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Che cosa è successo oggi? – Mercoledì 23 settembre 2020

Salvini Regione Lombardia Lega

Il racconto della giornata di mercoledì 23 settembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia diffusi oggi al nuovo patto per la migrazione della Commissione Europea e le prime reazioni arrivati. I problemi di Matteo Salvini e del Movimento 5 Stelle dopo le elezioni e la scheda riepilogativa dei modi in cui è possibile ottenere la cittadinanza italiana. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Sale il numero di contagi in Italia. 1.640 i nuovi casi, 250 più di ieri ma a fronte di un numero maggiore di tamponi, 103.696, il numero più alto da inizio pandemia. 20 i decessi. In nessuna regione si registrano zero casi. L’incremento maggiore si è avuto in Campania (248), Lombardia (196) e Lazio (195). In aumento i ricoveri, 54 in più rispetto a ieri, e le terapie intensive, più 5 per un totale a livello nazionale di 244. Oggi il senato ha approvato in via definitiva il decreto COVID su cui il governo aveva posto la fiducia. Viene così prorogato lo stato d’emergenza sanitaria fino al 15 ottobre.

In Europa sono stati superati i 5 milioni di contagiati. Oggi nuovo picco di casi in Gran Bretagna, oltre 6mila in una solo giornata. Oggi fonti vicine al governo di Boris Johnson, riportate dalla Bbc, affermano che non ci sarà una finanziaria in autunno in Gran Bretagna a causa delle difficoltà di fare piani a lungo termine a causa dell’impatto sull’economia dell’emergenza coronavirus.

Nuovo patto per la migrazione della Commissione Europea

(di Maria Maggiore)

Non basta togliere la parola Dublino per cambiare il sistema d’asilo, sintetizza il medico di Lampedusa diventato eurodeputato, Pietro Bartolo. Il patto per la migrazione proposto oggi dalla Commissione Europea lascia davvero a bocca aperta. Era stato annunciato come una delle priorità dalla nuova Commissione Von der leyen, che così aveva anche preso molti voti dai Paesi del sud, compresa l’Italia, è stato ripetuto con enfasi la settimana scorsa dalla tedesca nel discorso sullo stato dell’Unione. E invece le 400 pagine e 5 testi legislativi proposti fanno pensare a una grande opera di propaganda per rispondere al terribile incendio del campo di Moria di qualche settimana fa. E niente più. Tutto vecchio. La regola del primo Paese responsabile resta. La Commissione averebbe voluto imporre una distribuzione obbligatoria dei migranti tra i 27, ma vista la ferma opposizione dei Paesi dell’est – ma anche dell’Austria e della Slovenia – ha inventato la solidarietà obbligatoria, principio ancora tutto da chiarire: in pratica il Paese che non vorrà migranti dovrà occuparsi però dei loro rimpatri. Vengono accelerate le procedure d’asilo, e questa in sé è una cosa buona, ma per molti migranti vorrà dire avere un rifiuto ancora prima di poter spiegare la propria situazione personale, se ci sono stati maltrattamenti, nel paese d’origine, se c’è una minaccia. «Il modello fallimentare di Moria viene allargato a tutta Europa», critica il gruppo dei Verdi all’Europarlamento. Picum, un ong specializzata in asilo e immigrazione a Bruxelles, è molto delusa : « Ci saranno più hotspot, l’unica solidarietà europea che viene promossa in questo patto è nei respingimenti, invece che nell’accoglienza ». E, da questa base, parte ora un negoziato tra governi e europarlamento.

Le reazioni al nuovo patto UE sui migranti

Il presidente del consiglio Conte si è detto soddisfatto, “è un importante passo verso una politica migratoria davvero europea“, ha dichiarato. Associazioni e ong sono, invece, critiche. Proactiva Open Arms, Mediterranea, Sea Watch, Sea Eye e altre hanno indirizzato una lettera a Ursula Von Der Leyen, evidenziando in particolare l’assenza di una missione di ricerca e salvataggio europea e la conferma implicita dei trattati con la Libia.
Controllo delle frontiere, rimpatri veloci, procedure semplificate: il nuovo patto si basa sulle stesse premesse di quello vecchio, dice Marco Bertotto, responsabile advocacy di Msf:

 

I problemi di Salvini e 5 Stelle dopo le elezioni

All’indomani delle elezioni amministrative, con i brutti risultati della Lega, vengono alla luce i primi malumori dentro il Centrodestra rispetto alla leadership di Matteo Salvini. Il primo a parlare è stato Giovanni Toti, neo rieletto governatore della Liguria.
Per essere il capo, servono due cose. I numeri e la capacità di gestire la coalizione. I primi ci sono, la seconda per ora no“, ha detto Toti, che avanza qualche perplessità sul progetto complessivo del centrodestra a livello nazionale. “Matteo potrebbe essere l’architetto del centrodestra, ma al momento non mi risulta che abbia alcun progetto”.
L’altro attacco è di Renato Brunetta, di Forza Italia. “Matteo Salvini non è mai stato il leader del Centrodestra” – ha detto l’ex ministro – “L’unica regola che il centrodestra si era dato alle scorse elezioni politiche era che il leader del partito che prendeva più voti, se la coalizione vinceva, diventava automaticamente candidato premier. Su queste basi, nel 2018 è stato indicato Salvini”.
Un attacco chirurgico da parte di Brunetta. Segno che la posizione di Salvini dopo la tornata elettorale è in discussione.
Nei Cinque Stelle, intanto, si affilano i coltelli in attesa dei prossimi appuntamenti. Il primo sarà la riunione dei parlamentari. Si confronteranno le varie anime del movimento. C’è l’ala aziendalista che vuole rimanere ancorata alla Casaleggio, come vorrebbe fare Alessandro Di Battista; c’è la fazione che invece vuole affrancarsi da quel rapporto, dentro la quale ora si trova anche Luigi Di Maio. E ‘l’anima governista, quella che vuole rimanere incollata all’alleanza di governo con il PD. Qualcuno ha addirittura ipotizzato una scissione. Secondo la senatrice Paola Nugnes, espulsa dal Movimento, è difficile fare previsioni su cosa potrà accadere, ma è difficile pensare a una scissione.


 

Come si ottiene la cittadinanza italiana?

Come si ottiene la cittadinanza italiana? Ci sono diversi modi. Il primo e il più semplice è l’acquisizione tramite lo “ius sanguinis” cioè il diritto di sangue. Un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano oppure si tratta di minore adottato da italiani.
La seconda modalità per ottenere la cittadinanza italiana è quella legata al matrimonio. Il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può chiedere la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno 2 anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo 3 anni dalla data del matrimonio, se residente all’estero. [CONTINUA A LEGGERE]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

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    È da poco uscito il secondo EP di Wayloz, artista italo-nigeriano che oggi è passato a trovarci a Volume per suonare alcuni brani. “Mentre nel precedente ep ho voluto catturare l’essenza di ciò che ero io con la chitarra in mano, qui c’è molto più spazio per gli arrangiamenti e per altri strumenti musicali”, spiega Wayloz. Tra folk primitivo, altrock, blues e suoni dell’Africa tribale, il disco è un viaggio tra atmosfere desertiche e rurali, che esplora il rapporto con la natura ma non solo: il titolo “We All Suffer” è più che altro un invito a riconoscere una condizione che è di tutti e a “trovare solidarietà e fratellanza con le altre persone”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive di Wayloz

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    Da Cortina a Milano in 12 giorni errando per antiche vie

    Errando per Antiche Vie è una grande azione performativa in cui artisti e pubblico percorrono a piedi la distanza che separa Cortina e Milano, tra il 5 e il 16 dicembre, a un mese dall’inizio delle Olimpiadi, per raccontare un territorio incredibile, contraddittorio che per la prima volta viene messo in luce dalle Olimpiadi. Un cammino lungo oltre 250 km, spettacoli teatrali e di danza, letture, pasti di comunità, incontri e dibattiti: un racconto della montagna fatto di sostenibilità, di protagonismo dei territori alpini e prealpini, di chi decide di vivere e lavorare in quota e nei territori periferici, al di là della spettacolarizzazione del momento olimpico. Michele Losi di Campsirago Residenza ha raccontato a Cult tutto il percorso. L'intervista di Ira Rubini.

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