Approfondimenti

Come è cambiata la sanità lombarda negli ultimi 30 anni? Intervista a Carlo Monguzzi

coprifuoco in Lombardia

Carlo Monguzzi è consigliere comunale di Milano, ma a partire dagli anni ‘90 è stato consigliere regionale tra il 1995 e il 2010. Con lui ripercorriamo come è cambiata la sanità lombarda negli ultimi 30 anni, quando la regione era sotto la guida prima di Roberto Formigoni, poi della Lega di Roberto Maroni e Attilio Fontana.

L’intervista di Sara Milanese a Fino Alle Otto.

Negli anni ‘90 comandavano i democristiani e in misura minore i socialisti, quindi c’era una spartizione: un po’ a me, un po’ a te, un po’ ai repubblicani, un po’ ai liberali, un po’ ai socialdemocratici. La grande differenza rispetto ad oggi è che i democristiani di allora mettevano nei posti apicali persone competenti, anche se lottizzate. Quindi la sanità funzionava in Lombardia.
Io ricordo assessori democristiani alla Sanità che all’inizio avevo combattuto politicamente, ricordo per esempio Mario Fappani, che poi si è rivelato uno per bene, bravo. Non sto rimpiangendo il passato, ma ammetto che allora le cose funzionavano, c’erano le competenze.
Poi arrivò la riforma di Formigoni, contro la quale, ricordo, ci fu un anno e mezzo di ostruzionismo, che introdusse il privato, e la cui logica era: mettiamo in competizione il pubblico e il privato e vinca il migliore. Solo che le condizioni non erano le stesse: cioè il privato aveva tutte le facilitazioni e il pubblico no.

Da li è iniziato lo smantellamento del sistema sanitario pubblico.

Esatto. Faccio un esempio: per un’appendicite la Regione dava lo stesso contributo a pubblico e privato; ma un conto è fare l’operazione su un ragazzo di 10 anni, e un conto è operare un diabetico di 50. Il pubblico era costretto giustamente a curare anche il diabetico, il privato no, poteva scegliere. Quindi non era un regime di concorrenza, ma di fatto una svendita totale al privato. Da lì in poi è iniziato il disastro della sanità pubblica, che è stata concentrata tutta negli ospedali, perché questo dava prestigio. Formigoni era molto attento al potere e anche all’immagine, quindi al prestigio. I grandi ospedali che attiravano pazienti da tutta l’Italia, ma anche dall’Europa, erano ospedali dove si facevano le grandi operazioni, dove c’erano i grandi chirurghi. In Lombardia c’erano addirittura 19 cardiochirurgie, una cosa enorme, però dava prestigio.
Assieme a questa cosa del privato si è inserito il sistema di potere ciellino- formigoniano, nella sanità come in altri settori. Ricordo che venivano imprenditori da noi a dire “Non possiamo fare niente perché non siamo della Compagnia delle opere”, la quale governava il sistema dell’imprenditoria e che poi è finita nel mirino della Magistratura.
Ricordo anche le nomine dei commessi in regione, che non è una posizione così prestigiosa e remunerata, eppure erano tutte in mano a ciellino. I quali hanno però mantenuto un certo livello di qualità, faccio solo l’esempio di Carlo Lucchina, che è stato direttore alla sanità lombarda, che era competente in materia e piazzava suoi fedeli competenti.
Il disastro è arrivato con la Lega, che ha mantenuto questo sistema di potere, ma non aveva persone competenti.

Ricordiamo le date: Formigoni è stato governatore dal 1995 al 2013, poi è arrivato Roberto Maroni, che nel 2018 ha passato il testimone ad Attilio Fontana. Come è intervenuta la Lega nel rapporto tra sanità pubblica e privata?

La Lega ha accentuato quello che Formigoni stava facendo. Purtroppo la Lega, non so chi di loro ha inserito tutta questa fuffa che c’è adesso, mi riferisco a queste figure fedeli alla linea che non sanno di medicina e sanità. C’è stata un’occupazione di posti di potere con gente che non sa fare il suo mestiere, penso al Pio Albergo Triulzio per esempio. Che in Regioni non ci siano figure competenti nella sanità si vede per esempio da come è stata smantellata la medicina territoriale. E a conferma di questo, basti ricordare come i medici di base durante questa pandemia non potevano nemmeno richiedere i tamponi.

Proprio ieri c’è stato un cambio al vertice della direzione generale della Sanità lombarda, con la cacciata di Luigi Cajazzo, in quota leghista considerato braccio destro di Gallera, e l’arrivo di Marco Trivelli, manager sanitario, cresciuto con Roberto Formigoni.

Questo vuol dire da una parte che i ciellini non se sono mai andati davvero: neanche la Lega è riuscita in questo. d’altra parte questa è la dimostrazione che anche il più sciocco in Regione si è accorto del disastro della prestazione della sanità negli ultimi mesi. Avrebbe dovuto dimettersi Gallera, ma era chiaramente più facile rimuovere il direttore generale, perché resta un cambio più tecnico che politico. Di fatto il direttore generale è il responsabile della Sanità, ma segue linee politiche che arrivano dalla Regione. Questo è il momento di ridare dignità alla sanità lombarda, dobbiamo approfittare di questa situazione, la madre di tutte le battaglie deve essere questa.

Foto di Amstead23 – Opera propria

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 06/12 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 06/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 06/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Il demone del tardi di sabato 06/12/2025

    a cura di Gianmarco Bachi

    Il demone del tardi - 06-12-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 06/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 06-12-2025

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 06/12/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 05-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 05/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 05-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 05/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 05/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 05-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 05/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 05-12-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 05/12/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 05-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 05/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 05-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 05/12/2025

    1) Giornata mondiale del suolo: l’ecocidio di Gaza. La terra della striscia è sommersa da 61 milioni di tonnellate di macerie e in due anni la quasi totalità delle coltivazioni è stata distrutta. (Alice Franchi) 2) Anche la musica è politica. Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi si ritirano dall’Eurovision per protestare contro la partecipazione di Israele al contest musicale. (Giulio Maria Piantedosi) 3) “Per affrontare il futuro abbiamo bisogno della giustizia”. Reportage dalla Siria che, a un anno dalla caduta del regime di Assad, prova a guardare avanti. (Emanuele Valenti) 4) Germania, generazione disarmata. Mentre il governo approva la riforma sulla leva militare, gli studenti di tutto il paese scendono in piazza contro la militarizzazione. (Alessandro Ricci) 5) Regno Unito, nel tentativo di tagliare la spesa sociale, il ministro della salute vuole diminuire le diagnosi le diagnosi dei problemi di salute mentale e di disturbi ADHD. (Elena Siniscalco) 6) Mondialità. L’America Latina tra la Cina e la politica del “cortile di casa” degli Stati Uniti. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 05-12-2025

Adesso in diretta