“Una corte di vermi”: nella pioggia di insulti che hanno colpito il tribunale dei minorenni dell’Aquila si trovano anche queste parole dirette soprattutto alla presidente del tribunale da ore bersaglio di pesanti minacce via social. Minacce da parte di chi non conosce nemmeno esattamente tutta la vicenda che ha portato all’allontanamento dei bambini che si trovano ora in un’altra struttura con la loro madre. Un caso che è partito almeno due anni fa dopo un ricovero per un intossicazione dei bambini per funghi e che poi ha fatto svelare la condizione in cui vivevano nei boschi vicino Chieti in una struttura che non aveva i presupposti dell’abitabilità con un bagno a secco e soprattutto nell’isolamento dei bambini più totale. Una prima vaccinazione fatta appena nati e poi da quanto risulta dalle carte del tribunale il consenso a vaccinarsi ancora a condizione di essere pagati dal servizio sanitario. E infine l’unschooling, rifiutando l’istruzione formale. Insulti che vengono alimentati anche dalla propaganda contro i magistrati di cui si si è reso protagonista, soprattutto, Salvini da giorni che annuncia di voler fare visita alla famiglia, chiama in causa l’Unione Europea e si dichiara solidale con questi genitori. Dice che hanno scelto la vita green, una propaganda che prende di mira i giudici descritti come nemici dei bambini quasi irresponsabili, come se avessero deciso all’improvviso di separare i bambini e non dopo reiterate richieste alla famiglia di migliorare la loro condizione. Una campagna anti magistrati che fa gioco alla destra, visto l’avvicinarsi del referendum sulla separazione delle carriere che per la destra è sempre di più un referendum anti magistrati. Meloni per ora rimane in silenzio, forse il timore era di ripetere un caso Bibbiano, ma Salvini si è tuffato sul caso, lui che se fosse stata una famiglia rom, sarebbe probabilmente stato ben felice dell’allontanamento dei bambini.


