Nucleo Lombardia per parlare dei dati sul bracconaggio in Lombardia. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 27-11-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 27/11/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Riccardo Chailly dirige e Vasily Barkhatov firma la regia di "Una lady Macbeth nel distretto di Mcensk" che inaugura la stagione del Teatro alla Scala il prossimo 7 dicembre; il sindaco di Lecco Marco Gattinoni introduce la riapertura del Teatro della Società; La Fura dels Baus torna a Milano con "SONS Ser o no ser" ispirato all'Amelto di Shakespeare, alla Fabbrica del Vapore; la rubrica di lirica a cura di Giovanni Chiodi; la Libreria Verso di Milano festeggia i suoi primi 10 anni...

    Cult - 27-11-2025

  • PlayStop

    «Autoritarismi in democrazia» 1

    Il trumpismo fa paura. L'autoritarismo trumpista ancora di più. A Pubblica la prima sintesi degli incontri alla Casa della Cultura di Milano per il ciclo "Autoritarismi in democrazia" (Osservatorio autoritarismo, Università Statale Milano, Libertà e Giustizia, Castelvecchi) di cui Radio Popolare è media partner (qui il programma https://www.libertaegiustizia.it/2025/11/21/autoritarismi-in-democrazia/). Ospite del primo incontro (22 novembre 2025) la filosofa Chiara Bottici, della New School for Social Research di New York. «Il clima negli Stati Uniti – ha raccontato la filosofa - è estremamente allarmante, estremamente preoccupante. Quando parlo di neofascismo non è un'esagerazione, non è un modo per dire "questi sono cattivi, Trump è autoritario"».

    Pubblica - 27-11-2025

Adesso in diretta