Approfondimenti

“Non scappiamo nemmeno più dalle bombe”

Il passaggio dal cessate il fuoco alla ripresa delle violenze è stato rapidissimo.

Il conflitto siriano è stato congelato per una settimana, poi è ricominciato tutto come prima, anzi peggio di prima. Il regime stava puntando Aleppo da parecchi mesi, ben sapendo che la sua sopravvivenza dipende dal controllo delle principali città del paese. E all’appello manca soltanto Aleppo. Fonti militari a Damasco hanno rivelato all’agenzia Reuters che è in preparazione un’offensiva di terra. Sul terreno non si sta ancora combattendo e l’operazione non sarebbe immediata, ma l’intensità dei raid sembra indicare che il regime, con l’appoggio russo, si stia proprio preparando a entrare con le truppe di terra nei quartieri orientali della città.

Nella sola giornata di venerdì le bombe avrebbero fatto almeno cento morti. Per la popolazione civile la situazione è sempre più drammatica. Considerando quello che abbiamo visto finora sembrerebbe impossibile, ma è proprio così. Questo è quello che ci ha raccontato un cittadino di Aleppo.

Ci racconti le ultime 48 ore?

In questi giorni, appena saltato il cessate il fuoco, i bombardamenti sono ripresi con un’intensità mai vista. È caduto di tutto: razzi, barili bomba, bombe incendiarie, ormai si fa anche fatica a distinguere. Credo che il regime abbia usato tutto quello che aveva a disposizione. Questa mattina i bombardamenti sono cominciati alle sette. Per fortuna era ancora presto e il numero di vittime è stato limitato. Gli aerei e gli elicotteri sono sempre in cielo. Li possiamo vedere e sentire. Si muovono sopra di noi per tutto il giorno. La zona orientale di Aleppo è perennemente sotto il fuoco e adesso hanno annunciato che lanceranno anche un’operazione di terra, per riprendere le zone controllate da quelli che loro chiamano terroristi.

Ci sono già combattimenti a terra?

Non ancora. Ma mi sembra evidente che questi bombardamenti così intensi abbiano proprio l’obiettivo di preparare un’operazione di terra. Stanno colpendo tutto, nessuno si può muovere, la gente non esce più di casa, cerca di stare al riparo, soprattutto nelle cantine e nei sotterranei.

Abbiamo visto tremende immagini di distruzione. Come si può vivere in questa situazione? C’è una strategia per evitare i raid?

Di solito la gente esce solo per comprare o cercare del cibo. Poi rientra subito. Ci sono persone per strada, ma sempre meno. In questo momento, per esempio, sto camminando, ci sono delle persone intorno a me, ma si stanno semplicemente spostando da un posto all’altro. Prima ero in un quartiere che è stato bombardato con dei barili bomba. Mi sono spostato subito. Probabilmente dovrò poi spostarmi di nuovo. Camminiamo lungo i muri, in modo da poterci eventualmente proteggere da qualche parte, c’è sempre una porta, una finestra, un passaggio nel quale infilarsi. Siamo ormai abituati, alcuni hanno anche perso la reattività. Non reagiscono più anche se gli cade una bomba molto vicino. Anche la mia reazione è cambiata. Prima scattavo in piedi appena sentivo un’esplosione. Ora so riconoscere la lontananza. Se non è particolarmente vicina rimango dove sono, altrimenti so che ho pochi secondi per cercare un riparo e faccio il possibile per raggiungerlo. Si tratta di una reazione inconscia, ma scatta solo se il pericolo è molto molto vicino.

Avete ancora abbastanza cibo? Quante volte al giorno mangiate?

Ormai siamo al secondo blocco completo. La zona orientale di Aleppo è sotto assedio per la seconda volta. C’è ancora abbastanza cibo, ma i prezzi sono altissimi. Se un mese fa un pasto costava un dollaro, ora ne costa tre. Per chi ha una famiglia numerosa è molto complicato reggere questa situazione. Non siamo ancora alla fame, ma in media mangiamo solo una volta al giorno. Soprattutto chi ha tanti figli. C’è poi il problema dei negozi. Sono pochissimi i negozi di alimentari ancora aperti. E quando sei a casa c’è il problema della mancanza di gas e di elettricità. La maggior parte delle volte si cucina su stufe a legna. Se le cose non cambiano nel giro di un mese rimarremo senza cibo. Credo che possiamo resistere ancora un mese, poi chiuderanno anche le ultime panetterie che oggi sono ancora aperte e dovremo andare a cercare cibo fuori Aleppo.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 10/12 12:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 10-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 10/12 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 10-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 10/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 10-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 10/12/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 10-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 10/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 10-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 10/12/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 10-12-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 10/12/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 10-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 10/12/2025

    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

    Pubblica - 10-12-2025

  • PlayStop

    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 10-12-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 10/12/2025

    Nella tempesta dei dazi, i record di Pechino nelle esportazioni, con Gabriele Battaglia. Al confine tra Cambogia e Tailandia si riaccende un conflitto decennale, tra scam city e nuovi nazionalismi, con Paola Morselli, ricercatrice Ispi. A cura di Diana Santini.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 10-12-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di mercoledì 10/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 10/12/2025

    Federico Sinicato presidente associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana ci racconta cosa sarà questo 12 dicembre e il percorso di avvicinamento nelle scuole, nei racconti e nelle testimonianze. Valter Boscarello Fondatore di Memoria Antifascista, ci presenta il corteo delle 18h30 (da Piazza 24 maggio fino a piazza fontana) dedicato ai movimenti e alla repressione delle lotte. Nel pomeriggio verrà inaugurato il memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente dedicata a tutte le vittime delle stragi, voluta dal basso e accolta dal Comune di Milano. Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista di The Weapon Watch l'osservatorio sul traffico d'armi nei portio italiani, ci racconta la sua inchiesta sulla "flotta del genocidio": le rotte delle armi dai porti italiani pubblicata per Altra economia dove dimostra come l'industria italiana e i porti italiani abbiano rifornito Israele per tutta la durata dell'attacco a Gaza in barba alla legge 185 che lo vieta e alle dichiarazioni del governo. Tiziana Ricci ci presenta la mostra alla Fabbrica del vapore sui 50 anni della radio, gratuita, libera e bellissima.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 10-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 10/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 10-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 10/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 10-12-2025

Adesso in diretta