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Addio al fumettista giapponese Kentaro Miura

Kentaro Miura

Questa è la voce di Kentaro Miura, che nel 2008 durante un’intervista raccontò che la cosa che più lo aveva influenzato per la creazione del suo capolavoro Berserk probabilmente era stata la saga fantasy di Kaoru Kurimoto Guin Saga.

Una saga che aveva iniziato a leggere durante le scuole medie e che ancora leggeva dato che l’autrice continuava a pubblicare nuovi volumi dal 1979. Solo un anno dopo l’intervista Kaoru Kurimoto scomparve. Nel 2013 la saga venne ripresa in mano dalla scrittrice Yu Godai.

Per ora non sappiamo se anche questo sarà il destino di Berserk. Opera mastodontica del mangaka Kentaro Miura, scomparso il 6 maggio a 54 anni, notizia divulgata solamente oggi da un tweet della casa editrice Hakusensha.
Berserk è un manga, che ha venduto decine di milioni di copie in tutto il mondo, che ha iniziato a comparire tra gli scaffali delle librerie nipponiche nel 1989 nella sezione seinen, categoria che corrisponde indica i manga per ragazzi intorno ai vent’anni, con la rivista Young Animal.

Sono passati più di trent’anni e l’opera di Miura resterà così, incompiuta e senza un vero finale. La tristezza dei fan che in queste ore piangono il disegnatore, si somma a quella di non veder compiuta un’opera che alcuni seguono fedelmente dai suoi esordi. In molti, appena saputo della scomparsa dell’artista nipponico si sono radunati online dentro il gioco di ruolo Final Fantasy 14, per rendere omaggio all’autore. Si sono schierati su due file, tutti con armature e spadone simili a quelle dei personaggi di Miura e così l’hanno ricordato e continuano a farlo in queste ore.

Dalle opere di Miura è stato tratto di tutto, come accade con qualsiasi manga giapponese di successo, sono nati anime, videogame, action figure e qualsiasi nicchia del mercato è stata occupata con oggetti brandizzati Berserk.
Un fumetto infinito che ha in qualche modo raccolto l’eredità lasciata da Hokuto No Ken, da noi conosciuto come Kenshiro, la cui pubblicazione era terminata solamento un anno prima della comparsa in fumetteria di Berserk. Da Kenshiro raccoglie le atmosfere, la complessità di una trama che si sviluppa in saghe costruite attorno a molti personaggi e l’ambientazione. Se in Ken il guerriero siamo in un medioevo post atomico, in Berserk siamo in un medioevo totalmente fantasy dove esiste anche la magia. E proprio con Buronson, autore delle sceneggiature del manga Ken il guerriero, Kentaro Miura si è trovato a lavorare per alcune sue opere come il Re Lupo e Japan.

Insomma un autore che è famoso in tutto il mondo per Berserk, ma che ha saputo regalare al pubblico anche altre opere a fumetti assolutamente degne di nota grazie alle sue storie ma forse soprattutto grazie ad un tratto grafico estremamente riconoscibile, preciso, gotico, capace di creare dei veri e propri quadri da scoprire centimetro per centimetro per leggerne i dettagli. Un tratto grafico che alcuni paragonano, quanto meno per il suo impatto, per i chiaro scuri, per la sua crudezza e visceralità, alla matita suprema del Go Nagai di Devilman.

È scomparso uno dei grandi nomi del fumetto moderno giapponese e mondiale, per fortuna ci resta la sua opera che potete riscoprire più o meno facilmente anche in Italia dato che Planet Manga di Panini Comics ha pubblicato quasi tutto ciò che Miura ha creato da Berserk in avanti.

  • Autore articolo
    Disma D. Pestalozza
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    Edizioni le Assassine pubblica e continuerà a pubblicare letteratura gialla nei suoi molteplici sottogeneri, proponendo e riscoprendo autrici del presente e del passato. L'obiettivo è quello di mettere in luce la capacità dello sguardo femminile di descrivere, decifrare e interpretare vari contesti sociali, senza mai sacrificare la suspense che è tipica di questo genere. Con gli stessi obiettivi, nasce ora la nuova collana Sisters, che apre a voci inedite in grado di creare storie appassionanti e memorabili, portando il lettore su sentieri narrativi inaspettati. Il primo titolo di Sisters è "Le dita mozzate" di Hannelore Cayre, un noir atipico in cui il nostro passato remoto diventa lo sfondo perfetto per indagare la nascita della sottomissione femminile e le sue origini, ambientato nella preistoria ispirandosi alla scoperta, avvenuta in Francia esattamente quarant'anni fa, della famosa Grotta Chauvet, con le sue pareti ricoperte di misteriose impronte di mani femminili mutilate. Ne ha parlato a Cult la traduttrice Simonetta Badioli.

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