Appunti sulla mondialità

Le radici di Bob Marley

La musica di Bob Marley, scomparso 40 anni fa, ha dato notorietà a una storia che rasenta l’incredibile e che si è svolta tra gli Stati Uniti, la Giamaica e l’Etiopia. Il personaggio da cui bisogna partire per comprendere le parole di Marley è Marcus Mosiah Garvey, sindacalista nato in Giamaica nel 1887 ma vissuto a lungo negli Stati Uniti, dove si trasferì durante la Prima guerra mondiale. Pochi anni prima aveva cominciato a occuparsi delle condizioni di lavoro e di vita degli afroamericani in Giamaica, fondando la Universal Negro Improvement Association, e continuò a farlo nella sua seconda patria. Garvey aveva in mente un grande e originale disegno, quello di riportare in Africa i discendenti degli schiavi, convinto che non avrebbero mai potuto riconquistare la libertà in quella terra di esilio forzato.

Garvey predicava anche una profezia contenuta nella Bibbia amarica che prefigurava l’incoronazione di un imperatore nero in Africa, destinato a estirpare il male e scacciare i dominatori.  Quell’imperatore, nella visione di Garvey, si insediò sul trono dell’Etiopia nel 1930: era Ras Tafari Maconnèn, meglio noto con il nome di Hailé Selassié I, secondo la tradizione discendente da re Salomone e dalla regina di Saba. L’incarnazione della profezia divenne il punto di riferimento di una nuova religione nazionalista, il rastafarianesimo. Garvey riuscì a formare un governo africano in esilio a Harlem e a fondare una compagnia di navigazione, la Black Star Line, per rimpatriare afroamericani in Africa. Qualche decennio dopo, alcuni rasta che vivevano in comunità in Giamaica si trasferirono davvero in Etiopia per vivere nella terra del Leone di Giuda. Hailé Selassié non poteva credere di poter contare su persone che lo consideravano una divinità, arrivate da un’isola distante migliaia di chilometri.

Questa storia si intreccia con quella di un genere musicale, il reggae, evoluzione dello ska che divenne il veicolo per la diffusione planetaria del rastafarianesimo: soprattutto grazie proprio a Bob Marley, nato in uno slum giamaicano nel 1945, esponente di spicco di un movimento musicale che con lui divenne universale. In Marley non ci sono solo i temi religiosi legati al rastafarianesimo, a partire dalla preghiera a Jah (Geova) e dall’appello ad abbandonare Babilonia-Giamaica per andare in Africa. In Marley c’è tutto Garvey. C’è una religiosità che va aiutata fumando quotidianamente ganja, la marijuana giamaicana.  E ci sono anche la protesta sociale e la voglia di riscossa. Marley è un musicista che ha reso universale la Giamaica per le sue capacità artistiche straordinarie e che ha raccontato una storia che ha radici profonde nel passato del suo Paese, dove le comunità di maroons, schiavi fuggiti dalle piantagioni, costruirono villaggi indipendenti nel cuore delle Blue Mountains, ma anche la storia di Marcus Garvey, oggi dichiarato eroe nazionale, il sindacalista che voleva risolvere la discriminazione alle radici rimpatriando i neri in Africa. E infine l’incredibile collegamento con il Negus etiopico, simbolo di riscossa per i discendenti degli schiavi nei Caraibi.

È una storia che non sembra vera, eppure è soltanto una delle tante storie incredibili che si incontrano nella storia americana. Tutto alla fine si concentra in un solo nome, Robert Nesta Marley detto Bob, morto di cancro a Miami l’11 maggio 1981 e rimasto nella galleria dei musicisti immortali. In soli 36 anni di vita aveva rivoluzionato la scena musicale mondiale, fatto conoscere una religione, diffuso le idee di Garvey e denunciato la povertà e la violenza degli slum giamaicani. Un fuoriclasse che non è mai scomparso da questo mondo, perché la sua musica è frutto della storia, denuncia della schiavitù e speranza di cambiamento: in altre parole, musica classica del ’900.

  • Alfredo Somoza

    Antropologo, scrittore e giornalista, collabora con la Redazione Esteri di Radio Popolare dal 1983. Collabora anche con Radio Vaticana, Radio Capodistria, Huffington Post e East West Rivista di Geopolitica. Insegna turismo sostenibile all’ISPI ed è Presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale e di Colomba, associazione delle ong della Lombardia. Il suo ultimo libro è “Un continente da Favola” (Rosenberg & Sellier)

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 02/07 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 02/07 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Canzoni di mercoledì 02/07/2025

    Canzoni vuole essere un programma sulla musica italiana cantautorale e non, aperta soprattutto a quelle realtà, già molto note a un pubblico attento e in qualche modo di culto, che però faticano ad avere uno spettro di ascolto più ampio. Sono in genere gruppi, ma anche singoli artisti che sanno giocare molto bene sulla parola e costruiscono testi intelligenti e molto piacevoli da ascoltare. Il programma prevede molte ospitate in cui si ascolteranno i loro repertori, ma anche quelle musiche che li hanno influenzati creando così un ampio cerchio di ascolto. Dal 2 luglio al 3 settembre 2025 dalle ore 23.00 alle ore 24.00. Per coloro che non tirano tardi la sera sarà possibile ascoltare il programma in podcast già dal mattino successivo.

    Canzoni - 02-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di mercoledì 02/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 02-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di mercoledì 02/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 02-07-2025

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 2/7/25 - Ricky Gianco

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi e dedicato al mondo dei vinili. Oggi è di scena Ricky Gianco: cantante, chitarrista e compositore, ha iniziato la sua carriera negli anni ’60 col primo nucleo dei Dik Dik, collaborando poi coi Ribelli e coi Quelli (in seguito diventati PFM), nonché con artisti come Tenco e Jannacci. Negli anni ’70, Ricky porta avanti alcuni progetti musicali (e in seguito teatrali) con il cantautore Gianfranco Manfredi, e parallelamente fonda come discografico la Intingo e La Ultima Spiaggia. Complessivamente ha inciso oltre 20 album come solista. Sul palco si è esibito assieme al musicista Stefano Covri.

    A tempo di parola - 02-07-2025

  • PlayStop

    La politica delle donne, obiettivi raggiunti e sfide ancora aperte - 02/07/2025

    Con Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Marilena Grassadonia, responsabile diritti Sinistra Italiana, Valentina Barzotti, deputata del Movimento 5 Stelle. Conduce Barbara Sorrentini con Luigi Ambrosio.

    All you need is pop 2025 - 02-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 02/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 02-07-2025

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 01/07/2025

    Puntata nr 1 - 01 - Shawn Phillips: L Ballade 02 - Nick Drake: River Man 03 - Ray Lamontagne: Be Here Now 04 - Paul McCartney: The Back Seat of My Car 05 - Beach Boys: Surf’s Up 06 - Keith Moon: Don’t Worry Baby 07 - David McWilliams: The Days of Pearly Spencer 08 - Anna B Savage: Lighthouse 09 - Soulsavers: Through My Sails 10 - Souad Massi: Mirage 11 - Bill Frisell: Shutter, Dream 12 - Erich Leisdorf: Coro a Bocca Chiusa 13 - Robert Downey Jr: Smile 14 - Franco Battiato: Se Mai 15 - Tommy Peltier ft Judee Sill: Pocket-Socket 16 - Gentle Giant: Pantagruel’s Nativity 17 - Rufus Wainwright: Waiting for a Dream 18 - Verve: Lucky Man

    Music Revolution - 01-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 01/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

Adesso in diretta