Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Mercoledì 1° luglio 2020

Conte Camera

Il racconto della giornata di mercoledì 1° luglio 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia al flop del vertice con le autorità egiziane sul caso di Giulio Regeni. Il decreto Semplificazioni ha bisogno di un nuovo vertice in programma per domattina, mentre negli Stati Uniti un giudice ha sconfessato le politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

Oggi il Ministero della Sanità ha registrato quasi 190 casi di coronavirus, il dato più alto degli ultimi 5 giorni. Il numero totale delle morti comunicate aumenta di 21. In Lombardia le persone attualmente positive scendono sotto le 10mila per la prima volta da metà marzo. Nella Regione più colpita i contagi accertati oggi sono 109 e c’è particolare attenzione per la provincia di Mantova, dove negli ultimi giorni sono state scoperte alcune decine di contagi, legati a due salumifici e a un macello. Anche dall’estero nelle scorse settimane era arrivata notizia di diffusione del coronavirus in strutture di questo tipo.

Serve ancora un vertice per il decreto Semplificazioni

(di Anna Bredice)

Il decreto semplificazioni avrà bisogno ancora di un altro vertice, si terrà domattina, per risolvere alcuni nodi legati soprattutto alle procedure amministrative degli appalti pubblici, per renderli più veloci, quel “modello Genova” tanto citato da Conte per la costruzione del nuovo ponte utilizzando il codice di appalti europeo. “Le misure, ha detto il presidente del Consiglio durante il question time, puntano a velocizzare l’iter delle opere e il rafforzamento dei presidi di legalità, con procedure anche senza bando, compatibilmente alla normativa europea.” Ma ancora ci sono dubbi dentro la maggioranza, soprattutto da parte di Leu, mentre il Pd canta vittoria per l’esclusione dal testo del condono edilizio. Conte oggi ha presentato diverse proposte e da parte di Zingaretti c’è stato un apprezzamento verso il capo del governo: il Pd chiedeva di muoversi, di decidere in fretta, e il decreto sulle semplificazioni rivolto alla ripartenza della pubblica amministrazione e i lavori pubblici, insieme ai pagamenti digitali per contrastare l’evasione, era un passo fondamentale. Conte propone inoltre la diminuzione dell’Iva se si paga con il bancomat e 50 mila nuovi docenti in vista di settembre. Varie misure quindi che dovrebbero andare in un decreto da approvare questo fine settimana. Conte ha voluto mostrarsi tranquillo rispetto ad una risoluzione sul Mes da votare a luglio, “confido nel senso di responsabilità degli eletti”, ha detto, ma le preoccupazioni non mancano soprattutto se si dovesse votare al Senato, dove i numeri cominciano ad essere molto risicati. Per questo punta ad avere in fretta la certezza dei soldi, tanti, del recovery fund per blindare il suo governo in autunno, blindando anche la maggioranza con qualche nuovo acquisto da altri gruppi, come ad esempio il Sudtiroler Volkspartei.

Caso Regeni, l’Egitto non collabora

(di Michele Migone)

Il muro di gomma sull’omicidio di Giulio Regeni rimane lì, non è stato tolto dalle autorità egiziane, con il sostanziale beneplacito del governo italiano. La Procura di Roma ne ha avuto la prova nella videoconferenza con i più alti magistrati de Il Cairo. Appuntamento delicato, organizzato dopo settimane di trattative, prova, secondo Palazzo Chigi della volontà del regime di Al Sisi di riprendere la collaborazione, l’incontro è terminato con la promessa del Procuratore Generale Egiziano di studiare le risposte da dare alla rogatoria avanzata dalla magistratura italiana nell’aprile del 2019, più di un anno fa. Una promessa. Nulla di più. Anzi, durante l’incontro i magistrati egiziani avrebbero chiesto informazioni sulle attività del ricercatore. Una provocazione per i genitori di Giulio, segno evidente del fatto che Il Cairo non ha alcuna intenzione di arrivare alla individuazione dei colpevoli. Una provocazione che fa capire quanto sia succube l’atteggiamento del governo italiano nei rapporti con il regime egiziano.
La magistratura romana, di fatto, è stata lasciata sola nel tentativo scoprire la verità sulla morte di Giulio Regeni. Dopo aver dato il segnale verde alla vendita di due navi militari a Il Cairo, Giuseppe Conte, davanti alla commissione d’inchiesta parlamentare, aveva detto che il governo avrebbe proseguito nelle pressioni su Al Sisi. L’incontro con i magistrati egiziani sarebbe stata la prova che il regime era pronto a collaborare. Come molti sospettavano alla vigilia, questo incontro, è diventato invece la prova che il muro di gomma non è stato abbattuto.

USA, Giudice annulla la stretta di Trump su asilo per i centroamericani

(di Roberto Festa)

È ancora una volta un tribunale a sconfessare le politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump. Timothy Kelly, un giudice distrettuale di Washington DC, tra l’altro nominato al suo posto proprio da Donald Trump, ha bocciato la misura introdotta dall’amministrazione nel 2019, e che obbliga un migrante in arrivo negli Stati Uniti a chiedere asilo politico in un Paese di passaggio prima dell’arrivo sul suolo statunitense. La misura è destinata ai migranti provenienti da Honduras, Guatemala, El Salvador, che verrebbero così costretti a chiedere asilo al Messico. Il giudice di Washington ha bocciato la misura perché questa sarebbe stata presa con troppa fretta, senza che venissero fornite le ragioni per il suo carattere emergenziale. È la seconda volta nel giro di pochi giorni che l’amministrazione Trump incassa una sonora sconfitta in tema di immigrazione. Lo scorso 18 giugno la Corte Suprema aveva bocciato il tentativo di Trump di privare i Dreamers dei loro visti di residenza. E anche in quell’occasione era stato un problema di forma, di mancanza dei requisiti di necessità, a portare alla débacle legale dell’amministrazione. Segno di come la volontà di assumere misure propagandistiche – ma non fondate nella legge – si stia ritorcendo contro le politiche sull’immigrazione di Trump. La decisione del giudice di Washington non avrà comunque, al momento, grandi effetti. La quasi totalità dei migranti che si presentano ora al confine vengono rimandati indietro per timore di diffusione del coronavirus.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 19/12 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 19-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 19/12 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 19-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 19/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 19-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 19/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 19-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 19/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 19-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 19/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 19-12-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 19/12/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 19-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 19/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 19-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 19/12/2025

    1) Dagli assett russi congelati al mercosur. Tra accordi al ribasso e rinvii, l’europa cerca di salvare la faccia e di occultare le divisioni. (Francesco Giorgini) 2) Nel suo discorso di fine anno Putin non fa passi indietro sull’Ucraina, ma per la prima volta sembra riconoscere un rallentamento dell’economia russa. (Giovanni Savino - Univ. Napoli) 3) Londra, da 50 giorni in sciopero della fame nelle carceri britanniche. Ora gli attivisti di Palestine Action rischiano di morire. Il governo laburista, però, non fa niente. (Elena Siniscalco) 4) Bangladesh, migliaia di persone in piazza dopo l’uccisione del leader delle proteste studentesche del 2024 a poche settimane dalle elezioni. (Giuliano Battiston - Lettera22) 5) Francia, la cattedrale di Notre Dame avrà le sue nuove vetrate. Ma la decisione di Macron di sostituire quelle originali continua ad attirare polemiche. (Veronica Gennari) 6) Mondialità. Il 2025 non è stato un bell’anno. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 19-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di venerdì 19/12 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 19-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 19/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 19-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 19/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 19-12-2025

  • PlayStop

    Il caso dell'Askatasuna e la repressione del Governo Meloni

    Domani a Torino ci sarà una nuova mobilitazione contro lo sgombero del centro sociale Askatasuna. Il giurista Livio Pepino, uno dei garanti del processo di regolarizzazione tra il Comune e Askatasuna, intervistato da Mattia Guastafierro, sostiene che lo sgombero fa parte di un progetto più ampio di repressione da parte del Governo Meloni. Di fronte ai conflitti sociali, dice Pepino, si possono intraprendere due opzioni: “Una è quella del dialogo, la ricerca del confronto, anche difficile e delicato, che a volte si spezza, però che va avanti, che cerca di fare dei passi in avanti. L’altra è quello della contrapposizione muscolare del muro contro muro, della repressione cieca”. Ascolta l’intervista.

    Clip - 19-12-2025

  • PlayStop

    Volume di venerdì 19/12/2025

    Ultima puntata prima delle feste con un po' di novità musicali, le parole di Max Casacci dei Subsonica sullo sgombero del centro sociale Askatasuna a Torino, ben due quiz sul cinema e i brani "natalizi non natalizi" scelti da noi e dagli ascoltatori

    Volume - 19-12-2025

Adesso in diretta