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Ancora tante incertezze sulla riapertura del tratto di Iseo della Brescia-Edolo

Brescia-Edolo

Non si sa quando sarà riaperto il tratto di Iseo della Brescia-Edolo, chiuso dopo l’incidente di sabato e sequestrato dalla magistratura. C’è però il silenzio di Regione e Ferrovie Nord sulla situazione delle traversine dei binari, il cui cedimento potrebbe essere stato la causa del deragliamento.

Dovrebbe essere la prima ferrovia all’idrogeno in Italia la Brescia-Edolo, in Valcamonica, entro la fine del 2025. Da martedì, però, ci sono cinque chilometri di binari sequestrati dalla magistratura a Iseo per un ammaloramento delle traversine.

È una decisione del pubblico ministero Carlo Pappalardo di Brescia. Il pm sta indagando sull’incidente ferroviario di sabato sera, nel qualche un treno passeggeri è deragliato nella stazione di Iseo, senza provocare feriti tra i trenta passeggeri. Ci sono anche due persone indagate per disastro ferroviario colposo, sono un dirigente e un tecnico del servizio di manutenzione di Fnm.

È una situazione sempre più controversa quella del servizio ferroviario regionale lombardo, che ha visto spesso la Regione, e la società di gestione del servizio passeggeri locale Trenord, in conflitto, anche sui media, con Rfi, Rete Ferroviaria Italiana (gruppo Ferrovie dello Stato, Fs).

La scorsa estate l’ultimo caso per il blocco del Passante di Milano, quindi di gran parte del servizio suburbano della città metropolitana. Senza contare quello per l’incidente di Pioltello del 2018, in cui morirono 3 persone e altre 48 rimasero ferite. Il deragliamento di Iseo riguarda, però, i binari della regionale Ferrovie Nord Milano.

In Lombardia sono 350 i chilometri di proprietà di Fnm, di cui 103 sono sulla Brescia-Edolo, mentre Rfi ne gestisce 1500. Su entrambe le reti circolano per i servizi in Lombardia i treni di Trenord, società al 50% tra Trenitalia (gruppo Fs) e Fnm. Da sabato c’è un silenzio che cela imbarazzo, ma dovrebbe far scattare preoccupazione nella sede della giunta e in quella di piazzale Cadorna. Forse c’è pure questo, ma non si palesa pubblicamente.

Sulla linea Brescia-Edolo si stanno concentrando numerosi investimenti per trasformarla nel primo sistema di trasporti italiano a idrogeno, ferrovia ma anche autobus, con relativo sistema di produzione. Per questo Regione, Fnm e A2a sono alleate nel progetto che dovrebbe essere realizzato entro la fine del 2025, ma è già in ritardo di oltre un anno e mezzo. A novembre sono stati stanziati dalla giunta 80 milioni di euro, la metà dell’investimento previsto.

Intanto i pendolari che fanno l’intera tratta devono fare due trasbordi su autobus, oltre alla chiusura della Borgonato-Pisogne per l’incidente di Iseo, è ancora interrotto il percorso Breno-Edolo per l’alluvione di Niardo e Braone del 27-28 luglio.

Il 21 dicembre scorso a Cedegolo un grande masso cadde sulla linea, interrompendola per due mesi.
Inoltre la conflittualità sindacale ha provocato in un anno e mezzo diciotto scioperi dei lavoratori di Trenord, compresi quelli nazionali, tra i problemi la carenza di personale.

  • Autore articolo
    Fabio Fimiani
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