Approfondimenti

Che cosa è successo oggi? – Domenica 1 novembre 2020

Toti - Governo Regioni

Il racconto della giornata di domenica 1 novembre 2020 attraverso le notizie principali del giornale radio delle 19.30, dai dati dell’epidemia in Italia a quelli in Europa. Il governo si appresta a varare misure più drastiche per contenere i contagi. Fa discutere un inqualificabile tweet del presidente della regione Liguria che pare quasi strizzare l’occhio all’eugenetica. Anche in Francia non mancano le polemiche attorno alle chiusure delle attività. Infine, i grafici del contagio nelle elaborazioni di Luca Gattuso.

I dati dell’epidemia diffusi oggi

(di Sara Milanese)

In base ai dati diffusi dal Ministero della Salute, sono 29907 i casi di coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia, quasi 2mila in meno di ieri, ma con un numero di tamponi più basso di 30mila unità: poco più di 183mila.
Il rapporto tra positivi e tamponi raggiunge quindi un nuovo record per il secondo giorno consecutivo: a livello nazionale è al 16,3%; ieri era al 14,7.
Le morti comunicate sono 208, in deciso calo rispetto alle 297 di ieri.
I pazienti in terapia intensiva sono 96 in più; in tutta Italia le persone in rianimazione diventano quindi 1939.
E’ ancora in Lombardia che si registra il numero più alto di contagi: 8607, a fronte di quasi 40mila tamponi; l’incidenza dei positivi sale al 21,7%, ben sopra la media nazionale.
Da sola, la città metropolitana di Milano registra quasi 3.700 nuovi casi, di cui 1.554 a Milano città; seguono le province di Varese e Monza e Brianza, con rispettivamente 1238 e 1195 contagi.

Nuovo DPCM in arrivo nei prossimi giorni

(di Anna Bredice)

Un nuovo Dpcm che abbia due orizzonti, uno nazionale e un altro regionale, con differenziazioni a livello locale in base all’indice rt. Questa è l’intenzione del governo che si sta confrontando con i diversi interlocutori, in questo momento i capi delegazione del governo, una riunione allargata da poco anche ai capigruppo in Parlamento, infatti domani alle 12 Conte sarà alla Camera per spiegare i motivi per cui ci si ritroverà nel giro di 48 ore con un nuovo provvedimento, nel tentativo anche di coinvolgere maggiormente i gruppi di opposizione da adesso in poi.

Conte vorrebbe però arrivare alle 12 in Parlamento avendo risolto un nodo non da poco, quelle delle regioni. Se l’intenzione di Conte è di diversificare le restrizioni a livello locale, le regioni, soprattutto quelle di centrodestra, stanno dicendo di no, vorrebbero provvedimenti nazionali, omogenei in tutto il Paese, in particolare il presidente della Lombardia Fontana.

L’incontro con le regioni è avvenuto questa mattina e siccome non è stato risolutivo, si rivedranno domattina alle 9, poco prima di andare a Montecitorio. Il ministro Speranza spinge perché il Dpcm venga fatto nel più breve tempo possibile, ritiene che si potrà alzare l’asticella delle regole nazionali, ma il più deve essere fatto dalle regioni; Conte vuole agire a seconda della gravità dell’indice di contagio, tenendo come obiettivi misure come lo stop agli spostamenti tra regioni, concessi solo per salute e lavoro, limitazioni di spostamento per gli anziani, chiusure di molte attività alle 18, chiusura dei centri commerciali in fine settimana e laddove i contagi e la situazione degli ospedali diventi pesante intervenire con restrizioni maggiori, ad esempio chiudendo le scuole. La chiusura della didattica in presenza non sarebbe quindi in tutta Italia ma a livello territoriale.

Risolutivo quindi sarà l’incontro di domani, per capire come e quando arriverà il nuovo provvedimento di chiusura.

Il tweet inaccettabile di Toti sulla quarantena preventiva per gli over 70

Tra Governo, Regioni e Comuni non c’è intesa sui nuovi provvedimenti restrittivi. Tra le ipotesi un limite agli spostamenti di chi ha più di 70 anni e il coprifuoco alle 18. Il presidente dell’Anci, l’associazione dei comuni, Antonio Decaro, a nome dei sindaci ha chiesto la chiusura dei centri commerciali nei weekend (provvedimento già in vigore in Lombardia) e la chiusura degli sportelli scommesse nelle tabaccherie e nei bar.



Fa discutere la proposta di limitare gli spostamenti di chi ha più di 70 anni, proposta anticipata con un inqualificabile tweet dal presidente della Liguria Toti che ha definito gli anziani “non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”. Abbiamo chiesto alla sociologa Chiara Saraceno cosa pensa della proposta di lockdown per gli over 70:

 

L’andamento dei contagi in Europa

Al via in Slovacchia il test di massa per il Covid-19 al quale saranno sottoposte tutte le persone al di sopra dei 10 anni.
Il premier Igor Matovic ha dichiarato che è l’unica alternativa al lockdown. Nell’operazione, che sarà realizzata in due weekend, saranno testate 4 milioni di persone. Ad oggi si contano circa 55 mila positivi con 212 morti, numeri nettamente inferiori rispetto ad altri Paesi europei, ma il primo ministro sostiene che se non si interviene adesso, si rischia un sovraccarico negli ospedali a novembre.

Intanto l’Inghilterra si appresta a rivivere un lockdown bis, da giovedì 5 novembre al 2 dicembre. La restrizione, a differenza della primavera, non comprende tuttavia la chiusura di scuole e università.

In Francia è in corso un braccio di ferro tra governo e alcuni sindaci che vogliono riaprire quelle che vengono classificate come attività non essenziali in particolare le librerie.

Il dibattito attorno al lockdown in Francia

(di Luisa Nannipieri)

La cultura è essenziale, sacrificarla è un errore. È con queste parole che la sindaca di Parigi si inserisce nella polemica sulla chiusura delle librerie e dei piccoli commerci durante il lockdown. Anne Hidalgo ha continuato annunciando un’iniziativa comune con altre città per autorizzare la riapertura delle librerie indipendenti, nonostante il confinamento.
Da quando il governo ha pubblicato la lista dei negozi di prima necessità, la polemica sul ruolo delle librerie e dei commerci di vicinato non fa che aumentare. Il ministro dell’economia ha cercato di calmare le acque venerdì, annunciando la chiusura di tutti i reparti culturali degli ipermercati o dei negozi multiservizio come la Fnac. Ma non è bastato a tranquillizzare il settore, che denuncia anche la concorrenza sleale delle piattaforme di vendita online. Dopo la tribuna su Le Monde di un collettivo di librai, editori e scrittori che chiedono a Macron di “scegliere la cultura”, ieri oltre 50 sindaci, tra cui quasi tutti quelli delle grandi città francesi, hanno scritto al primo ministro perché trovi una soluzione. Nel frattempo in diverse piccole e medie cittadine, come Perpignan o Colmar, hanno pubblicato delle ordinanze per autorizzare l’apertura dei negozi non alimentari. La situazione è così seria e la fronda così estesa che stasera alle 20 il primo ministro andrà in tv per annunciare delle nuove misure per ristabilire l’equilibrio tra piccoli negozi e grandi magazzini.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 10/12 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 10-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 10/12 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 10-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 10/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 10-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 10/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 10/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 10-12-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 10/12/2025

    Il commento alla classifica di NME dei migliori album del 2025, l'intervista al musicista nigeriano Tommy Wà a cura di Niccolò Vecchia e la storia di Jesse Welles, da fenomeno social a uno dei cantautori americani più apprezzati del momento.

    Volume - 10-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 10/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 10-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 10/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 10-12-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 10/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 10-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 10/12/2025

    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

    Pubblica - 10-12-2025

  • PlayStop

    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 10/12/2025

    Nella tempesta dei dazi, i record di Pechino nelle esportazioni, con Gabriele Battaglia. Al confine tra Cambogia e Tailandia si riaccende un conflitto decennale, tra scam city e nuovi nazionalismi, con Paola Morselli, ricercatrice Ispi. A cura di Diana Santini.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 10/12/2025

    Federico Sinicato presidente associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana ci racconta cosa sarà questo 12 dicembre e il percorso di avvicinamento nelle scuole, nei racconti e nelle testimonianze. Valter Boscarello Fondatore di Memoria Antifascista, ci presenta il corteo delle 18h30 (da Piazza 24 maggio fino a piazza fontana) dedicato ai movimenti e alla repressione delle lotte. Nel pomeriggio verrà inaugurato il memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente dedicata a tutte le vittime delle stragi, voluta dal basso e accolta dal Comune di Milano. Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista di The Weapon Watch l'osservatorio sul traffico d'armi nei portio italiani, ci racconta la sua inchiesta sulla "flotta del genocidio": le rotte delle armi dai porti italiani pubblicata per Altra economia dove dimostra come l'industria italiana e i porti italiani abbiano rifornito Israele per tutta la durata dell'attacco a Gaza in barba alla legge 185 che lo vieta e alle dichiarazioni del governo. Tiziana Ricci ci presenta la mostra alla Fabbrica del vapore sui 50 anni della radio, gratuita, libera e bellissima.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 10-12-2025

Adesso in diretta