Breaking Dad

La variante

Non è un scherzo. Non lo è per niente, accidenti. Come adesso, che sono seduto per terra, tra il termosifone e la vasca da bagno. Non sono scomodo, però: ho messo il tappetino della doccia a mo’ di materassino. Sì, è vero, è un po’ umido, ma sempre meglio delle piastrelle di marmo. Del resto, di stanze libere non ce n’erano. Dad. No, non  nel senso di “papà”, come nel titolo di questo blog, ma nel senso… quell’altro. Esatto. Fabrizio è in soggiorno-con-angolo-cottura. Ha bisogno di spazio per l’ora di ginnastica. Lo sento saltellare. “Dài bambini, uno-due, uno-due”. TUM, TUM.  Francesco invece è in camera da letto. La scrivania è sul lato corto, accostata alla parete, proprio sotto la finestra. “Prof, mi ripete per favore, non si è sentito…”. Insomma, mi è toccato il bagno, ma non ci si sta poi male. C’è tutto per i tuoi bisogni, diciamo. Il problema non è questo. 

Provo a spiegare. Vedete, uno arriva a una certa età e pensa che la propria vita sia in qualche modo instradata. Che ci potranno essere delle sorprese, ma limitate, rispettose di quello che hai fatto, scelto e sei diventato. Come quando sei un terzino sinistro di un certo spessore: l’allenatore può spostarti ma non è che ti mette a fare il centravanti. Tutt’al più ti dice di spingere un po’ sulla fascia, o – al limite, ma proprio in casi eccezionali – di fare il difensore centrale. Ecco, non di più.

E invece non è così. Ve lo dico: no, non è affatto così. Capita di trovarti ad affrontare situazioni che non ti saresti mai aspettato. E allora devi inventarti una soluzione. E poi prepararti sempre dei “piani B”. Essere pronto. E così è successo a me. E i miei figli ne sono consapevoli, credo. Anzi, appena finiscono la seconda ora vado a ricordarglielo e a farglielo pesare un po’. Insomma, non è stato facile ma ora va meglio. Oh, sì. Vedete, quando hai due figli maschi, arriva prima poi il momento di fare una scelta, una scelta che avrà conseguenze sulla tua e sulla loro vita. Ma solo quando te la trovi davanti lo capisci. 

Dove mettere le loro scarpe da ginnastica. E’ questo che ti trovi ad affrontare, quasi senza preavviso. Perché hanno, eccome se le hanno, delle gommosissime scarpe da ginnastica tipo basket che portano sempre – sempre – ispirati da dei tizi che su YouTube fanno rap. E non sono due, le scarpe. Uno tende a pensare: due figli, due paia. E invece, ve lo dico, sono quattro. Hanno due piedi ciascuno, a quanto pare. E, ai fini dell’olfatto, non è rilevante che siano due ciascuno: hai di fronte quattro bombe da disinnescare.

Ecco la situazione a cui non avevi pensato. Ti eri preparato a quasi tutto. Ma a questo no. Eppure non era difficile, accidenti, le avevi anche tu delle scarpe così alla loro età. A nove anni, come Fabrizio, e poi a tredici come Francesco. Epperò adesso sei lì che non sai dove diavolo metterle. Le stanze sono quelle che sono. La scarpiera, direte. Ah, sì certo, come se non ci avessi pensato. Si dà il caso che la scarpiera disti esattamente 92 centimetri dall’ingresso della camera da letto e due metri e dieci dal soggiorno. Per neutralizzarle, là dentro, ci vorrebbe il sarcofago delle centrali nucleari. No, l’appartamento sembra incompatibile. Fuori, in balcone: è lì che ho iniziato a confinarle. Un po’ mi dispiaceva, le prime volte. Sai che fredde, poi, quando le metteranno? Ma ho sviluppato, col tempo, un modello matematico previsionale che mi consente di adeguare il tempo di esposizione al mutamento della temperatura, e di procedere al recupero con un margine sufficiente perché il gelo della scarpa si attenui via via fino ad arrivare a pochi gradi sotto lo zero al momento di indossarla. “E quelle? Cosa sarebbero?”, mi ha sorpreso un giorno la vicina dal balcone a fianco. “Sono dei porta vasi, signora. I piccoli per i ciclamini, quelli da basket per l’edera, drènano meglio”. Probabile che il compatimento per l’evidente instabilità mentale che avevo dimostrato avesse, a quel punto, sopraffatto lo sdegno occhiuto per lo sfregio al decoro del condominio.

Comunque. Ormai posso dire non senza soddisfazione che la questione scarpe è risolta. Certo, a volte uno dei quattro diffusori da basket viene dimenticato sotto un letto o da qualche altra parte, ma non ci si mette molto ad accorgersene, ve lo assicuro, e si rimedia velocemente. Oppure, capita che la pioggia venga giù obliqua e allaghi ogni angolo del balcone, scarpe comprese. Ma, insomma, sono piccoli incidenti che non si possono evitare e che non inficiano la stabilità della situazione. E poi, l’importante è guardare avanti con fiducia e ottimismo. Sei il papà di due meravigliosi bambini. E delle scarpe da rapper, prima o poi, Franci e Fabri si stuferanno. 

  • Alessandro Principe

    Mi chiamo Alessandro. E, fin qui, nulla di strano. Già “Principe”, mi ha attirato centinaia di battutine, anche di perfetti sconosciuti. Faccio il giornalista, il chitarrista, il cuoco, lo scrittore, l’alpinista, il maratoneta, il biografo di Paul McCartney, il manager di Vasco Rossi e, mi pare, qualcos’altro. Cioè, in realtà faccio solo il giornalista, per davvero. Il resto più che altro è un’aspirazione. Si, bè, due libri li ho pubblicati sul serio, qualche corsetta la faccio. Ma Paul non mi risponde al telefono, lo devo ammettere. Ah, ci sarebbe anche un’altra cosa, quella sì. Ci sono due bambini che ogni giorno mi fanno dannare e divertire. Ecco, faccio il loro papà.

ALTRO DAL BLOGVedi tutti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 28/11 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 28-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 28/11 07:01

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 28-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 28/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 28-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 28/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 28-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di venerdì 28/11/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 28-11-2025

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 28/11/2025

    A cura di Marco Piccardi - Ospite in studio Claudio Sessa 1) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) 2) Area, Hommage a Violette Nozieres 3) Patrizio Fariselli, Canzone di Seikilos 4) Duke Ellington, Doin’ the Voom Voom 5) Amadeus Wings/dir. C. Hogwood, Serenata Gran partita (Adagio) di W.A.Mozart 6) Chico Buarque De Hollanda, O que sera’ 7) Eric Dolphy, Miss Ann 8) Quicksilver, Maiden of the Cancer Moon/Happy Trails 9) Roberto Cacciapaglia, Tema celeste 10) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla)

    Di palo in frasca - 27-11-2025

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 27/11/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 27-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 27/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 27-11-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 27/11/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 27-11-2025

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 27/11/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 27-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di giovedì 27/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 27-11-2025

  • PlayStop

    La Scala condannata per il licenziamento della lavoratrice che gridò Palestina libera

    Il Teatro Alla Scala di Milano dovrà pagare tutte le mensilità dal licenziamento alla scadenza naturale del contratto a termine alla Maschera che era stata licenziata dopo aver urlato - mentre era in servizio - “Palestina libera” lo scorso 4 maggio prima del concerto alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo rende noto il sindacato di base Cub che ha seguito la vicenda. La sentenza è del tribunale del Lavoro. Per la Cub si è trattato di un “licenziamento politico”. Spiega il sindacato: “Lo abbiamo sostenuto fin dall'inizio che gridare ‘Palestina libera’ non è reato e che i lavoratori non possono essere sanzionati per le loro opinioni politiche”. La Cub ora chiede anche il rinnovo del contratto della lavoratrice, nel frattempo scaduto. “Ora il teatro glielo rinnovi per evitare altre cause” ci dice Roberto D’Ambrosio, rappresentante sindacale della Cub.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 27/11/2025

    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 27-11-2025

Adesso in diretta