Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Sabato 15 agosto 2020

classe

Il racconto della giornata di sabato 15 agosto 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in salita alla precisazione del CTS sul distanziamento fisico a scuola. Nella tradizionale conferenza stampa di Ferragosto il Viminale rende noti i dati sulla criminalità in Italia. L’Iran non gradisce l’accordo tra Emirati Arabi Uniti e Israele; è ancora scontro tra repubblicani e democratici sul voto per posta in vista delle elezioni statunitensi di novembre;  infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Aumentano anche oggi i contagi da coronavirus in Italia. Sono 629 i casi accertati nelle ultime 24 ore, 55 in più di ieri. La maggior parte dei nuovi positivi, 120, è stata registrata in Veneto. Seguono Lombardia, 94, ed Emilia-Romagna, 71. Quattro i morti nell’ultimo giorno. Solo oggi, però, l’Emilia-Romagna ha comunicato 154 decessi, avvenuti tra marzo e maggio. Il numero totale delle vittime in Italia da inizio pandemia sale così a 35.392.

Rispetto a ieri c’è stato un aumento del numero di tamponi. 53mila i test eseguiti, circa 6.400 in più.

Con quello di oggi, si tratta del quinto incremento di fila di casi in Italia. L’età media delle persone positive si è abbassata. Al momento i focolai sono legati soprattutto ai rientri dall’estero. Quali le caratteristiche dell’attuale fase epidemica?

Sentiamo Vittorio Agnoletto, medico e nostro collaboratore.

L’importanza del distanziamento a scuola

Il distanziamento a scuola rimane di primaria importanza. È quanto ha chiarito, dopo giorni di confusione, il Comitato tecnico scientifico nella sua ultima riunione. L’indicazione arriva dopo che gli esperti del governo avevano detto alle scuole che avrebbero potuto riaprire a settembre anche senza nuovi banchi e senza garantire il distanziamento tra gli alunni. “Basterà usare la mascherina”, era stata l’istruzione del Comitato che aveva creato confusione tra i presidi, impegnati in questi giorni a reperire gli spazi per garantire il metro di sicurezza tra gli studenti. Oggi è arrivato infine il chiarimento. Si tratta di una soluzione temporanea, in attesa che i banchi monoposto, fondamentali per il distanziamento, vengano consegnati a tutte le scuole.

Luca Richeldi, pneumologo e membro del Comitato tecnico scientifico:

 

Il lockdown fa calare il numero di reati commessi in Italia

(di Mattia Guastafierro)

Meno 18 per cento. È il calo dei reati in Italia in un anno. Un dato prevedibile, su cui hanno pesato i tre mesi di lockdown, con la gente chiusa in casa e le attività ferme. Dagli oltre 2 milioni e 300mila crimini commessi tra l’agosto 2018 e il luglio 2019 si è scesi al milione e 900mila del periodo successivo. Sono diminuiti gli omicidi, le rapine, i furti, le truffe. Ma non due tipologie di crimini: i femminicidi, il 70% degli omicidi in ambito familiare, e i reati informatici, più 20%. Anche in questo caso, conseguenze dirette del lockdown.

I dati li ha forniti la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, nella tradizionale conferenza stampa di Ferragosto. Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica del Viminale quest’anno non si è però tenuto a Roma, ma a Milano. “Per dare un segnale di vicinanza dello Stato a uno dei luoghi più colpiti dalla pandemia”, ha spiegato Lamorgese.

Nel mirino del Viminale poi gli affari delle mafie. La crisi economica generata dalla pandemia ha fatto da terreno fertile ai clan, che in questi mesi hanno offerto un welfare alternativo a quello dello Stato. Ammonta a 24 milioni di euro il totale delle somme deliberate dal Fondo di solidarietà per le vittime di estorsione e usura. Il doppio del periodo precedente. 

Infine il tema immigrazione. Gli sbarchi sono aumentati del 150 per cento, in particolare quelli autonomi. Lunedì Lamorgese e Di Maio voleranno in Tunisia per cercare di trovare una soluzione.

L’Iran condanna l’accordo Emirati-Israele

(di Farian Sabahi)

Gli Emirati arabi uniti hanno commesso un grave errore” raggiungendo un accordo con Israele. Lo ha detto il presidente iraniano Rohani in una trasmissione tv. Gli Emirati, ha detto Rohani, sono un paese musulmano che ha un popolo molto religioso e buono, ma i suoi governanti sono andati nella direzione sbagliata. Pensano che se si aggrappano agli Stati Uniti e al regime sionista, la loro sicurezza sarà garantita e la loro economia crescerà. Rohani ha accusato gli Emirati di aver tradito il proprio paese, i musulmani e il mondo arabo solo perché un signore possa essere eletto a Washington. Lanciando un avvertimento agli altri paesi della regione, Rohani ha aggiunto queste parole di monito: “Pensano che se si avvicinano ai nemici dell’Islam e dell’Iran porteranno sicurezza a se stessi, ma è un errore”.

Da parte sua, l’ayatollah Khamenei ha dichiarato che l’accordo con Israele trasformerà gli Emirati in “un obiettivo facile e legittimo della resistenza pro-iraniana”. La leadership della repubblica islamica condanna così l’accordo, storico, tra Israele ed Emirati. Negli Emirati vivono molti iraniani, ma i paesi del Golfo sono tra i fautori delle spinte di autonomia del Khuzestan, la regione iraniana abitata dalla minoranza araba e ricca di petrolio, al confine con l’Iraq. Inoltre, nella guerra per procura in Yemen, Teheran e gli Emirati combattono su fronti opposti: nel 2015 gli Emirati erano entrati a far parte della coalizione sunnita guidata da Riad che combatte contro i ribelli sciiti Huthi sostenuti dall’Iran. 

Elezioni USA: il nodo del voto per posta

(di Davide Mamone)

Il general counsel dello US Postal Service, il servizio postale americano, avverte: i voti per corrispondenza potrebbero non arrivare in tempo per essere conteggiati e il 3 novembre potremmo non avere un vincitore.

“I termini per la richiesta e la trasmissione delle schede elettorali per corrispondenza non sono compatibili con gli standard di consegna del servizio postale”, ha scritto Thomas Marshall, in una lettera riportata da NBC, dopo le anticipazioni del Washington Post, e inviata ai 50 stati. 

Tradotto: se gli americani voteranno per posta qualche giorno prima del 3 novembre, il loro voto potrebbe non arrivare in tempo per essere conteggiato. Ma anticipare ora i termini significa rischiare prendere in contropiede chi vuole partecipare al processo democratico.

Il voto via mail è diventato tema di campagna elettorale. I Democratici lo considerano uno strumento utile per garantire il diritto al voto in sicurezza nell’anno della pandemia. Donald Trump ha ripetuto più volte che votare per posta si presta a brogli. Anche per questo ha annunciato, ribadendolo in un’intervista al NY Post, che bloccherà ulteriori finanziamenti allo Usps, considerandolo un aiuto “politico” ai Democratici. 

E sul tema ha detto la sua anche Barack Obama. “Questo è un tentativo di Trump di indebolire le elezioni” ha scritto l’ex Presidente USA paventando l’ipotesi di un ritardo dei risultati. “Questa amministrazione è più preoccupata di sopprimere il voto che di sopprimere il virus”

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 23/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 23-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 23/11 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 23-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 23/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 23-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 21/11/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 21-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Reggae Radio Station di domenica 23/11/2025

    A ritmo di Reggae Reggae Radio Station accompagna discretamente l’ascoltatore in un viaggio attraverso le svariate sonorità della Reggae Music e sicuramente contribuisce non poco alla diffusione della musica e della cultura reggae nel nostro paese. Ogni domenica dalle 23.45 fino alle 5.30 del lunedì mattina, conduce Vito War.

    Reggae Radio Station - 23-11-2025

  • PlayStop

    Prospettive Musicali di domenica 23/11/2025

    In onda dal 2001, Prospettive Musicali esplora espressioni musicali poco rappresentate. Non è un programma di genere, non è un programma di novità discografiche, non è un programma di classici dell’underground, non è un programma di gruppi emergenti. Ma è un po’ tutte queste cose mischiate insieme dal gusto personale dei conduttori. Ad alternarsi in onda e alla scelta delle musiche sono Gigi Longo, Fabio Barbieri e Lino Brunetti, con un’incursione annuale di Alessandro Achilli che è stato uno storico conduttore del programma.

    Prospettive Musicali - 23-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di domenica 23/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 23-11-2025

  • PlayStop

    La sacca del diavolo di domenica 23/11/2025

    “La sacca del diavolo. Settimanale radiodiffuso di musica, musica acustica, musica etnica, musica tradizionale popolare, di cultura popolare, dai paesi e dai popoli del mondo, prodotto e condotto in studio dal vostro bacicin…” Comincia così, praticamente da quando esiste Radio Popolare, la trasmissione di Giancarlo Nostrini. Ascoltare per credere. Ogni domenica dalle 21.30 alle 22.30.

    La sacca del diavolo - 23-11-2025

  • PlayStop

    Sudedoss di domenica 23/11/2025

    Sudedoss è il programma di infotainment che ogni domenica sera dalle 19.45 alle 21.30 accompagna le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare con leggerezza, ironia e uno sguardo semiserio sull’attualità. Conducono Matteo Villaci e Gaia Grassi, tra chiacchiere, musica, racconti e condivisione. Un momento per fare il punto sul weekend che sta per finire e prepararsi, insieme, alla settimana in arrivo, creando uno spazio di ascolto e partecipazione. Perché la domenica sera… ci dovete mollare.

    Sudedoss - 23-11-2025

  • PlayStop

    Mash-Up di domenica 23/11/2025

    Musica che si piglia perché non si somiglia. Ogni settimana un dj set tematico di musica e parole scelte da Piergiorgio Pardo in collaborazione con le ascoltatrici e gli ascoltatori di Radio Popolare. Mail: mischionepopolare@gmail.com

    Mash-Up - 23-11-2025

  • PlayStop

    DOC – Tratti da una storia vera di domenica 23/11/2025

    I documentari e le docu-serie sono diventati argomento di discussione online e offline: sesso, yoga, guru, crimine, storie di ordinaria follia o di pura umanità. In ogni puntata DOC ne sceglierà uno per indagare e approfondire, anche dopo i titoli di coda, tematiche sempre più attuali, spesso inesplorate ma di grande rilevanza socio-culturale. E, tranquilli, no spoiler! A cura di Roberta Lippi e Francesca Scherini In onda domenica dalle 18.00 alle 18.30

    DOC – Tratti da una storia vera - 23-11-2025

  • PlayStop

    Alice, chiacchiere in città di domenica 23/11/2025

    A cura di Elena Mordiglia. Nella città frenetica, in quello che non sempre sembra un paese delle meraviglie, ci sono persone da raccontare e da ascoltare. Quale lavoro fanno? Come arrivano alla fine del mese? Quale rapporto hanno con la città in cui vivono? Ma parleremo anche di cosa le appassiona ed entuasisma. Registratore alla mano e scarpe buone, queste storie ve le racconteremo.

    Alice, chiacchiere in città - 23-11-2025

  • PlayStop

    Bollicine di domenica 23/11/2025

    Che cos’hanno in comune gli Area e i cartoni giapponesi? Quali sono i vinili più rari al mondo? Giunta alla stagione numero 17, Bollicine ogni settimana racconta la musica attraverso le sue storie e le voci dei suoi protagonisti: in ogni puntata un filo rosso a cui sono legate una decina di canzoni, con un occhio di riguardo per la musica italiana. Come sempre, tutte le playlist si trovano sul celeberrimo Bolliblog.com. A cura di Francesco Tragni e Marco Carini

    Bollicine - 23-11-2025

  • PlayStop

    Ricordi d'archivio di domenica 23/11/2025

    Da tempo pensavo a un nuovo programma, senza rendermi conto che lo avevo già: un archivio dei miei incontri musicali degli ultimi 46 anni, salvati su supporti magnetici e hard disk. Un archivio parlato, "Ricordi d'archivio", da non confondere con quello cartaceo iniziato duecento anni fa dal mio antenato Giovanni. Ogni puntata presenta una conversazione musicale con figure come Canino, Abbado, Battiato e altri. Un archivio vivo che racconta il passato e si arricchisce nel presente. Buon ascolto. (Claudio Ricordi, settembre 2022).

    Ricordi d’archivio - 23-11-2025

  • PlayStop

    Sarajevo: il ricordo dell'assedio del fotografo Mario Boccia

    Trent'anni dopo gli accordi di Dayton, che posero fine al massacro della guerra nella ex Jugoslavia, in Italia si è tornato a ricordare il più drammatico emblema di quella guerra, l'assedio di Sarajevo. È stata un'inchiesta della Procura di Milano a riaprire una finestra sull'orrore. I magistrati indagano su un gruppo di cittadini italiani che, insieme a cittadini svizzeri e probabilmente anche di altre nazionalità che avrebbero passato dei fine settimana a Sarajevo, nelle postazioni serbo-bosniache, per divertirsi a fare i cecchini, dietro il pagamento di ingenti cifre. Un safari umano che aggiunge crudeltà alla crudeltà. Luigi Ambrosio ha intervistato Mario Boccia, fotografo e reporter, che negli anni della guerra era a Sarajevo a documentare l'assedio e che oggi ha prodotto una mostra fotografica che farà il giro dei balcani, iniziando da Belgrado, per poi andare a Zagabria e a Sarajevo. Foto di Mario Boccia

    Clip - 23-11-2025

  • PlayStop

    Giocare col fuoco di domenica 23/11/2025

    Giocare col fuoco: storie, canzoni, poesie di e con Fabrizio Coppola Un contenitore di musica e letteratura senza alcuna preclusione di genere, né musicale né letterario. Ci muoveremo seguendo i percorsi segreti che legano le opere l’una all’altra, come a unire una serie di puntini immaginari su una mappa del tesoro. Memoir e saggi, fiction e non fiction, poesia (moltissima poesia), musica classica, folk, pop e r’n’r, mescolati insieme per provare a rimettere a fuoco la centralità dell’esperienza umana e del racconto che siamo in grado di farne.

    Giocare col fuoco - 23-11-2025

  • PlayStop

    La Pillola va giù di domenica 23/11/2025

    Una trasmissione settimanale a cura di Anaïs Poirot-Gorse e Nicola Mogno. Una trasmissione nata su Shareradio, webradio metropolitana milanese che cerca di ridare un spazio di parola a tutti i ragazzi dei centri di aggregazione giovanili di Milano con cui svolgiamo regolarmente laboratori radiofonici.

    La Pillola va giù - 23-11-2025

  • PlayStop

    Comizi d’amore di domenica 23/11/2025

    Quaranta minuti di musica e dialoghi cinematografici trasposti, isolati, destrutturati per creare nuove forme emotive di ascolto. Ogni domenica dalle 13.20 alle 14.00, a cura di Stefano Ghittoni.

    Comizi d’amore - 23-11-2025

Adesso in diretta