Approfondimenti

Le donne in Arabia Saudita oltre al diritto di guidare

Arabia-Saudita-donne-alla-guida-Intervista-Hana-Al-Khamri

In Arabia Saudita ora le donne possono guidare: è stato abolito un divieto lungo una vita, a cui si sono opposte ondate di donne, dal 2011 organizzate nel “Women to drive movement”. Tra le nazioni estere l’abolizione del divieto è filtrato come una gentile concessione del principe progressista Mohammad Bin Salman, figlio di quel re novantenne Salman Abd al-ʿazīz che per anni ha vietato alle donne di guidare. Non è però proprio così che sono andate e vanno le cose. Il diritto di guidare è una vittoria del movimento femminista, ma soprattutto è una “riforma di cartapesta”: così l’ha definita la sociologa saudita Madawi al-Rasheed in un articolo per il Middle East Eye ripreso da Internazionale. Bin Salman ha concesso la guida alle donne e auspica un’Arabia Saudita moderna e progressista, ma intanto mette in carcere attivisti, giornalisti e chiunque dissenta. A maggio di quest’anno, almeno cinque attiviste sono state prelevate dalle loro case e scortate in prigione.

Ne abbiamo parlato con Hana Al-Khamri, una giornalista saudita. Ha lavorato per un quotidiano locale a Jeddah, “ma non ho mai visto il mio caporedattore, né il direttore. Parlavamo al telefono e io stavo in un’altra stanza, perché sono donna”. Ora vive in Svezia, e si occupa soprattutto di Yemen e diritti di genere.

Durante la vostra conferenza al Festival di Internazionale di Ferrara, la sociologa saudita Madawi al-Rasheed ha detto che ora le donne possono guidare da sole verso la prigione. Cosa vuol dire?

Significa che vivi in uno Stato di paura, in Arabia Saudita. Uno stato in cui il regime ti dà dei diritti limitati solo quando soddisfa la loro agenda politica. E quando provi a sfidare la legge e chiedi di più, quando chiedi di essere considerato un cittadino attivo a tutti gli effetti, invece di metterti dietro al volante, ti mettono dietro alle sbarre.

Diritti umani e attività politica ed economica sono strettamente legate in Arabia Saudita

Quando le donne si mobilitano e chiedono più diritti, non è una questione che riguarda solo le loro ma tutta la società. Quando le donne cambiano, cambiano tutta le regole: la struttura del potere, la legislazione patriarcale. Il regime in Arabia Saudita teme un cambiamento che proviene dal basso, in cui le donne si appropriano delle strade pretendendo più diritti. E sa che più sarà permesso, più la scintilla si diffonderà e il popolo chiederà democrazia e di avere una Costituzione.

E questa è una delle ragioni per cui in Arabia Saudita non c’è un Parlamento eletto

Esatto. Non c’è un Parlamento eletto e chiunque provi a esprimere dissenso a riguardo viene messo in prigione. L’unico obiettivo per il regime è mantenere e proteggere il potere centrale, e le entrate di Salman Abd al-ʿAzīz.

La rimozione del divieto di guidare è un successo nato solo dall’impegno di Mohammed bin Salman, o è stato merito delle attiviste?

Togliere il divieto di guidare è stata una battaglia delle donne dal 1990. E vuoi sapere qual è la cosa divertente? Nel 1990 quando le donne sono scese in strada a protestare contro il divieto guidando le macchine dei loro autisti privati e dei loro padri sono state arrestate, i loro passaporti sono stati stracciati e sono state licenziate. Il fautore di questa ondata di incarcerazioni è Salman Abd al-ʿAzīz, l’attuale re saudita che ai tempi era il governatore di Riyadh. 27 anni dopo, oggi, dopo aver punito le figure leader di quel movimento, il governo ha detto che ha deciso di dare alle donne il diritto di guidare. È vero, l’hanno fatto, ma non perché credono nella parità dei sessi o perché vogliono dare dignità alle donne, ma per proteggere la legittimità del regime, che ha avuto una crisi economica. E un modo per superare questa crisi era rendere le donne parte della forza lavoro rimuovendo uno degli ostacoli maggiori, cioè appunto il fatto che non potessero guidare. Questo mostra come questo governo sia antifemminista, contro i diritti delle donne. Quando hanno rimosso il divieto di guidare, tutti volevano darne credito ai movimenti del 1990, del 2011, del 2013, campagne promosse dalle donne. Ma il regime non ha voluto, ha invece preferito screditare le donne. Ma questo cambiamento è avvenuto grazie alla loro determinazione e mobilitazione. Il regime ha paura che le persone potrebbero sapere che mobilitandosi si possono cambiare le cose. Da un lato ha permesso alle donne di guidare, ma le donne rimangono comunque legalmente cittadine di serie b. Quindi stai seduta al volante, ma devi comunque avere il permesso di un parente uomo per guidare, per viaggiare, addirittura per comprare effettivamente una macchina. Questo non ha niente a che fare con il femminismo, con la parità dei sessi.

Tu abiti in Svezia. In Italia immaginiamo la Svezia come un posto felice in cui tutto funziona bene. È davvero così?

Prima di tutto cerco sempre di essere cauta, quando faccio questi paragoni, perché dobbiamo sempre guardare un paese inserito nel suo contesto. Non mi piacciono le dicotomie: felice, triste, buono, cattivo…il mondo e la realtà sono molto più complessi, in Arabia Saudita e in Svezia. Certo la battaglia per la parità dei sessi in Arabia Saudita dura da più tempo e le donne stanno combattendo per i diritti umani di base, ma ci sono altre forme di lotta in Svezia. C’è un partito di estrema destra che è effettivamente contro i diritti delle donne, contro l’aborto…quindi c’è un passo indietro ora nella lotta per i diritti delle donne. Dobbiamo trattare i due contesti in modo differente.

Intervista a cura di Martina Pagani

Arabia Saudita donne alla guida - Intervista Hana Al-Khamri
Hana Al-Khamri in un frame
  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 02/05 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-05-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 02/05 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-05-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 02/05/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-05-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 02/05/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 02-05-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 02/05/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 02-05-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 02/05/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 02-05-2025

  • PlayStop

    Psicoradio di venerdì 02/05/2025

    Psicoradio, avviata nel 2006 dalla collaborazione tra il Dipartimento di Salute Mentale di Bologna e Arte e Salute Onlus, è una testata radiofonica dedicata alla salute mentale. Include un corso triennale per utenti psichiatrici, guidato dalla prof. Cristina Lasagni, e una programmazione che esplora temi psicologici attraverso vari registri: poetico, informativo, ironico e autobiografico. Psicoradio ha realizzato oltre 220 trasmissioni nazionali, campagne di sensibilizzazione e convegni su temi di salute mentale.

    Psicoradio - 02-05-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 02/05/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 02-05-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 02/05/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 02-05-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 02/05/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 02-05-2025

  • PlayStop

    La nave solidale colpita da droni prima della partenza per Gaza

    Il 2 marzo il governo israeliano ordinava il blocco totale dell’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Oggi, esattamente due mesi dopo, il blocco è ancora in essere e da due mesi nella Striscia non entra niente: né cibo, né acqua, né medicinali, né carburante. La situazione peggiora giorno dopo giorno, le scorte sono ormai esaurite e la fame sta dilagando. In questo contesto di blocco totale, il più lungo che Gaza abbia mai sperimentato, dove morire di fame non è più solo un modo di dire, le ong e le organizzazioni umanitarie cercano di sopperire alle colpevoli mancanze dei governi. È in quest’ottica che la nave della Freedom Flotilla Coalition, si stava preparando a partire per Gaza carica di aiuti umanitari, con l’obiettivo di rompere l’assedio. Questa notte, però, la nave è stata colpita da due droni, che hanno fatto scoppiare un incendio e ne hanno ovviamente impedito la partenza. Abbiamo raggiunto a Malta Simone Zambrin, attivista di Freedom Flotilla, che si sarebbe dovuto imbarcare oggi per andare verso Gaza.

    Clip - 02-05-2025

  • PlayStop

    Il Comitato Sì Meazza presenta un esposto alla Corte dei conti contro il nuovo stadio

    Non è arrivata nessuna proposta alternativa. Quella presentata da Inter e Milan è rimasta l’unica offerta per l’acquisto dello stadio di San Siro e delle aree vicine al “Meazza”. Il Comune di Milano lo ha comunicato, alla mezzanotte del 30 aprile, alla scadenza dell’avviso pubblico per la raccolta di manifestazioni d’interesse. Un esito prevedibile, dal momento che la finestra è rimasta aperta per poche settimane. Ora proseguiranno i lavori della Conferenza dei servizi, già iniziati quando potevano arrivare anche altre proposte. Il fronte di chi si oppone ai piani dei due club e a come la giunta comunale sta gestendo la vicenda tenta ancora di interrompere il percorso avviato. Oggi il comitato Sì Meazza, dopo aver già fatto un esposto alla Procura, ha inviato alla Corte dei conti una segnalazione perché indaghi per danno erariale, chiamando in causa il Comune. Luigi Corbani del comitato Sì Meazza spiega perché ha depositato questa segnalazione.

    Clip - 02-05-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 02/05/2025

    1) Gaza senza cibo da due mesi. Il blocco israeliano agli aiuti continua indisturbato mentre la fame dilaga tra la popolazione. Nella notte colpita con droni la nave della Freedom Flotilla, che voleva portare aiuti nella striscia. (Sami Abu Omar, Simone Zambrin - Freedom Flotilla) 2) Guerra in Ucraina. Secondo le Nazioni Unite la situazione lungo il fronte è peggiorata da quando sono iniziati i negoziati per il cessate il fuoco. In esteri la testimonianza da Sumy. 3) Germania, i servizi segreti classificano Afd come partito estremista. I leader del partito rispondono: azione politica, ci difenderemo. (Alessandro Ricci) 4) L’effetto Trump sulle elezioni nel pacifico. Domani Australia e Singapore al voto. In entrambi i casi i dazi americani hanno ribaltato i sondaggi. (Lorenzo Lamperti) 5) Mondialità. La partita sul clima si gioca tra Usa e Cina. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 02-05-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 02/05/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 02-05-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 02/05/2025

    Vieni con me! è un’ora in cui prendere appunti tra condivisione di curiosità, interviste, e il gran ritorno di PASSATEL, ma in forma rinnovata!! Sarà infatti partendo dalla storia che ci raccontano gli oggetti più curiosi che arriveremo a scoprire eventi, iniziative od occasioni a tema. Eh sì, perché poi..ci si incontra pure, altrimenti che gusto c’è? Okay ma dove, quando e poi …con chi!?! Semplice, tu Vieni con me! Ogni pomeriggio, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30, in onda su Radio Popolare. Per postare annunci clicca qui Passatel - Radio Popolare (link - https://www.facebook.com/groups/passatel) Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa, un oggetto particolare o proporti come espert* (design, modernariato o una nicchia specifica di cui sai proprio tutto!!) scrivi a vieniconme@radiopopolare.it Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni

    Vieni con me - 02-05-2025

  • PlayStop

    "If You Asked for a Picture": il secondo disco dell'artista americana Blondshell

    "If You Asked for a Picture", uscito oggi, è il secondo disco ufficiale di Blondshell. Un lavoro in cui l'artista americana unisce al suo approccio indie rock la sua fascinazione per lo stile Motown, un album che contiene molto della sua identità, personale e musicale. Un disco di cui ha parlato oggi con Matteo Villaci in una lunga intervista a Jack.

    Clip - 02-05-2025

  • PlayStop

    Playground di venerdì 02/05/2025

    A Playground ci sono le città in cui abitiamo e quelle che vorremmo conoscere ed esplorare. A Playground c'è la musica più bella che sentirai oggi. A Playground ci sono notizie e racconti da tutto il mondo: lo sport e le serie tv, i personaggi e le persone, le ultime tecnologie e le memorie del passato. A Playground, soprattutto, c'è Elisa Graci: per 90 minuti al giorno parlerà con voi e accompagnerà il vostro pomeriggio. Su Radio Popolare, da lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 16.30.

    Playground - 02-05-2025

Adesso in diretta