Approfondimenti

In ginocchio per Black Lives Matter

Sono passati quasi due mesi da quando per la prima volta Colin Kaepernick, quarterback dei San Francisco 49ers, prima di una partita amichevole in preparazione al campionato, si è inginocchiato per esimersi dall’onorare l’inno americano ascoltandolo in piedi, come da tradizione, con la mano sul cuore.

Kaepernick ha quindi dato un’intervista a NFL Media, spiegando: “Non starò in piedi per dimostrare il mio orgoglio per la bandiera di un Paese che opprime i neri e le minoranze etniche. Per me è più importante del football, e sarebbe egoista guardare dall’altra parte. Ci sono cadaveri per le strade e persone che la fanno franca”.

Da allora più di 40 giocatori di football professionisti, provenienti da 14 squadre diverse, hanno seguito il suo esempio, a partire dal compagno di squadra di Kaepernick Eric Reid, nero anche lui, che si è unito alla protesta inginocchiandosi con il quarterback durante l’inno. Poi Jeremy Lane, cornerback dei Seattle Seahawks, e lo ha fatto anche la bianca Megan Rapinoe, calciatrice dei Seattle Reign e attivista per i diritti LGBTQ.

In un giorno simbolico come l’11 settembre, il cornerback dei Chiefs, Marcus Peters, ha ascoltato l’inno col pugno guantato di nero alzato, a ricordare gli sprinter di Mexico 1968, e quattro giocatori dei Dolphins (compreso l’asso Arian Foster) sono rimasti in ginocchio e non in piedi.

[youtube id=”uYc0wgeRt2w”]

A loro si sono aggiunti i giocatori di innumerevoli squadre junior, come quelle che hanno giocato a Madison, in Wisconsin, dove entrambe le squadre in campo si sono inginocchiate, arbitro incluso, e come loro anche il clarinettista afroamericano della banda che stava suonando l’inno, mentre un gruppo di studenti del North Carolina che assisteva alla partita ha alzato il pugno chiuso, in solidarietà con la protesta dei giocatori.

A Omaha in Nebraska a rifiutarsi di stare in piedi sono state, oltre ai giocatori, anche sei cheerleader.

Nel mondo della pallacanestro femminile, al Madison Square Garden di New York, Brittany Boyd ha seguito l’esempio di Kaepernick, di cui indossava la maglietta che ora è diventata uno dei simboli di Black Lives Matter, il movimento che si batte per i diritti civili degli afroamericani..

È un movimento con il quale si è schierato lo stesso presidente Obama e che viene difeso dalla lega nazionale Football, ma che è osteggiato da Trump e da buona parte della destra bianca americana.

Già due anni fa, nel mondo della pallacanestro giocatori del calibro di LeBron James o Kobe Bryant erano entrati in campo con magliette nere con la scritta “I cant’t breathe”, non posso respirare, le parole che Eric Garner, afroamericano, disarmato, aveva ripetuto mentre la polizia di New York lo strangolava, parole che sono diventate uno degli slogan di Black Lives Matter.

[youtube id=”vMx95m9f2UM”]

Queste proteste plateali del mondo dello sport americano probabilmente entreranno nei sussidiari e rendono l’idea del bisogno di visibilità per un problema sociale e etico, enorme, che trova spazio solo quando sono coinvolti morti, ma che riguarda la vita quotidiana di ogni persona con la pelle scura che si trova in America. Consapevole che un incontro casuale con la polizia può essergli fatale.

  • Autore articolo
    Marina Catucci
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 11/07 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 11-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 11/07 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 11-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 11/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 11-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 10/07/2025 delle 19:51

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Addio a Goffredo Fofi, il ricordo del critico Mauro Gervasini

    "Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Puntata di venerdì 11/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 11-07-2025

  • PlayStop

    Goffredo Fofi, elogio della disobbedienza civile

    Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.

    Clip - 11-07-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 11/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 11-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di venerdì 11/07/2025

    La guerra in Ucraina: da un lato di parla di ricostruzione, dall'altro il conflitto si prospetta ancora lungo. Ne parliamo con Nello Scavo, da Odessa, inviato di Avvenire e Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto annuale sulle ecomafie di Legambiente: i reati contro l'ambiente continuano a crescere, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Il libro "Etnografie Trap: il potere delle vite immaginate", intervista di Roberto Maggioni all'autrice Francesca Buscaglia. Trent'anni dal genocidio di Srebrenica: tra memoria e presente. Dalla Bosnia a Gaza. Con Nicole Corritore da Srebrenica, giornalista dell'Osservatorio Balcani e Caucaso e Christian Elia, giornalista, grande conoscitore di Balcani e Medio Oriente.

    Summertime - 11-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di venerdì 11/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 11-07-2025

Adesso in diretta