Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Sabato 14 novembre 2020

Lockdown Italia Milano - Zona Rossa - Foto di Claudia Reali

Il racconto della giornata di venerdì 13 novembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia alle prospettive di allentamento per Natale nel nostro Paese e in Francia. E’ caduta nel silenzio l’intenzione di affiancare Gino Strada al nuovo commissario per la sanità in Calabria. L’Etiopia fronteggia una crisi interna che ormai è quasi diventata guerra civile. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Sono 37.255 i nuovi casi di coronavirus individuati nelle ultime 24 ore, secondo i dati diffusi nel pomeriggio dal ministero della Salute. Sono tremila in più rispetto a ieri.
544 è il numero di persone decedute. Ieri 550.

I tamponi effettuati sono stati 227 mila, oltre 27 mila in meno di ieri. Il rapporto tra positivi e test effettuati è del 16,3%, sostanzialmente stabile.
Sono 76 i nuovi pazienti ricoverati in terapia intensiva, sempre secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 60. Il totale delle persone in rianimazione è ora di 3.306 in tutta Italia.

Coronavirus: quando sarà possibile allentare le misure di contenimento?

Stamattina nella conferenza stampa al ministero della Salute per l’analisi della situazione epidemiologica il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, aveva detto – commentando i dati fino a ieri: “C’è una decelerazione” nei ricoveri nelle terapie intensive, una tendenza “che ovviamente andrà confermata”. E il dato di oggi va in una direzione contraria. La velocità di crescita delle terapie intensive, infatti, è tornate ad aumentare: oggi +76 rispetto ai +60 di ieri.
Questa mattina il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro aveva comunque ricordato che serve “rafforzare le misure messe in atto per ridurre i nuovi casi”.

Quanto tutto questo possa essere compatibile con un allentamento delle misure – e permettere una maggiore mobilità per le festività di fine anno – è ancora tutto da vedere.
“Non possiamo pensare che Natale faccia eccezione”, ha detto Locatelli. “Non ci abbiamo ancora riflettuto”, sono state le parole del ministro Boccia.
A Fabrizio Pregliasco, ricercatore di Virologia alla Statale di Milano e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi, abbiamo chiesto quali condizioni devono verificarsi perché il governo allenti i blocchi alla mobilità decisi con l’ultimo Dpcm?


Gino Strada, il bluff di Conte per la Calabria

(di Luigi Ambrosio)

Dopo avere chiamato al telefono Gino Strada, prospettandogli impegni per la sanità della Calabria, il presidente del Consiglio Conte non si è più fatto sentire.
E il fondatore di Emergency con le persone a lui vicine non nasconderebbe perplessità per il comportamento del Governo.
Conte e Speranza erano in difficoltà, in quei giorni. Il commissario calabrese per la sanità, il generale dei Carabinieri Cotticelli, aveva rilasciato una surreale intervista in cui di fatto si autodenunciava per non avere redatto il piano di emergenza anti covid. In un successivo tentativo di rimediare affermava che probabilmente era stato drogato prima dell’intervista. Il suo successore, Zuccarelli, manager di area bersaniana, era stato beccato dalle telecamere a inveire contro l’uso delle mascherine.
Un pasticcio politico oltre che organizzativo. Una figuraccia.
In quel momento, da Palazzo Chigi parte la telefonata a Gino Strada.
Risultato: il giorno dopo i quotidiani facevano i titoli sulla possibilità che Strada diventasse addirittura il nuovo commissario della sanità in Calabria.
Da quel momento, il silenzio. L’ipotesi, amara, è che sia stato il tentativo di metterci una pezza.
Anche perché la telefonata si sarebbe mantenuta su scenari generici e Strada avrebbe detto a Conte che una disponibilità a ragionare ci sarebbe stata sulla base di proposte concrete.
Che fino a oggi non sono arrivate.

Prosegue il lockdown in Francia

(di Luisa Nannipieri)

Quest’anno i Francesi non festeggeranno Natale e capodanno come al solito: in famiglia, forse si’, ma in piccoli gruppi e sicuramente non al ristorante. Lo ha detto il primo ministro Jean Castex facendo il punto sulla crisi sanitaria. Se il governo ha promesso di fare il possibile per evitare di arrivare alle feste in lockdown, prevale la linea dura. Ma tutto dipenderà dai numeri dei prossimi giorni. Finora il confinamento light sembra funzionare: i casi giornalieri diminuiscono, ma il miglioramento è ancora fragile e la situazione è sempre critica negli ospedali. Se non diminuiranno i ricoveri in rianimazione, non è escluso che si decida di stringere ulteriormente, anziché ammorbidire le regole. La possibilità più ottimista prevede che si rimanga confinati fino al 20 dicembre, permettendo nel frattempo a qualche negozio non essenziale, ma non a bar e ristoranti, di riaprire con un protocollo rigido. Per sapere però se ci si potrà spostare per le vacanze, bisognerà aspettare ancora 15 giorni.
E a sentire gli scienziati, che già a fine ottobre dubitavano di poter uscire dal lockdown a Natale, è meglio prepararsi al peggio. Il consiglio scientifico ha previsto il picco la settimana prossima e, anche se ammette che ci potrebbe essere qualche concessione sotto Natale, per l’uscita graduale dal confinamento invita piuttosto ad aspettare gennaio.

Grande tensione in Etiopia

Cresce la tensione in Etiopia: il governo di Addis Abeba afferma che la notte scorsa le forze dello stato settentrionale del Tigray hanno lanciato razzi sulla vicina regione di Amhara, creando “ingenti danni” alle strutture aeroportuali della città di Gondar.
Da ormai 10 giorni le tensioni tra i leader separatisti del Tigray e il governo centrale sono sfociate in aperto conflitto.

Le violenze hanno costretto migliaia di civili ad attraversare il confine con il Sudan, che sta allestendo un campo profughi.
Il primo ministro Abiy Amhed, premio Nobel per la pace nel 2019 per la fine del conflitto con la vicina eritrea, ha detto di temere un’estensione delle violenze ad altre regioni dell’Etiopia, un timore condiviso anche dalla comunità internazionale, per il ruolo cruciale che Addis Abeba svolge a livello regionale e continentale.
Michele Luppi è un giornalista esperto d’Africa, autore del blog Africaeuropa.it:

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    Il drammaturgo Christopher Adams vince il Premio Annoni sfidando gli stereotipi della mascolinità

    Venison è il testo teatrale che si è aggiudicato il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025 nella sezione in lingua inglese. Il suo autore, il drammaturgo angloamericano Christopher Adams, porta sulla scena una storia d'amore queer fra due giovani uomini, le cui vicissitudini professionali finiscono per scatenare dinamiche di competizione e predominio, tipiche di una mascolinità stereotipata. Il testo li consegna a una specie di resa dei conti nel cuore di una foresta, vicino a un capanno da caccia. Lo abbiamo intervistato mentre, a Londra, era appena uscito da un corso di tip tap. L'intervista di Ira Rubini.

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    Stati Uniti, la politica della guerra civile. Perchè l'assassinio di Charlie Kirk è una svolta in questa guerra civile? Le identità politiche della vittima e del suo assassino. Kirk era un "political performer". Tyler Robinson appartiene al mondo dei gamer online. Benvenuti "nel nuovo mondo", ha scritto l'ospite di Pubblica Mattia Diletti, sociologo politico, studioso della politica americana, autore di «Divisi. Politica, società e conflitti nell’America del XXI secolo», pubblicato da Treccani.

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    A cura di Sara Milanese. Puntata dedicata alla guerra in corso in #Sudan e alla situazione umanitaria; con #IrenePanozzo facciamo una fotografia del conflitto sul campo e degli interessi regionali; con #ClaudiaPagani di #Emergency raccontiamo la situazione a #Khartoum.

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    Come voleva Silvio, la separazione delle carriere è (quasi) legge

    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA - presentato da Ira Rubini

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    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 18/09/2025

    Separazione delle carriere in approvazione in seconda lettura oggi in Parlamento, la maggioranza porta a compimento la riforma della giustizia che voleva Berlusconi e l’Anm si prepara al referendum per dire "no" come ci racconta Marcello De Chiara vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati. il 21 settembre è giornata internazionale della pace e Filomena Grasso presidente degli scout Cngei ci presenta il progetto "La pace non si scioglie" che consegnerà 21 nodi ad altrettante ambasciate. Francesco Giorgini ci racconta la giornata di sciopero generale in Francia con manifestazioni e proteste un avviso al governo che non c'è.

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