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Ambrogini e comunicazione meritevole, la puntata di “Guarda che Lune” di lunedì 5 dicembre

Non sappiamo ancora se la polizia morale in Iran è stata abolita, ma sappiamo che a Singapore l’omosessualità non è più reato come chiedevano negli anni le bellissime piazze che nella notte univano le luci dei manifestanti scrivendo Repeal 377, ossia abroga l’articolo 377A del codice penale con luci dei cellulari e fiaccole. Alla fine di un lungo dibattito, è stato quindi depenalizzato l’amore tra persone dello stesso sesso, anche se al tempo stesso è stato approvato un emendamento che tutela la definizione eterosessuale del matrimonio.
E’ un esempio vittorioso del “comunicare senza potere”, in attesa di capire in Iran se qualcosa sia stato abolito, da chi, come (al netto di quattro condanne a morte eseguite proprio ieri). Il nostro “racconto di Natale” ha riempito già tutti i posti disponibili all’auditorium Demetrio Stratos qui a Radio Popolare (giovedì 22 dicembre) ma potrete seguirlo tutt*in diretta sintonizzando la radio e seguendo i nostri social (perché vi daremo dei link e dei compiti). Come anticipo vi segnaliamo che Babbo Natale è stato definitivamente archiviato dalla comunicazione internazionale, guardare questo spot di Etsy, e-commerce di artigianato e vestiti vintage per capire perché. Questa festa non può più essere solo di chi la festeggia, perché non si può essere felici da soli, e allora via alla comunicazione socialmente responsabile come fanno in Gran Bretagna i grandi magazzini John Lewis: il titolo è The Beginner, il principiante. Che contrapponiamo a chi si affida a una fantasia che non buca più la comunicazione e le emozioni. Eppure anche i Mondiali di calcio estremisti e senza diritti riescono a offrire spunti interessanti sul mettere in comunicare, come i cori dei tifosi argentini in mezzo a Doha, antipodi che si toccano e chissà si influenzano anche.
In Inghilterra l’associazione Woman’s Aid interpreta con uno spot molto forte: si chiama “he’s coming home come lo slogan degli scorsi europei ospitati dalla Gran Bretagna ma con un senso forte e inquietante perché a casa non sta tornando il calcio o la coppa, ma proprio “lui” il marito molestatore. In Brasile è stata ideata e distribuita la raccolta di figurine antirazziste, che raccoglie i volti di 62 calciatori che sono stati aggrediti e insultati durate i mondiali di calcio, in fondo all’album c’è anche un qr code che collega a una petizione per fare pressione sula Fifa affinché escluda i paesi in cui si verifica il razzismo dalle prossime competizioni. In Francia, la rivista di calcio So Foot ha creato per chi voleva boicottare le partite un ristorante temporaneo – chiamato So Food – nel quale vengono cucinate le specialità dei paesi che giocano contro la Francia. Tanto per riprendere il Natale e le politiche di genere, in Spagna il governo ha concordato un nuovo codice deontologico con produttori di giocattoli e pubblicitari che è stato presentato dal ministro dei consumatori, Alberto Garzon, con queste parole: “sbarazziamoci degli stereotipi di genere”: i giocattoli non potranno più essere presentati come giochi per bambine o per bambini, né saranno più associati a codici colore come il rosa delle femmine e l’azzurro per i maschi. Quindi niente spot con bambine che giocano con le bambole o fanno le massaie nelle cucine giocattolo. Il fine del legislatore è, cito il testuale, “evitare che i bambini, soprattutto quelli nella fascia 0-7 anni, crescano riproducendo ruoli imposti”. I limiti al linguaggio danno di solito disagio ma in questo caso non vediamo repressione: il mondo di prima non era la natura, come voleva il codice Hays, per esempio, che nel cinema di Hollywood imponeva coppie che dormivano in letti separati, ad esempio. Tra due giorni sarà assegnato come ogni anno l’Ambrogino, il premio che la città di Milano conferisce ai suoi cittadini “che hanno reso lustro alla città” (la lista di quest’anno). La nostra proposta è che prima o poi questa civica benemerenza vada anche a qualche comunicatore, a un copywriter, un art director, un pubblicitario, perché vorrebbe dire che la comunicazione nel frattempo si sarà guadagnata bei meriti e avrà fatto un salto nel sentire comune, e verrà considerata non più un arnese cinico e baro, un mero strumento tecnico, ma un patrimonio democratico, un modo per dare voce alle idee, per creare comunità, per migliorare la società, insomma per “mettere in comune”.

  • Autore articolo
    Claudio Jampaglia
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    1) “Una delle cose più preoccupanti mai viste”. In audizione a Capitol Hill i deputati statunitensi ascoltano l’ammiraglio accusato di aver ordinato il doppio raid su un’imbarcazione venezuelana. (Roberto Festa) 2) Nessuno mette Modi in un angolo. Il premier indiano riceve Putin a Delhi nel tentativo di rimarcare la sua indipendenza in politica estera e di incunearsi nel rapporto tra Mosca e Pechino. (Nicola Missaglia - ISPI) 3) Congo, mentre Trump riceve alla casa bianca i leader congolese e ruandese per i nuovi accordi di pace, Stati Uniti e Unione Europea stanno finanziando la costruzione di una ferrovia per il trasporto di minerali critici. (Alice Franchi) 4) Francia, la strategia di Macron contro lo strapotere mediatico di Bolloré. La proposta del presidente di “etichettare” i media scatena una polemica sulla libertà di stampa. (Francesco Giorgini) 5) World Music. Nusantara Beat, la band indonesiana-olandese che fa rivivere il pop dell’isola del pacifico. (Marcello Lorrai)

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    È stata una delle più grandi, se non la più grande giocatrice italiana di pallacanestro di tutti i tempi. È morta a 72 anni Mabel Bocchi, campione d’Europa nel 1978 con la Geas di Sesto San Giovanni, che fu la prima squadra sportiva femminile italiana a vincere un titolo continentale. Con la nazionale Bocchi giocò un mondiale e tre europei, arrivando terza nel 1974, ma in queste ore viene ricordata anche per il suo impegno per i diritti delle giocatrici. Luisa Rizzitelli è presidente di Assist, associazione nazionale atlete. L'intervista di Andrea Monti.

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