L'Ambrosiano

Equivalenza pubblico / privato Cavallo di Troia della Sanità Lombarda

È stata inaugurata la Casa di Comunità di via Rugabella, prima delle 24 previste a Milano, 218 in Lombardia. L’insegna attraente cela il maquillage d’un poliambulatorio. Sono solo sulla carta i servizi sociosanitari territoriali nella non-riforma della Sanità di cui il Pirellone va fiero, i cittadini no, il Governo non si sa. Roma dovrebbe contestare la legge che Moratti e Fontana han voluto a tutti i costi (già c’è un’iniziativa parlamentare per sollecitare Draghi a intervenire), ma tra dopo Mattarella, Palazzo Chigi appeso a un filo, venti di guerra a Est si rischia che non venga smascherato il Cavallo di Troia acquattato nel testo: il dire che pubblico e privato sono “equivalenti”.

Se passa, il peso della Lombardia scardina il Servizio Sanitario Nazionale: un effetto peggio del virus. Il pubblico governa e deve fissare linee, criteri, priorità, risorse in quanto al centro sta la salute delle persone e al privato è offerto di collaborare, attribuendo alle sue prestazioni finanziamenti anche cospicui a patto però che si attenga alla programmazione generale. Così la Costituzione. Ma se si parla di “sistema”, non più di “servizio”, e s’introduce l’“equivalenza” le istituzioni abdicano e la salute è preda di interessi. In pancia al Cavallo di Troia del Pirellone c’è il nucleo d’una mutazione genetica mostruosa: visione ospedalecentrica che schiaccia la medicina del territorio; chiacchiere senza risorse per la prevenzione; creazione di servizi che il pubblico non può garantire (medici e infermieri fuggono per turni, responsabilità, stipendi) e affiderà ai privati.

Lancet attacca la Lombardia per come ha affrontato la pandemia. La prestigiosa rivista ricorda quanto l’arrivo di Moratti e la sua campagna han cercato di far dimenticare. Una legge ora non trae insegnamento dall’accaduto, non rimette al centro medicina di base, prevenzione, servizi alla persona, salute mentale. In nome delle decine di migliaia di morti causati dal Covid, oltreché dalla gestione regionale e dalle riforme Formigoni e Maroni, i lombardi aprano gli occhi, rispediscano il Cavallo di Troia a Moratti e Fontana, smettano di lamentarsi, manifestino per un rinnovato vero Servizio Sanitario Lombardo. La rassegnazione è un virus.

  • Marco Garzonio

    Giornalista e psicoanalista, ha seguito Martini per il Corriere della Sera, di cui è editorialista, lavoro culminato ne Il profeta (2012) e in Vedete, sono uno di voi (2017), film sul Cardinale di cui firma con Olmi soggetto e sceneggiatura. Ha scritto Le donne, Gesù, il cambiamento. Contributo della psicoanalisi alla lettura dei vangeli (2005). In Beato è chi non si arrende (2020) ha reso poeticamente la capacità dell’uomo di rialzarsi dopo ogni caduta. Ultimo libro: La città che sale. Past president del CIPA, presiede la Fondazione culturale Ambrosianeum.

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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

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    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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