Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Venerdì 11 settembre 2020

salvini selfie sovranisti

Il racconto della giornata di venerdì 11 settembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia all’arresto dei tre commercialisti della Lega e i possibili guai per Matteo Salvini, mentre Zingaretti e Renzi lanciano una mobilitazione straordinaria in vista del voto in Toscana. Giuseppe Conte parteciperà domattina ai funerali di Willy Duarte, ma dopo le polemiche sollevate dal centrodestra ha annullato il suo intervento a Domenica In. L’Istat ha diffuso i dati che certificano la crisi dell’occupazione in Italia. Il film “Nomadland” di Chloé Zhao ha chiuso Venezia 77.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Salgono ancora, di poco, i contagi in Italia. Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Salute, i nuovi positivi – accertati nelle ultime 24 ore – sono 1.616. Ieri erano stati 1.597. I numero dei tamponi è superiore a quelli di ieri, quasi 4.700 in più.
Stabile invece il numero dei morti: le persone decedute sono 10. In aumento i pazienti in terapia intensiva: sono 175 in tutta Italia, 11 più di ieri. Nessuna regione fa segnare zero nuovi casi mentre i maggiori incrementi si registrano in Lombardia (+257), Veneto (+173), Emilia Romagna (+152).

Giovani, precari, donne: è l’identità della crisi dell’occupazione in Italia

(di Raffaele Liguori)

Giovani, precari, donne: è l’identità della crisi dell’occupazione in Italia. Un’identità rafforzata dagli effetti della pandemia.
I dati resi noti oggi dall’Istat sono eloquenti: nei mesi scorsi, da aprile a giugno, gli occupati sono calati di 841mila unità rispetto allo stesso trimestre del 2019.
Il tasso di occupazione penalizza le donne: cala di più per queste ultime (-2,2%) rispetto al -1,6% degli uomini. Per i giovani tra i 15-34 anni il tasso di occupazione cala del 3,2%, il doppio di chi ha tra i 35-49 anni, il quadruplo dei lavoratori che hanno tra i 50-64 anni. I lavoratori a termine: sono calati di 677 mila unità nel secondo trimestre di quest’anno rispetto al 2019.

Alessandro Rosina, demografo e statistico sociale alla Cattolica di Milano:

Si può cambiare quello che il professor Alessandro Rosina definiva il destino del mercato del lavoro italiano?

Un modo per recuperare il terreno perso in questi ultimi 25 anni di rincorsa della flessibilizzazione a tutti i costi, potrebbe essere quello di ridurre l’orario di lavoro. In Germania ci sta pensando il sindacato dei metalmeccanici che – di fronte ai cambiamenti strutturali dell’industria dell’auto – ha proposto la settimana di 4 giorni lavorativi. Il ministro del lavoro tedesco Hubertus Heil è d’accordo.
In Italia lo spazio per ridurre le ore lavorate ci sarebbe: la media italiana è di 33 ore lavorate settimanali, 4 ore in più che in Francia, 7 in più della media tedesca. Resta il problema della produttività che in Italia è tra le più basse in Europa. Perché? In Italia si spende poco per ricerca e innovazione e molte aziende operano in settori maturi a basso valore aggiunto.
Cambierà qualcosa con i soldi del Recovery Fund e – soprattutto – sarà sufficiente per far riprendere l’occupazione in questo Paese?

Giuseppe Conte parteciperà ai funerali di Willy Duarte

(di Anna Bredice)

Un’ondata di critiche ha sommerso Conte per un suo annunciato intervento previsto domenica pomeriggio sulla Rai in vista dell’apertura della scuola, al punto che ha rinunciato ad intervenire. Salvini e Meloni lo avevano accusato di voler fare campagna elettorale in vista delle regionali, utilizzando un tema sentito da tutti, quello della scuola. Ma nessuno finora ha osato contestare la sua annunciata partecipazione domattina ai funerali di Willy Duarte, il ragazzo di 21 anni di Colleferro massacrato dalle botte di 4 uomini ora in carcere. Per loro, dopo l’autopsia del ragazzo, l’accusa diventa ora di omicidio volontario per futili motivi. Conte sarà ai funerali domattina, anche se la famiglia aveva chiesto una cerimonia riservata. Del resto subito dopo l’omicidio aveva chiamato i genitori della vittima per dirsi “choccato”, ricordando che Willy era intervenuto solo per sedare una lite. Ed è forse questo il motivo della partecipazione al funerale, ricordare il gesto di altruismo del ragazzo e sottolinearne il valore. Si è attivata anche una raccolta di firme indirizzata a Mattarella per conferirgli una medaglia d’oro al valore civile. Conte non è nuovo ad una partecipazione diretta verso le famiglie colpite da tragedie, lo ha fatto varie volte attraverso telefonate o incontri riservati, scegliendo di intervenire in prima persona come quando tornò in Italia Silvia Romano. Questa volta non si tratta di vittime sul lavoro come era accaduto con la sua presenza ai funerali di alcuni vigili del fuoco, è un fatto di cronaca tragico, che ha colpito l’opinione pubblica per la ferocia dell’attacco nei confronti di un ragazzo capoverdiano intervenuto per aiutare un amico. Ad una settimana dalle elezioni regionali, tutte le forze politiche di destra si sono ben guardate dal minimizzare l’omicidio, nessuno ha ridimensionato la gravità di un omicidio a cui manca per ora la motivazione razziale.

I dettagli dell’inchiesta che coinvolge tre commercialisti della Lega

(di Fabio Fimiani)

Quando all’inizio abbiamo fatto tutti i conti nessuno di perdeva… È andata storta a un certo punto”. Sono due passaggi vicini di una intercettazione presente nell’ordinanza di custodia cautelare del giudice per le indagini preliminari di Milano Giulio Fanales, che ha portato al fermo di tre commercialisti della Lega Michele Scillieri, Alberto di Rubba e Andrea Manzoni.
L’inchiesta è quella per l’acquisto di un capannone a Cormano, alle porte di Milano, da parte della Fondazione Lombarda Film Commission.
Il cineporto è stato comprato a ottocentomila euro dall’ente della Regione Lombardia, in precedenza era stato acquistato per metà valore da parte di un prestanome legato a Scillieri. L’uomo, Luca Sostegni, insoddisfatto per i propri guadagni, era già stato fermato a luglio per l’inchiesta, le sue deposizioni hanno permesso all’accusa di ricostruire alcuni passaggi.
Altra testimonianza cardine è stata quella di una dirigente della Fondazione Lombardia Film Commission. La funzionaria ha raccontato come il bando per la ricerca dell’immobile da parte dell’ente le sia stato fornito per posta elettronica da Scillieri con in copia Di Rubba, allora presidente dell’ente della Regione, e sia uguale a quello poi pubblicato.
Nelle intercettazioni i commercialisti si lamentano anche delle richieste del prestanome e che ci sarebbero state ulteriori operazioni che lo avrebbero ampiamente ripagato. Altro passaggio dell’ordinanza quello della distruzione della ricevuta di alcuni pagamenti per l’acquisto dalla seconda alla terza società.
Andrea Manzoni è revisore dei conti del gruppo della Lega alla Camera, mentre Alberto Di Rubba è direttore amministrativo. Nello studio di Scillieri è domiciliata la Lega per Salvini.

Grosso guaio per Salvini

(di Luigi Ambrosio)

L’arresto dei tre commercialisti della Lega è per Salvini un guaio peggiore della vicenda del Metropol, quella dei soldi russi e di Savoini inviato all’hotel di Mosca per trattare una partita di idrocarburi. Ed è un guaio peggiore persino del processo per sequestro di persona che inizierà a Catania il 3 ottobre per la nave piena di migranti a cui veniva vietato di attraccare sulle coste italiane. Perché lì Salvini potrà drammatizzare e spettacolarizzare, giocando la carta del martire e dell’eroe. Qui, no. CONTINUA A LEGGERE.

Regionali, Renzi e Zingaretti si mobilitano per la Toscana

(di Michele Migone)

Nicola Zingaretti ha lanciato la mobilitazione straordinaria del partito in Toscana. Anche Matteo Renzi ha convocato in fretta e furia una nuova edizione della Leopolda: venerdì 11 settembre. Una sola serata, poche ore. Segno dell’importanza del voto delle regionali del 20 e 21 settembre. E della paura di perderlo.
Il tentativo di Zingaretti e di Renzi è di raddrizzare una campagna elettorale che sta prendendo una pericolosa china, tanto scivolosa da poter portare a una disastrosa sconfitta in Toscana di Eugenio Giani, il felpato candidato voluto dal PD e dal leader di Italia Viva, presidente del Consiglio Regionale, ex Psi, voluto da Renzi e da Andrea Orlando, dicono i bene informati. CONTINUA A LEGGERE

Venezia 77, l’attesa per la premiazione

(di Barbara Sorrentini)

Finito il concorso di Venezia 77 si attende la premiazione. Il film che ha chiuso la gara è “Nomadland” di Chloé Zhao, con l’attrice Frances McDormand. Già apprezzata per aver diretto “Eternals”, un film della Marvel, la regista cinese ritorna ad esplorare zone sconosciute degli Stati Uniti con un film al confine tra documentario e finzione. Dopo averci mostrato in “Songs my Brothers Taught” come scorre la quotidianità in una riserva indiana del South Dakota, con “Nomadland” ci presenta le storie di chi vive nei camper senza mettere radici. In scena solo due attori (oltre alla McDormand c’è David Strathairn), insieme ai nomadi autentici. Molto apprezzato, questo film se la gioca con buone possibilità.
In questa edizione particolare, che fino ad ora ha funzionato bene dal punto di vista organizzativo, si aspetta il Leone d’Oro, che potrebbe anche essere una leonessa.
Ma la domanda più insistente qui al Lido è se la massiccia presenza femminile di Venezia 77 potrà considerarsi finalmente una normale abitudine. Iniziando dal cinema.

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    Secondo l’economista Roberto Romano la manovra economica del ministro Giorgetti riporta fedelmente le richieste deflattive e di taglio della spesa pubblica dell’Europa, ma lo fa senza risorse e ambizione con tanti provvedimenti “bandiera” dall’impatto minimo, anche sulla spesa al riarmo gli annunci non corrispondono alle cifre. Il tutto per arrivare alle prossime elezioni con la spinta dei fondi del Pnrr senza i quali saremmo in recessione e non lasciando nulla per il futuro. L’intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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    Le forme della violenza maschile, dopo il femminicidio di Pamela Genini a Milano e l'omicidio in pieno centro a Palermo di Paolo Taormina. Con Assunta Sarlo, giornalista e saggista, tra le fondatrici del movimento femminista «Usciamo dal silenzio», l’analisi dei diversi “moventi” riconducibili a violenze maschili. Da un lato la cultura patriarcale, l’esercizio maschile del possesso e del dominio sui corpi delle donne che porta ai femminicidi. Dall’altro la violenza omicida praticata per l'affermazione di sé e per costruire un potere maschile dell'intimidazione. Pubblica ha ospitato anche Chiara Saraceno, sociologa della famiglia, sull’educazione sessuale e all'affettività che la destra in Italia vuole bandire dalle scuole elementari e medie e – alle superiori - condizionare ad una firma dei genitori.

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