Approfondimenti

Addio boom, il futuro incerto degli investitori cinesi

Dopo l’ennesimo crollo della borsa di Shanghai con successiva sospensione delle contrattazioni, il Financial Times riporta una storiella che circola su WeChat, la maggiore piattaforma di messaggistica istantanea, nonché social network: “Diverse persone chiedono, ‘Cos’è un circuit breaker?’ In pratica è questo: tu hai 3mila yuan per giocare a mahjong, ma perdi tutto in mezz’ora. Allora si sospende il gioco per 15 minuti di modo che tu possa fare un salto al bancomat di sotto per ritirare altri 5mila yuan. Torni e perdi subito pure quelli. A quel punto, il vincitore dice: ‘La fortuna ti dice male, facciamo che per oggi la partita finisce qui”.

In pratica, è proprio questo ciò che hanno fatto oggi le autorità borsistiche cinesi per la seconda volta in una settimana. Che inizio anno tribolato: dopo soli 29 minuti dall’apertura, la borsa di Shanghai era giù del 7,3 per cento. Basta, stop, fine delle contrattazioni.

Questo “meccanismo interruttore” salva capra e cavoli nell’immediato, ma non è detto che sia positivo sul lungo periodo. Potrebbe infatti amplificare le perdite, “dato che gli investitori si precipitano per abbandonare le proprie posizioni nel timore di restare intrappolati in caso di una sospensione del trading”, scrive sempre il Financial Times.

Diversi osservatori internazionali enfatizzano fattori esterni per spiegare questo nuovo periodo di patimento di Shanghai e Shenzhen che, per effetto domino, trascinano con sé tutte le borse del mondo: ci sono le tensioni Iran-Arabia Saudita e adesso ci si è messo pure quel pazzo di Kim Jong-un che fa scoppiare una bomba nucleare giusto nel cortile di casa cinese. In realtà, i mercati cinesi vivono di vita propria, seguono logiche politiche, seducono le masse con la promessa dell’arricchimento veloce che si innesta su una cultura diffusa del gioco d’azzardo. Come nel mahjong della storiella che apre questo articolo.

Sono circa 90 milioni i piccoli azionisti che movimentano quotidianamente le borse di Shanghai e Shenzhen, due milioni in più degli iscritti al Partito comunista. Se vi aggiungiamo anche Hong Kong, la Cina è con 14mila miliardi di dollari il secondo mercato azionario più grande al mondo in termini di volume di scambi annuo (dopo gli Usa). Il boom dei mercati cinesi è avvenuto soprattutto a cavallo tra 2014 e 2015 quando il governo ha cercato di distogliere gli “gnomi” dalla bolla immobiliare e dal “credito ombra” – il settore finanziario informale – per aprire loro le porte del mercato azionario. La Cina deve trasformarsi in “economia evoluta”, basta mattone, comprate azioni.

Per questi piccoli investitori si parla di “effetto gregge”: corrono tutti a comprare; poi, quando i segnali positivi diventano negativi, si precipitano tutti a vendere in un contagio folle. E le autorità finanziarie cinesi faticano a contenere questa corsa dei lemming, un po’ come i gli stalunati bobby alle prese con ragazzine possedute che si vedono nei video anni Sessanta dei concerti dei Beatles. Allora chiudono le porte della sala concerti.

In realtà, lo stereotipo del pecorone non tiene conto della sottigliezza con cui gli “gnomi” sanno muoversi. Leggono innanzi tutto i segnali politici e non necessariamente nel modo voluto dal governo. Una investitrice ci ha raccontato tempo fa che quando le autorità economiche hanno cercato di sgonfiare il mercato immobiliare limitando i mutui per le seconde, terze, quarantesime case, lei è corsa a comprare azioni – guarda un po’ – immobiliari. Perché? Perché dato che quasi tutti i cinesi investono nel mattone – sosteneva – il governo non può tirare troppo la corda, sta bluffando. È un investimento sicuro. Puntualmente, da lì a poco il mercato immobiliare ha cominciato a riprendersi.

Il rischio è poi quasi sempre calcolato, si premuniscono. Un’altra “gnoma” ci ha spiegato che è vero, quasi tutti ci hanno rimesso soldi durante le turbolenze borsistiche della scorsa estate. Ma se uno ha perso proprio tutto “è stupido e se lo merita”, lasciando intendere che nessuno sarebbe tanto pazzo da fare una cosa simile. E poi, tra fine 2014 e giugno 2015, quando gli indici di borsa crebbero del 150 per cento, di soldi in tasca gli “gnomi” se ne erano messi abbastanza.È la resilienza cinese, ormai quasi un cliché.

Oltre ai piccoli azionisti ci sono poi i grandi speculatori, gli insider trader, che non a caso Pechino ha cominciato a perseguire penalmente a partire dall’autunno scorso. Si sospetta che qualcuno abbia speculato sui trambusti cominciati a metà giugno, abbia puntato contro. La battaglia è ancora in corso, come dimostrano gli eventi di questi giorni.“Il mercato azionario cinese non ha mai rispecchiato gli sviluppi dell’economia reale”, ha dichiarato a Foreign Policy Yukon Huang, ex direttore della Banca Mondiale per la Cina e l’Estremo Oriente. “Fino al 2014, gli indici non aumentavano, nonostante il quasi raddoppio delle dimensioni dell’economia dal 2007. Le aspettative si sono spostate [sulla borsa] solo quando gli investitori si sono persuasi che il governo voleva che i prezzi delle azioni crescessero, dalla metà del 2014. Il mercato è ancora affetto dagli errori commessi a quell’epoca, quando si portò i mercati a livelli irrealistici per poi provocare il crollo della scorsa estate. La ripresa degli ultimi mesi ha continuato a essere sostenuta artificialmente dalle mosse del governo. Ora che alcune delle restrizioni alla vendita sono state annullate, gli speculatori incassano sui recenti rimbalzi di mercato”.

Continua così la partita a poker tra governo cinese e gente comune, che ne legge le mosse ben conscia che le autorità non possono esimersi da quel patto non scritto che regge la Cina contemporanea: voi arricchitevi, noi governiamo.

La novità di questi giorni è che Pechino potrebbe smetterla di adottare circuit breaker e altre misure per salvare capra e cavoli. Potrebbe lasciar andare borse e investitori per conto loro: arrangiatevi. Così, funzionari della Consob cinese hanno lasciato intendere negli ultimi mesi che il governo potrebbe smetterla di comprare grandi pacchetti azionari per tenere su il mercato. Ma forse, siamo di fronte all’ennesimo bluff.

  • Autore articolo
    Gabriele Battaglia
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 04/07 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 04/07 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 04/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 04/07/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Guida nella Jungla di sabato 05/07/2025

    Nata da un'idea di Paolo Minella e Luca Boselli, GnJ "Guida nella Jungla" è un programma dedicato alla cultura musicale underground contemporanea. Dalla metà degli anni '90, offre chart, interviste, dubplate corner e news, con ospiti come Mr. Finger, Apparat, Hype, Phil Asher, Ian O’Brien, Dj Kool Herc, Snowgoons, Tech N9ne, Dj Gruff, Dj Skizo, Club Dogo, Looptroop Rockers, Foreign Beggars e molti altri. Evolvendosi con il panorama musicale, è ora condotta da Matteo (East Milan) in collaborazione con la crew di Loopsessions Milano e O'Red. #prestaciascolto www.facebook.com/gnjradio www.instagram.com/gnjradio

    Guida nella Jungla - 04-07-2025

  • PlayStop

    Ultima Traccia di venerdì 04/07/2025

    Un viaggio musicale tra la fine degli anni '90 e i primi 2000 dedicato a chi ha vissuto l’adolescenza tra compilation masterizzate, squilli su MSN, pomeriggi a giocare al Game Boy o a registrare video da MTV. Ma Ultima Traccia è anche per chi non ha vissuto nulla di tutto questo e ha voglia di scoprire un mondo che sembrava analogico ma era già profondamente connesso. Ultima Traccia è un modo per chiudere la settimana come si chiudeva un CD: con l’ultima canzone, quella che ti lasciava addosso qualcosa.

    Ultima Traccia - 04-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 04/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 04-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di venerdì 04/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 04-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di venerdì 04/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 04-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di venerdì 04/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 04-07-2025

  • PlayStop

    "A Gaza manca l'acqua. Siamo vicini a un punto di non ritorno". Intervista ad Alessandro Migliorati, capomissione Emergency a Gaza

    Nella striscia di Gaza, secondo l’OMS, ogni giorno vengono uccise in media 90 persone. Nelle ultime 24 ore, i morti sono stati 138. Negli ultimi giorni i bombardamenti si sono particolarmente intensificati, così come gli ordini di evacuazione. Un’escalation che arriva mentre i colloqui per un cessate il fuoco sembrano potenzialmente vicini ad una nuova svolta. Si aspetta nelle prossime ore una risposta di Hamas alla proposta statunitense per una tregua. Risposta che – secondo alcune fonti – potrebbe essere positiva. Intanto, però, la popolazione della striscia continua a morire per le bombe, per le malattie e per la fame. A Deir el Balah abbiamo raggiunto Alessandro Migliorati capomissione di Emergency a Gaza.

    Clip - 04-07-2025

  • PlayStop

    Caccia: si potrà sparare agli uccelli migratori sui valichi montani

    Mentre in Senato inizia l’iter della legge che punta a liberalizzare la caccia (giovedì prossimo inizieranno le audizioni), la maggioranza, con un emendamento al Ddl Montagna presentato dal leghista Francesco Bruzzone, si porta avanti: in base al testo, già dalla prossima stagione venatoria sarà consentito sparare sui valichi montani agli uccelli migratori. Il commento di Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu.

    Clip - 04-07-2025

  • PlayStop

    Poveri ma in ferie di venerdì 04/07/2025

    Quando diventiamo tutti re e regine del liscio alla sagra di paese, rimpinzandoci di ogni ben di Dio. Ma le sagre non sono solo cibo e musica ma anche cultura e tradizione, ce lo dice l'ospite di oggi: Melissa di "Sagre Autentiche" (su instagram, facebook e sito web). In conclusione di puntata l'immancabile microfono aperto con grandi racconti degli ascoltatori sulle sagre di tutta Italia.

    Poveri ma belli - 04-07-2025

  • PlayStop

    Almendra di venerdì 04/07/2025

    L'ultima della prima settimana di Almendra. Gli sviluppi del caso Bob Vylan con Sara dell'Acqua: l'esclusione dal radar festival e il clima di censura in Regno Unito, non solo verso la band ma verso l'attivismo pro-palestina in generale. Ospite Laila Al Habash per parlare della sua performance all'NPR World Café, del suo prossimo disco e di come sta vivendo lei il clima di dibattito e di censura intorno alla causa palestinese. Nell'ultima mezz'ora, qualche novità e la presentazione della festa per il 50° anniversario dell'indipendenza di Capo Verde, insieme ad Alberto Zeppieri produttore discografico e direttore artistico della giornata. A cura di Luca Santoro

    Almendra - 04-07-2025

  • PlayStop

    Dodici Pollici del 4/7/25 - Ghigo Renzulli

    Il podcast di Francesco Tragni e Giuseppe Fiori registrato dal vivo a Germi e dedicato al mondo dei vinili. L’ultimo protagonista a raccontarsi sul palco è Ghigo Renzulli: storico chitarrista dei Litfiba, che ha fondato nel 1980, è reduce da una serie di fortunati dischi strumentali denominati “No Vox”. Sul palco si è esibito assieme al musicista Fabrizio Simoncioni.

    A tempo di parola - 04-07-2025

Adesso in diretta