Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Sabato 2 maggio 2020

Roma COVID-19

Il racconto della giornata di sabato 2 maggio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dall’analisi dei dati dell’epidemia di Vittorio Agnoletto al perché l’epidemia a Roma non è mai davvero scoppiata. Si fa strada l’ipotesi di un legame tra le rivolte nelle carceri e la recente scarcerazione dei boss, mentre il caporalato continua anche durante l’epidemia. In Francia, intanto, la riapertura graduale inizierà l’11 maggio. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

L’analisi di Vittorio Agnoletto sui dati dell’epidemia diffusi oggi

Dopo una serie di giornate incoraggianti, oggi i dati della Protezione Civile fanno segnare un peggioramento, significativo soprattutto per quanto riguarda i decessi.
I morti sono stati 474, un rialzo di 205 rispetto a ieri. Per tutta la settimana il numero era stato inferiore ai 400. Il picco però si spiega con il dato della Lombardia. Qui si registrano 329 morti, quasi il 70% del totale. Ma la Regione scrive che 282 di questi decessi sono un “aggiornamento” di fine mese. Dati insomma, riferiti ad aprile che non erano stati contati in precedenza. Se li escludiamo i morti sarebbero 192, sotto la soglia psicologica dei 200, come non accadeva dal 14 marzo.
Veniamo invece ai nuovi positivi: sono stati 1.900, 65 meno di ieri. Un dato che si inserisce nella curva di lenta discesa dei contagi e che ha nella Lombardia e nel Piemonte il bacino di alimentazione dell’epidemia.
Il Piemonte ha avuto il più alto numero di positivi rispetto alla popolazione, 495, ed è in crescita, mentre la Lombardia, in leggero calo, ha 533 nuovi casi.
Segnaliamo il divario tra Regioni, in Calabria non ci sono stati nuovi positivi, in Umbria, Valle d’Aosta, Molise e Basilicata non ci sono stati morti.

In diretta con noi per un commento su questi dati il nostro collaboratore Vittorio Agnoletto


 
Dicevamo della Lombardia, l’epicentro del contagio continua ad essere la provincia di Milano, che oggi con 249 nuovi positivi ha totalizzato quasi la metà dei casi accertati e sfiora i 20.000 contagiati da inizio pandemia.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala oggi ha spiegato come intende monitorare l’andamento del contagio nella fase due che inizierà lunedì.

 
Vittorio Agnoletto, è una strategia efficace quella proposta dal sindaco di Milano?


 

Perché l’epidemia a Roma non è mai davvero scoppiata?

Proseguiamo il nostro giro nelle città italiane. Andiamo a Roma, dove a quasi due mesi dall’inizio della quarantena, la pandemia è stata estremamente contenuta. Se guardiamo ai dati delle morti complessive fra il 2019 e il 2020, a Milano c’è stato un aumento del 96%, a Roma del 6%.
Perché l’epidemia a Roma non è mai davvero scoppiata? Se lo è chiesto sulle pagine della rivista Il Mulino Mattia Diletti, professore di scienza politica presso il Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale dell’università “La Sapienza” di Roma:

 

Rivolte in carcere e scarcerazione dei boss. C’è un legame?

Nel giro di pochi giorni sono cambiati i vertici dell’amministrazione delle carceri italiane, il Dap. L’ultimo atto è stato oggi con la nomina del magistrato antimafia Dino Petralia a capo del dipartimento. Ieri sera le dimissioni dell’ex responsabile del Dap, Francesco Basentini, finito al centro delle polemiche per le scarcerazioni di boss mafiosi e le rivolte nelle carceri di un paio di mesi fa.
Quattro giorni era arrivata la nomina del vice-presidente del Dap, Roberto Tartaglia, anche lui una carriera di magistrato antimafia.
I cambi al vertice del Dap sono arrivati sotto l’input politico del ministro della giustizia Bonafede. E soprattutto dopo due mesi in cui l’amministrazione carceraria è stata al centro di polemiche, prima per la rivolta nelle carceri a marzo e poi per le scarcerazioni dei boss mafiosi di queste ultime settimane.
In entrambi i casi ci sono state denunce sul ruolo della criminalità organizzata. L’ex pm Nino di Matteo, oggi membro del CSM, un mese fa aveva parlato della rivolta nelle carceri come “voluta e promossa da organizzazioni criminali“.
Nando dalla Chiesa, sociologo le cui ricerche da anni sono centrate anche sul rapporto tra stato e mafia, ritiene che ci possa essere una relazione tra le scarcerazioni dei boss e la rivolta nelle carceri. Una parte di queste sue riflessioni si trovano sul canale Youtube di Wikimafia, enciclopedia online sulle mafie.

 

Il caporalato continua anche durante l’emergenza

Caporalato nei campi. Tre imprenditori agricoli foggiani sono stati arrestati con le accuse di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ed in alcuni casi anche di impiego di manodopera clandestina. Sarebbero almeno 50 i migranti coinvolti nel giro di sfruttamento, alcuni di loro senza permesso di soggiorno. Arrestato anche un cittadino gambiano accusato di essere il caporale che procurava la manodopera. Leonardo Palmisano è un sociologo, autore di numerosi libri sul fenomeno del caporalato e dello sfruttamento nei campi…

 

Francia, deconfinamento graduale dall’11 maggio

(di Francesco Giorgini)

Consiglio dei Ministri straordinario questo sabato mattina, per preparare, a forza di decreti, il deconfinamento graduale, monitorato e territoriale, annunciato a partire dall’11 maggio.
Punto primo, emblematico e formale, lo stato d’emergenza sanitaria è prorogato di due mesi, almeno fino al 25 luglio. Detta in altro modo, il deconfinamento sarà un percorso difficile, accidentato e ad alto rischio; forse ancor più che la prima risposta all’epidemia.
La riapertura delle scuole è confermata per materne ed elementari in tutto il Paese, ma solo a condizioni igienico-sanitarie precise e inderogabili verificate istituto per istituto e con classi e orari ridotti. Per le scuole medie si riapre solo nelle province a basso tasso di contagio, mentre licei e università solo a settembre, se tutto va bene.
Maschere obbligatorie sui trasporti pubblici e spostamenti superiori a 100 chilometri solo per motivi urgenti familiari o professionali. Tracciabilità dei contagi e isolamento, ma solo su base volontaria, dei contaminati anche asintomatici.
La misura più coercitiva è quella sugli arrivi da oltre frontiera: chi sbarca o arriva in Francia dall’estero sarà posto in quarantena obbligatoria e solo dopo essere stato testato negativo potrà circolare liberamente.
Se dal’11 maggio si potrà di nuovo circolare senza autocertificazione né limiti di frequenza o di tempo, molti luoghi pubblici restano inaccessibili. Oltre a tutti i luoghi di sport, spettacolo e cultura, le chiese, le spiagge e, nelle province rosse ad alto tasso di contagio anche parchi giardini pubblici e zone forestali.
Insomma in Francia, come altrove, il deconfinamento avrà poco a che fare con il ritorno al pre-coronavirus.

 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Foto dalla pagina Facebook della sindaca di Roma Virginia Raggi

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    L'abbiamo scoperto con l'EP "Somewhere only we go" e oggi a Volume abbiamo avuto modo di conoscere meglio la storia di questo cantautore nigeriano, che si è poi formato musicalmente in Ghana: "Nel corso degli anni le nostre musiche si sono fuse: l'highlife ghanese, il palm-wine, il folk di Kumasi, il suono contemporaneo della chitarra. Ho potuto unire questi due mondi, mescolandoli con le radio occidentali che ascoltavo da ragazzo". Il risultato è un folk pop pieno di anima e di profondità: "Il mio obiettivo non è solo una carriera internazionale, ma costruire qualcosa in Africa. Voglio creare una struttura che funzioni per artisti come me, gente con una chitarra o un tamburo, artisti contemporanei che non hanno modo di raggiungere il loro pubblico". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Tommy WA.

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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