
Dieci anni fa sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, veniva ritrovato il corpo senza vita di Alan Kurdi, il bambino di tre anni curdo-siriano con la maglietta rossa, immortalato da un foto diventata l’icona della disumanità della mancanza di salvataggi nel mare Mediterraneo per i migranti. In questi dieci anni l’Onu stima che almeno altre 29.315 persone siano morte o scomparse in mare, tra loro oltre 3500 erano minori, quasi un bambino al giorno.
Quanti Alan Kurdi non abbiamo visto in questi dieci anni? Non lo sappiamo ma sicuramente più dei 3500 stimati dall’ufficio immigrazione dell’Onu visto che i governi sulle sponde del Mediterraneo non vogliono nè salvarli né segnalarli. Alan Kurdi veniva da Kobane e fuggiva con la sua famiglia dalla guerra dell’ISIS nel Nord della Siria. Oggi l’ISIS non ha più terre e capitali in Medio Oriente, cacciata dalle forze democratiche siriane guidate dai curdi, ma i bambini sono in fuga ancora dalla Siria come dal Sudan, dall’Eritrea, per non dire dall’Afghanistan da cui si scappa da decenni. Da quali guerre o miserie si fugga però non conta; indifferente perché si viaggi; inutili le speranze. Si è solo stranieri. L’occidente ha scelto la libertà per le merci, e si indigna per i dazi, mentre condanna a morte migliaia di esseri umani in mare. In questi dieci anni abbiamo contato decine di stragi inutili ed evitabili ma anche un grande tentativo di riscatto della società civile stanca di attendere una missione europea con vera flotta civile di 23 imbarcazioni nel Mediterraneo. Una di questi navi era intitolata proprio ad Alan Kurdi dalla Ong tedesca Sea Eye e ha salvato più di un migliaio di persone. Oggi con altro nome è di proprietà della Ong italiana ResQ People. La flotta civile viene accusata dalla destra di “favorire l’immigrazione”proprio con “i taxi del mare” o “le navi negriere”, come ha detto un paio di giorni fa il leader di Vox in Spagna. E’ la stessa destra che salva con un volo di Stato il paramilitare libico El Masry accusato di stupri e omicidi contro i migranti invece di consegnarlo alla corte penale internazionale. Una scelta di disumanità cosciente. Alan Kurdi è morto in una traversata che in traghetto per noi dura mezz’ora e costa 20 euro. Suo padre aveva pagato 5mila dollari. Nella foto iconica della collega turca Nilufer Demir sembra ancora dormire sulla spiaggia alle porte d’Europa. Oggi avrebbe 13 anni.