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Caso Paragon, Nordio si tira fuori: nessuna intercettazione dalla polizia penitenziaria

Caso Paragon Nordio ANSA

A sorpresa, il ministro Nordio ha risposto oggi alle interrogazioni parlamentari alle quali il governo si era rifiutato di rispondere ieri, apponendo con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano, il segreto di stato. Con chiarezza, il Guardasigilli ha detto che la polizia penitenziaria non ha intercettato alcuno nel 2024. Era la forza di polizia su cui si erano concentrato le attenzioni delle opposizioni. Nordio si è così tolto un peso dalle spalle, ma contemporaneamente l’ha rigettato su Mantovano. Chi ha spiato gli attivisti per i diritti dei migranti? Ma, soprattutto chi ha deciso di mettere sotto controllo un giornalista, il direttore di Fanpage, Francesco Cancellato?

Quello che sappiamo è che Paragon Solutions – che non vende i propri prodotti a privati – ha acceso due contratti con agenzie governative italiane; sappiamo che i capi dell’intelligence interna ed estera davanti al Copasir hanno confermato di avere a disposizione lo spyware ma hanno negato di averlo utilizzato contro attivisti e giornalisti. Sappiamo che il Ministro Ciriani è andato in Parlamento a dare la stessa versione.

Sappiamo che, in tre settimane, nessuna Procura ha detto di aver aperto un’inchiesta sugli spiati. Sappiamo infine, che, attraverso la stampa, polizia, carabinieri e guardia di finanza hanno negato di avere a disposizione lo spyware. Sappiamo tutto questo e sappiamo ora anche la risposta che oggi Nordio ha dato: non è stata la polizia penitenziaria a spiare. Il Guardasigilli, il più scottato dal Caso Almasri, ha così voluto evitare di rimanere ancora una volta il più vicino alle fiamme.

Dopo le sue parole, i riflettori adesso tornano su Palazzo Chigi. Anche solo per una ragione: allo stato attuale, sappiamo che solo i servizi di intelligence hanno detto di avere a disposizione lo spyware. Il governo deve ancora spiegare cosa sia successo. Nonostante le ripetute richieste, non l’ha ancora fatto. Perché?

  • Autore articolo
    Michele Migone
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    Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina visto con gli occhi di chi si troverà in città il cantiere così fortemente voluto dal ministro Matteo Salvini. Con Giuseppina Caminiti, sindaca di Villa San Giovanni (Rc). Il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata sulla realizzazione di quest'opera che vedrà miliardi di euro di investimenti pubblici. Con Alberto Vannucci, studioso di fenomeni corruttivi all'università di Pisa. Il nuovo incontro al Cremlino tra l'inviato Usa Steve Witkoff e Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina. Resta difficile pensare di arrivare presto all'accordo per un cessate il fuoco. Con Giovanni Savino, storico ed esperto di Russia. In studio insieme a Martina Stefanoni e a Chawki Senouci abbiamo visto gli ultimi aggiornamenti sulla Striscia di Gaza. Con Marco Schiaffino, autore della nostra trasmissione Doppio Click, abbiamo approfondito l'inchiesta del Guardian che ha rivelato come la sezione dei servizi segreti dell'esercito israeliano intercetti e si avvalga dei server di Microsoft per archiviare milioni e milioni di telefonate di palestinesi. L'intervista di Mattia Guastafierro a Lam Magok, vittima e testimone diretto delle torture di Almasri nelle carceri libiche. L'intervento di Gianfranco Schiavone, presidente del Consorzio italiano di solidarietà, sulle centinaia di richiedenti asilo abbandonati in strada in questi giorni a Trieste. In chiusura, l'approvazione alla Camera del decreto Sport ha prorogato fino al 2033 l'esistenza della Società infrastrutture Milano-Cortina, a sei mesi dall'inaugurazione dei Giochi olimpici invernali del 2026. Con Natalie Sclippa, giornalista della Via libera, la rivista dell'associazione Libera.

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    Kennedy, il ministro no vax, taglia la ricerca sui vaccini da premio Nobel

    Il dipartimento della Salute americano di Robert Kennedy Jr. ha bloccato dei progetti di investimenti per lo sviluppo dei vaccini a mRNA per un totale di circa 500 milIoni di dollari e messo fine a 22 contratti federali di ricerca. Secondo Kennedy Junior, che è noto per le sue posizioni anti-vaccini, quei finanziamenti saranno spostati verso tecnologie “più sicure”. Per molti esperti la decisione di Kennedy è puramente ideologica e avrà un impatto a lungo termine sulla salute degli americani. Ascolta il commento di Nicoletta Dentico, esperta di politiche sanitarie globali e di diritto alla salute.

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    Le donne nella musica hanno costantemente sfidato difficoltà e infranto barriere, hanno lottato attraverso esperienze potenti e stimolanti e conquiste significative, spesso in un modo fatto e gestito dagli uomini. Le loro vite, le storie complesse, le loro canzoni e le esibizioni hanno contribuito in modo determinante alla storia della musica e all’emancipazione femminile. C'è ancora molta strada da fare per le donne nell'industria musicale, ma è un motivo in più per celebrare le pioniere, le portatrici di cambiamento e le donne che con la loro determinazione, libertà, nonostante le difficoltà e le tragedie e tormenti personali hanno sfidato le aspettative, il sessismo la misoginia e le avversità nel corso della loro carriera musicale. La protagonista di questa puntata è Debbie Harry. Scritto e condotto da Elisa Graci.

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