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“Il mondo, le reti di baci e i sassi”

Carlo Rovelli è un fisico, uno scienziato, un filosofo della scienza.

Fa parte dell’Istituto Universitario di Francia e dell’Accademia Internazionale di Filosofia delle Scienze. E’ responsabile del Gruppo sulla gravità quantistica del Centro di fisica teorica dell’Università di Aix-Marsiglia.

Rovelli è riuscito in questi anni in un’impresa straordinaria: riuscire a catturare l’attenzione, la curiosità, di centinaia di migliaia di persone – sparse in tutto il mondo – sulla scienza e sul pensiero scientifico. Il suo libro “Sette brevi lezioni di fisica”, pubblicato nel 2014, è arrivato nelle mani di oltre un milione di persone, tradotto in più di quaranta lingue.

In questi giorni è uscito un nuovo libro di Carlo Rovelli, “L’ordine del tempo” (Adelphi).

Il tempo è il soggetto più indagato e studiato da Rovelli nel corso della sua vita di scienziato. Ed è forse il soggetto più misterioso, come Rovelli scrive nelle prime pagine del suo libro.

«Il tempo è un mistero – racconta Rovelli a Memos – perché più lo studiamo più ci accorgiamo che è diverso dall’idea usuale che ne abbiamo. Di più, il tempo appare misterioso perché si lega in modo molto stretto a tante altre cose che non capiamo. Cose diverse tra loro: la nascita dell’universo, la struttura dei buchi neri, il funzionamento del nostro cervello, la nostra coscienza individuale. Quasi tutti i problemi aperti oggi nella scienza hanno a che fare con la natura del tempo».

Il tempo è l’esperienza fondamentale della nostra vita di esseri umani. “Siamo esseri fatti di tempo”, scrive Rovelli. Eppure, più si studia il tempo – sia nelle cose grandi dell’universo che in quelle piccolissime delle particelle – più non lo si trova tra le variabili che spiegano il mondo.

Carlo Rovelli a Memos ripercorre i passaggi principali del suo libro: dalle acquisizioni scientifiche che hanno portato allo sfaldamento della nozione di tempo, alla descrizione del mondo senza tempo, fino alla parte conclusiva e “più originale” – dice Rovelli – in cui l’autore si interroga su “come da questo mondo senza tempo possa emergere la nostra sensazione del tempo”.

Infine, il capitolo conclusivo “La sorella del sonno”, la morte. In un libro sul tempo, Rovelli parla in prima persona del “tempo finito”. «Penso – racconta a Memos – che la serenità consista nell’accettare a fondo la nostra finitezza, limitatezza, la nostra comprensione solo parziale delle cose. La nostra prospettiva che siamo sul mondo è parziale, finita, è un evento che dura meno di un secolo. Allo stesso tempo è quella che ci apre il nostro essere, è quindi anche un regalo. Credo che accettare la finitezza fino in fondo sia anche la chiave per vivere questa vita con serenità, senza avere paura del buio. Anzi, il buio – conclude Carlo Rovelli – è quel vuoto dentro cui si apre la radura illuminata dal nostro cervello che pensa il passato, il presente, il futuro e quindi ci fa esistere».

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    Raffaele Liguori
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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    In Sudan la violenza di genere e lo stupro usato come arma di guerra sono all’ordine del giorno. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave del mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di un conflitto che si consuma anche sui loro corpi. La ong italiana Cesvi lavora sul campo per offrire supporto psicologico alle donne e alle loro famiglie. Martina Stefanoni ne ha parlato con Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Musica come atto terapeutico: il nuovo album di Marco Giudici

    È appena uscito “Trovarsi soli all’improvviso”, il nuovo album del musicista e produttore milanese Marco Giudici, oggi ospite di Volume. “Volevo fare dalla musica ambient, come atto terapeutico per me stesso… ma poi si è trasformata in qualcos’altro”, racconta il cantautore sulla genesi dei brani. Il disco, che per il titolo trae ispirazione da una poesia scritta dal nonno dell'artista, è un racconto intimo e delicato che parla di solitudine, fragilità e distacco, ma anche del coraggio di andare avanti e di cambiare, lasciando indietro alcune parti di sé. L'intervista e il MiniLive di Marco Giudici.

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    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

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