Approfondimenti

Corea del Nord: il perché del test nucleare

Sembrerebbe un salto di qualità preoccupante: la Corea del Nord dice di aver testato la sua prima bomba H. È il suo quarto test nucleare e sarebbe il primo con la bomba all’idrogeno, molto più potente delle tradizionali bombe atomiche.

L’evento provoca timori a livello internazionale anche perché, se si trattasse davvero di bomba all’idrogeno, il programma nucleare nordcoreano si rivelerebbe molto più avanzato di quanto si ritenesse. Tra gli osservatori non mancano però i dubbi: se c’è consenso nel ritenere che un test nucleare sia effettivamente avvenuto, si dice che la scossa di terremoto registrata nell’area di Punggye-ri è troppo ridotta – 5.1 gradi – per spiegare un ordigno di tale potenza. Da parte sua, il regime di Pyongyang comunica che il test è andato perfettamente e lo giustifica con le consuete formule: l’imperialismo statunitense e la necessità di difendersi dalle aggressioni. I media nordcoreani mostrano una foto di Kim Jong-un – il leader – che firma l’ordine per effettuare il test nucleare.A prescindere da cosa sia vero e cosa no, l’evento di oggi ricorda al mondo che la Corea del Nord esiste e ha la bomba; e forse sta proprio qui la sua spiegazione.

Le avvisaglie in realtà non erano mancate. Il cui ritorno all’operatività del reattore di Yongbyon era stata confermata lo scorso settembre. Un mese fa, era stato lo stesso Kim Jong-un a minacciare il mondo: “Abbiamo la bomba H”.La reazioni internazionali non si sono fatte attendere: Giappone, Corea del Sud, Stati Uniti e Unione Europea hanno condannato Pyongyang. Anche Pechino, per bocca della portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, si è opposta al test: “La Cina è ferma nella sua posizione secondo cui la penisola coreana dovrebbe essere denuclearizzata e la proliferazione nucleare dovrebbe essere impedita per mantenere la pace e la stabilità nell’Asia nord-orientale”, ha detto Hua in una conferenza stampa. “Chiediamo con forza alla Corea del Nord di onorare il suo impegno per la denuclearizzazione, cessando ogni azione che possa peggiorare la situazione”.

Non è semplice interpretare il valore politico e propagandistico del test nucleare nordcoreano, si possono però mettere in fila alcuni fatti.Il 29 dicembre è morto in un incidente stradale Kim Yang-gon, l’uomo della diplomazia nordcoreana che fino all’ultimo aveva ricucito i rapporti tra Pyongyang e Seul, deterioratisi di nuovo con uno scontro a fuoco lo scorso agosto. È recentissimo anche il riavvicinamento tra Corea del Sud e Giappone sul pluridecennale problema delle “donne di conforto” coreane, costrette a prostituirsi per gli invasori giapponesi durante la seconda guerra mondiale. Nel quadro di tale ridefinizione delle relazioni, è possibile che Pyongyang abbia voluto lanciare un monito. Non sarebbe la prima volta.

Guardando al futuro, l’8 gennaio si celebra il compleanno di Kim Jong-un. A metà aprile, c’è l’anniversario della nascita di suo nonno, il fondatore della Patria e “Leader Eterno” Kim Il-sung. Infine a maggio il Partito coreano dei lavoratori, il partito unico al potere, terrà il suo primo congresso da trentasei anni a questa parte. L’appuntamento è ritenuto tappa fondamentale per il consolidamento del potere del giovane Kim. Si pensa che in quell’occasione ci sarà un ricambio generazionale tra gli alti funzionari e – soprattutto – potrebbero essere ufficializzate riforme economiche che qualcuno si azzarda a definire “alla Deng Xiaoping”, il leader cinese che traghettò la Cina dal socialismo maoista al socialismo di mercato. La Corea del Nord vive da tempo una crisi economica che la rende di fatto uno Stato parassita, appeso a donazioni e investimenti cinesi.

Pechino sembra però oggi molto più vicina alla Corea del Sud che a Pyongyang. Xi Jinping non ha mai incontrato Kim Jong-un fin dal tempo dei rispettivi insediamenti ai vertici, anche se di recente la diplomazia sotterranea sembrerebbe lavorare a un riavvicinamento.Può darsi che il test voglia sia chiarire che non ci sarà nessuna evoluzione “alla cinese” del regime, sia esercitare il consueto ricatto verso Pechino, che fa della stabilità in Asia nord-orientale una questione vitale.Il fastidio con cui la Cina ha accolto la notizia sembrerebbe rivelare che dalle parti di piazza Tian’anmen nessuno è stato consultato o avvertito del test nucleare nordcoreano.

  • Autore articolo
    Gabriele Battaglia
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 21/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 21-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 21/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 21-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 21/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 21-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 21/11/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 21-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 22/11/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 21-11-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 21/11/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 21-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 21/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 21-11-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 21/11/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 21-11-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 21/11/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 21-11-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 21/11/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 21-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 21/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 21-11-2025

  • PlayStop

    Femminicidi, Nordio parla di genetica e allontana l’educazione nelle scuole

    Oggi il ministro della giustizia Nordio ha partecipato a una conferenza sui femminicidi e ha esposto una teoria sulle radici della violenza di genere. In sostanza ha detto che c’è una questione millenaria, genetica, legata al fatto che l’uomo è fisicamente più forte della donna, e che bisogna intervenire “come fanno gli psicologi e gli ipnotisti su chi ha una tara legata a un trauma adolescenziale”. Nordio ha aggiunto che l’educazione è fondamentale, che va bene farla nelle scuole ma che la sede è, innanzitutto, la famiglia. All’evento c’era anche la ministra della famiglia Roccella, che ha negato che ci sia un legame tra l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole e l’andamento del numero dei femminicidi. Dall’opposizione arrivano forti critiche, sia per la contrarietà di fatto all’educazione nelle scuole ribadita dai due membri del Governo, sia per le parole di Nordio sulla genetica: dai partiti di minoranza si parla di “visione retrograda” e di “ritorno al peggior Medioevo”. Stefano Ciccone è presidente dell’associazione Maschile plurale, impegnata contro la violenza contro le donne.

    Clip - 21-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 21/11/2025

    Il giro del mondo in 24 ore. Ideato da Chawki Senouci e in onda dal 6 ottobre 2003. Ogni giorno alle 19 Chawki Senouci e Martina Stefanoni selezionano e raccontano fatti interessanti attraverso rubriche, reportage, interviste e approfondimenti. Il programma combina notizie e stacchi musicali, offrendo una panoramica variegata e coinvolgente degli eventi globali.

    Esteri - 21-11-2025

  • PlayStop

    Detto tra noi di venerdì 21/11/2025

    Conversazioni con la direttrice. Microfono aperto con Lorenza Ghidini.

    Detto tra noi - 21-11-2025

  • PlayStop

    Il sound di Napoli che incontra Vienna e la Turchia: Anna and Vulkan racconta il nuovo album

    È da poco uscito Nuovo Amore Passato Pt1, disco di debutto di una delle musiciste più interessanti della nuova scena napoletana, Anna And Vulkan. L’album è un viaggio tra funk, testi in napoletano e contaminazioni turche. “Parla di amore, tempismo e ritorni” spiega la musicista, che ci ha raggiunti oggi a Volume per raccontare il disco, le sue esperienze tra Napoli e Vienna e suonarci qualche pezzo con la band. Ascolta l’intervista e il MiniLive di Anna and Vulkan.

    Clip - 21-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 21/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 21-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 21/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 21-11-2025

Adesso in diretta