Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Giovedì 9 aprile 2020

Giuseppe Conte Protezione Civile governo

Il racconto della giornata di giovedì 9 aprile 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dall’analisi dei dati dell’epidemia di Vittorio Agnoletto alle ultime indiscrezioni sull’avvio in Italia della cosiddetta Fase 2, mentre la stima del Boston Consulting Group indica l’ultima settimana di giugno o la prima di luglio per una riapertura in tutta sicurezza. Continuano ad emergere le responsabilità degli amministratori leghisti nella mancata zona rossa di Alzano Lombardo e in queste ore l’Eurogruppo sembra più vicino ad un accordo sugli aiuti economici a livello UE. Negli Stati Uniti, intanto, si sono dissolti già 16 milioni di posti di lavoro. Infine i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

L’analisi di Vittorio Agnoletto sui dati dell’epidemia diffusi oggi

Scendono per il quinto giorno consecutivo i pazienti ricoverati in terapia intensiva, aumentano i morti con coronavirus.
I nuovi positivi sono oltre 4.200, dato in crescita, a fronte di un aumento dei tamponi.
Le vittime sono state 610, 68 in più di ieri. Circa la metà in Lombardia, dove i morti sono stati 300, 62 in più di ieri.
E in Lombardia c’è stato anche un aumento dei casi accertati, quasi 1.400. Tra le province, quella di Brescia ha superato Bergamo per positivi, mentre c’è stato un significativo aumento a Milano, città e provincia.

Il presidente dell’Istituto superiore di sanità Locatelli ha detto: “Prima di riaprire ci vorrà molta cautela, per evitare una nuova ondata“.

La valutazione di Vittorio Agnoletto:

 

Nessuna fase due inizierà martedì 14 aprile

(di Anna Bredice)

Nessuna fase due inizierà martedì 14 aprile. Il governo si sta orientando ad una semplice proroga del decreto che è in scadenza. Si va verso il prolungamento fino al 2 maggio perché Conte, raccontano i sindacati, è convinto che non ci siano ancora le condizioni per riprendere e riaprire le attività sospese. Sono stati i sindacati confederali alla fine della videoconferenza a riferire dell’esito dell’incontro a cui ha partecipato anche la parte industriale e i rappresentanti di artigianato e commercio.
Non si esclude qualche piccola deroga nella filiera della produzione essenziale, alimentare e farmaceutica, ma questo non sembrerebbe preoccupare molto i sindacati, che temevano soprattutto da subito una riapertura più complessiva, più vasta dopo la pressione esercitata da Confindustria in queste ore.
I sindacati hanno chiesto al governo di vigilare attentamente sulle richieste di deroghe presentate alla Prefettura e l’osservanza dei protocolli sulla sicurezza. Conte ha ascoltato i suggerimenti del comitato tecnico scientifico, dei due ministri Speranza e Boccia, che hanno sempre raccomandato prudenza e gradualità.
Il ministro Boccia oggi era in Lombardia e ha respinto l’offensiva di Confindustria dicendo che prima si deve mettere in sicurezza la salute e la situazione negli ospedali e poi si penserà alla fase due. Nei prossimi giorni si potrebbe creare un gruppo di lavoro fatto da economisti ed esperti industriali da affiancare in pratica a quello tecnico scientifico per coordinare le diverse regole e condizioni per arrivare ad una riapertura che a quanto pare ci sarà solo dal due maggio in poi.

Quando revocare il lockdown in Italia? La stima del Boston Consulting Group

(di Alessandro Principe)

Quando revocare il lockdown in Italia? Ci sono centri di studio in tutto il mondo che stanno analizzando l’andamento della pandemia di coronavirus COVID-19 in base a modelli matematici e statistici. Lo scopo è capire quando è possibile stimare il picco della diffusione e di conseguenza con quali tempi è ipotizzabile allentare le misure restrittive. Uno dei questi centri è il Boston Consulting Group, multinazionale statunitense delle consulenze strategiche che ha tra i suoi clienti big dell’economia, della finanza, della politica. CONTINUA A LEGGERE.

Le responsabilità della Lega nella mancata zona rossa di Alzano Lombardo

(di Michele Migone)

La mancata zona rossa di Alzano Lombardo. Le responsabilità degli amministratori leghisti emergono con sempre maggiore evidenza. Attilio Fontana attacca Giuseppe Conte, ma ogni giorno esce una notizia che rivela come i vertici sanitari e politici della regione Lombardia fossero consapevoli della gravità della situazione in Valseriana, ma che non abbiano fatto nulla. Non c’è stata alcuna sottovalutazione.
Prima sono stati nascosti gli errori fatti dai dirigenti sanitari con i primi casi di COVID-19 di Alzano Lombardo e poi, quando il virus si è diffuso, sono stati privilegiati gli interessi economici locali.
Pio Albergo Trivulzio. Ci sono molte testimonianze che rivelano come lì si sia cercato di nascondere i morti da COVID-19. Con effetti ancora più devastanti sui degenti e sul personale sanitario. Sta indagando la magistratura. Dovrà capire chi ha deciso di farlo e a che livello dell’amministrazione lombarda si era a conoscenza di questa situazione. Terzo e ultimo capitolo.
I degenti con coronavirus dimessi dagli ospedali e inviati nelle RSA. Quanti siano stati e in che istituti siano stati portati ancora non si sa. L’assessore Gallera non ha ancora risposto alle interpellanze dell’opposizione. La Lombardia ha superato la tragica quota di 10.000 morti per il virus in sei settimane. 10.000 morti. I vertici del governo lombardo dovrebbero ora essere trasparenti sugli errori e le scelte fatte. L’impressione è che invece vogliano occultarli in nome di un’emergenza sanitaria che con quegli errori e con quelle scelte, in realtà, hanno contribuito a rendere più grave e dolorosa.

L’Eurogruppo sempre più vicino ad un accordo

(di Maria Maggiore)

Siamo vicini a un accordo, dice fiducioso il capo dell’Eurogruppo Mário Centeno prima di chiudersi in conclave con gli altri Ministri delle Finanze della zona euro. Ma per limare le virgole si va avanti a gruppetti, sempre in video conferenza da stamattina.
L’accordo potrebbe arrivare, ma sembra ormai scontato che sarà solo sulla parte MES come mettere a disposizione subito 240 miliardi di euro per coprire l’emergenza togliendo tutte le condizionalità dei prestiti europei.
Così l’Italia potrebbe accettare anche se non è la soluzione finale, perchè per coprire i bisogni dei Paesi colpiti dalla crisi del coronavirus, praticamente tutti, ci vogliono almeno 1000 miliardi e il MES comunque non li ha. Il Governo Conte si è arroccato nelle sue posizioni così come quello olandese dall’altra parte, per giunta forte di due risoluzioni contro i coronabonds votati dal parlamento olandese. Però la cancelliera Angela Merkel vuole trovare un compromesso, ha parlato oggi con il nostro premier Conte. Si cerca di trovare un compromesso su un emissione comune di denaro, sotto forma di un fondo o dentro al bilancio europeo, che salvi la faccia a tutti i ministri con i loro rispettivi elettorati.

16 milioni di posti di lavoro dissolti negli Stati Uniti

(di Roberto Festa)

Altri 6.600.000 americani, la settimana scorsa, hanno fatto richiesta di disoccupazione. Si vanno ad aggiungere ai quasi dieci milioni delle due settimane precedenti. Quindi, in 21 giorni, oltre 16 milioni di posti di lavoro si sono dissolti negli Stati Uniti, cancellati dall’emergenza coronavirus. Si tratta di una percentuale che lascia attoniti molti degli stessi economisti, che non si aspettavano questi numeri.
I settori più colpiti sono, prevedibilmente, la ristorazione, il turismo e il tempo libero, ma anche l’edilizia, la manifattura, persino la sanità, visto che la concentrazione sul coronavirus depriva gli altri campi di cura.
Gli Stati più colpiti sono quelli dove il virus sta facendo più danni: lo Stato di New York, la California, il Michigan, la Florida, la Louisiana. Se si va avanti di questo passo, prevedono gli esperti, il tasso di disoccupazione potrebbe raggiungere un devastante 15 per cento, di molto superiore a quello – vicino al 10 per cento – del 2008-2009, gli anni più duri della recessione. In un tentativo di sostenere l’economia, la Federal Reserve ha annunciato un intervento da 2300 miliardi di dollari in prestiti per la piccola e media impresa. Le previsioni non sono comunque buone. Per la prossima settimana, i nuovi numeri dei disoccupati dovrebbero essere ancora molto alti.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 17/12 12:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 17/12 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 17/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 17/12/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Alessandro Grazian: il ritorno del cantautore e il nuovo album "senza titolo"

    È da poco uscito, a dieci anni dal precedente, il nuovo album di Grazian, apprezzato musicista e cantautore padovano. “Nella mia testa è un album senza titolo” racconta il musicista ai microfoni di Volume, “ma nel mondo di oggi dove tutto deve essere linkato e taggato ho dovuto scrivere qualcosa per cui alla fine si intitola Grazian”. L’album, che mette insieme le idee raccolte in questi dieci anni, esplora storie di amore imperfette, solitudine e diversità attraverso il leitmotiv di un ragazzo e una ragazza che si incontrano e si separano con la città di Milano sullo sfondo. Il cantautore ci ha raccontato anche come le esperienze nella musica per il cinema abbiano influenzato la scrittura dei testi e degli arrangiamenti del nuovo disco: "Negli ultimi anni mi sono appassionato molto alla sceneggiatura e al linguaggio del cinema e sicuramente quella visione si è trasferita anche nelle canzoni". L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive.

    Clip - 17-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 17/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 17-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 17/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 17-12-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 17/12/2025

    Il ricordo di Andrea Paroda del leggendario musicista country Joe Ely appena scomparso, Alice Cucchetti in studio per un best of delle serie tv più belle del 2025, il mini live di Grazian che suona e racconta il nuovo album, il brano di Natale del giorno e il quiz sul cinema dedicato a Rob Reiner.

    Volume - 17-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 17/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 17-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 17/12/2025

    Considera l'armadillo di mercoledì 17 dicembre 2025 con Marco Granata, biologo, dottorando di @Università di Torino e di @ermlin project abbiamo approfondito la conoscenza dell' ermellino, mascotte delle olimpiadi invernali. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 17-12-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 17/12/2025

    Oggia Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare; Lorenzo Conti parla di "Corpi in gioco" rassegna organizzata da MilanOltre prima delle Olimpiadi invernali; Ambra REdaelli, Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano sul Premio "Ezio Bosso" appena vinto; Fabio FRancione sul suo libro "Emilio Salgari - Io, Sandokan" (Garzanti); Francesco Tragni intervista Matteo Liuzzi e Tommaso Bertelli su "Milanesi brava gente special"...

    Cult - 17-12-2025

  • PlayStop

    Violenza stradale, numeri un po' in calo. Il rimedio: l’educazione e diminuire la velocità

    L’Istat ha pubblicato i report sugli scontri stradali, su base regionale (relativi al 2024) e anche alcuni dati sui primi sei mesi di quest’anno. Ci sono meno feriti e meno vittime sulle strade, anche se i numeri restano ancora drammaticamente elevati. Secondo l’Istituto di Statistica nel primo semestre del 2025 i morti sono stati 1310 (si parla di morti per scontri stradali se il decesso avviene entro 30 giorni dall’evento, quindi sono escluse le persone che muoiono, nonostante la causa siano le conseguenze dello scontro, oltre quel limite temporale) contro i 1406 dello stesso periodo dell’anno precedente. I feriti sono stati 111090, anche in questo caso in calo rispetto al 2024, quando erano stati 112428. Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento, che è il 2019. In Italia al momento registriamo una diminuzione del 4,5% (in Lombardia del 12,6). Bisogna ancora fare molto per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Uno degli aspetti fondamentali, oltre la diminuzione della velocità, è l’incremento dell’educazione stradale. Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, morto nel 2010 a causa di un omicidio stradale a Firenze ha fondato l’associazione Lorenzo Guarnieri, che da anni si impegna a portare avanti un discorso di educazione. Alessandro Braga lo ha intervistato nella trasmissione Tutto Scorre.

    Clip - 17-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 17/12/2025

    Nubi sull'università italiana: si moltiplicano le adesioni alle università private telematiche, mentre alle statali il governo Meloni taglia i fondi. Ospite l'economista Gianfranco Viesti. E poi, il caso Raiplay Sound, la censura nei confronti di un podcast – prima autorizzato e poi annullato - sulla storia di Margherita Cagol, una delle fondatrici delle Brigate rosse. A Pubblica Nicola Attadio, uno degli autori insieme al giornalista Paolo Morando e al musicista Matteo Portelli.

    Pubblica - 17-12-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 17/12/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 17-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di mercoledì 17/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 17-12-2025

Adesso in diretta